Ricatto d'Amore

di KeiraLockstar
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Maledizione! Sono in ritardo! pensava Castiel nel frattempo che cercava di arrivare il prima possibile.

Dunque… i documenti ci sono, l’agenda è pronta e il caffè pure… non fece in tempo a dirlo che andò a sbattere contro un dipendente versandosi il tutto addosso ed era piuttosto evidente quella macchia di caffè sulla sua camicia bianca, era la cosa più evidente al mondo, no?

Che rabbia! Peggio di così non può andare! Era appena entrato in ufficio e fortunatamente per lui Amelia non era ancora arrivata. Appoggiò il materiale sulla scrivania e si diresse verso un dipendente intento a scrivere al computer.

 

“Ken! Dammi subito la tua camicia!” Dritto al punto.

 

“Come? Ma perché?” Sorpreso e al tempo stesso spaventato, Ken si girò di scatto.

 

“Non ti sembra abbastanza chiaro?” disse Castiel indicando la macchia sulla sua camicia.

 

”Ma…”

 

“Niente ma! Dammela subito altrimenti faccio in modo di licenziarti!” Detto ciò il povero Ken non poté fare altro e così andarono in bagno per scambiarsi le camicie.

 

Castiel era uno abbastanza duro ma andava d’accordo con tutti i dipendenti, non prendeva ordini da nessuno, eccetto sua madre, la nonna e il suo capo.

Fortunatamente per lui quella mattina Amelia pareva abbastanza in ritardo, forse perché trattenuta da qualcuno.

Certo che qui la parola lavoro la conoscono in pochi. Non fanno altro che chiacchierare quando non c’è la strega! Non fece in tempo a pensarlo che eccola apparire dall’ascensore, tutti quanti svelti ai loro posti e senza farsi accorgere cercavano di fare i bravi dipendenti.

 

“Buongiorno Castiel. Senti, Ambra ha confermato l’incontro con Lysandro Ainsworth?”

 

“No, non ancora.”

 

“Ok. Va bene. Ora vado a parlarle.” dopo aver posato la sua borsa e un mucchio di scartoffie nell’ufficio si diresse verso il reparto di Ambra.

 

“A proposito, Castiel, il mio caffè?”

 

“Eccolo!” dopo averlo preso, poco prima di berlo, si accorse di una scritta sul bicchiere…

 

“Karla 326+++++++. È il numero di una ragazza scritto qui sul mio caffè?” Castiel che non era riuscito a prendere un altro caffè dopo averlo versato le diede il suo.

 

”Beh… ecco… il suo si era versato per cui le ho dato il mio…” A quel punto Amelia lo sorseggiò.

 

”E’ un caso che tu abbia preso il mio stesso gusto?” Castiel non rispose ma dalla sua faccia si capì che non era affatto un caso. Un bravo assistente deve essere in grado di prevenire ogni incidente e Castiel era più che bravo. Un ghigno si dipinse sul volto di Amelia che fece non poco irritare il caro Castiel. Si era forse umiliato con quell’azione?Maledizione! Sono in ritardo! pensava Castiel nel frattempo che cercava di arrivare il prima possibile.
Dunque… i documenti ci sono, l’agenda è pronta e il caffè pure… non fece in tempo a dirlo che andò a sbattere contro un dipendente versandosi il tutto addosso ed era piuttosto evidente quella macchia di caffè sulla sua camicia bianca, era la cosa più evidente al mondo, no?
Che rabbia! Peggio di così non può andare! Era appena entrato in ufficio e fortunatamente per lui Amelia non era ancora arrivata. Appoggiò il materiale sulla scrivania e si diresse verso un dipendente intento a scrivere al computer.
 
“Ken! Dammi subito la tua camicia!” Dritto al punto.
 
“Come? Ma perché?” Sorpreso e al tempo stesso spaventato, Ken si girò di scatto.
 
“Non ti sembra abbastanza chiaro?” disse Castiel indicando la macchia sulla sua camicia.
 
”Ma…”
 
“Niente ma! Dammela subito altrimenti faccio in modo di licenziarti!” Detto ciò il povero Ken non poté fare altro e così andarono in bagno per scambiarsi le camicie.
 
Castiel era uno abbastanza duro ma andava d’accordo con tutti i dipendenti, non prendeva ordini da nessuno, eccetto sua madre, la nonna e il suo capo.
Fortunatamente per lui quella mattina Amelia pareva abbastanza in ritardo, forse perché trattenuta da qualcuno.
Certo che qui la parola lavoro la conoscono in pochi. Non fanno altro che chiacchierare quando non c’è la strega! Non fece in tempo a pensarlo che eccola apparire dall’ascensore, tutti quanti svelti ai loro posti e senza farsi accorgere cercavano di fare i bravi dipendenti.
 
“Buongiorno Castiel. Senti, Ambra ha confermato l’incontro con Lysandro Ainsworth?”
 
“No, non ancora.”
 
“Ok. Va bene. Ora vado a parlarle.” dopo aver posato la sua borsa e un mucchio di scartoffie nell’ufficio si diresse verso il reparto di Ambra.
 
“A proposito, Castiel, il mio caffè?”
 
“Eccolo!” dopo averlo preso, poco prima di berlo, si accorse di una scritta sul bicchiere…
 
“Karla 326+++++++. È il numero di una ragazza scritto qui sul mio caffè?” Castiel che non era riuscito a prendere un altro caffè dopo averlo versato le diede il suo.
 
”Beh… ecco… il suo si era versato per cui le ho dato il mio…” A quel punto Amelia lo sorseggiò.
 
”E’ un caso che tu abbia preso il mio stesso gusto?” Castiel non rispose ma dalla sua faccia si capì che non era affatto un caso. Un bravo assistente deve essere in grado di prevenire ogni incidente e Castiel era più che bravo. Un ghigno si dipinse sul volto di Amelia che fece non poco irritare il caro Castiel. Si era forse umiliato con quell’azione?




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