Lezioni di difesa personale

di _Glaucopis_
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-Gra…-

Achille si voltò asciugandosi un rivoletto di sangue che gli era colato dal labbo inferiore. -Io. Te. Palestra. Ora-

-

-Non puoi continuare così- spiegò il biondo sistemando un tatami per terra -Quindi da oggi sarò il tuo maestro di difesa personale!- annunciò fiero.

-Ah- Patroclo non sapeva esattamente come reagire. Cosa avrebbe dovuto fare? Esultare perché avrebbe imparato a non farsi mettere i piedi in testa dai bulli? Fuggire perché non ci sarebbe comunque riuscito? Urlare di gioia perché “ODDEI PASSERÒ PIÙ TEMPO A STRETTO CONTATTO CON ACHILLE”? Urlare dal terrore perché “ODDEI PASSERÒ PIÙ TEMPO A STRETTO CONTATTO CON ACHILLE”?

-Prima mossa utile: la carica improvvisa-

-E…in cosa consisterebbe?–

-Te lo mostro subito. Fingi di essere un aggressore. Corri verso di me e fai per attaccarmi. Dopo toccherà a te fare l’aggredito-

Patroclo, ubbidiente, eseguì gli ordini, e in men che non si dica si ritrovò per terra. Achille lo sovrastava.

In pochi secondi molte cose gli passarono per la mente.

Notò, ad esempio, che gli occhi di Achille erano della tonalità di verde più bella che avesse mai visto, e che il contatto con la sua morbida pelle era stranamente piacevole.

Si accorse di un minuscolo neo vicino all’angolo della bocca, e si chiese come sarebbe stato baciare quelle labbra.

E poi, nel panico più totale, si rese conto di doversi togliere certi pensieri dalla testa.

Sarebbero state delle lezioni tremendamente difficili.

 




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