La calura estiva
rendeva lente e pesanti le giornate. Hermione tornava a casa esausta, con
l'unico desiderio di farsi una doccia gelata e andarsene a dormire. Ron intanto
aveva notato che qualcosa non andava nella sua fidanzata, ma non aveva idea di
come affrontare la cosa. Era sempre stato molto impacciato nelle questioni
sentimentali, e aveva paura di rovinare quel rapporto che lui credeva forte e
acceso. Ma si era accorto che era da un po' di settimane che la sua ragazza si
comportava in modo strano. Sembrava sempre con la testa sulle nuvole, mangiava
poco, non parlavano praticamente più.
Decise allora di
fare un tentativo. Prepararle una cena a lume di candela. Magari sarebbe
servito a farla tornare la ragazza di un tempo.
Quella sera Hermione
tornò a casa e al suo ingresso rimase di stucco. Luci spente, tavolo
apparecchiato e due belle candele in centro tavola.
Possibile che Ron sia capace di certe cose?!
Si diede una
rinfrescata, si mise un vestito leggero e scese a cena, dove la stava
aspettando il suo fidanzato vestito di tutto punto. Le porse un bicchiere di
prosecco italiano, che la ragazza accettò di buon grado. Il vino freddo le
scese in gola e la fece rilassare. Ron le porse la sedia e la fece accomodare a
tavola, dove comparve dal nulla la prima portata.
I due ragazzi,
inizialmente imbarazzati, con l'aiuto del vino si sciolsero e iniziarono a
ricordare i vecchi tempi della scuola, ridendo dei momenti trascorsi insieme a
Harry e ai loro vecchi compagni.
Quando ebbero finito
di cenare, ancora in preda alle risate, Ron accompagnò la ragazza nella loro
camera da letto. Le si avvicinò piano, le tolse un ciuffo di capelli dalla
fronte, le cinse la vita con un braccio e lentamente avvicinò la sua bocca a
quella di Hermione, la quale però si irrigidì leggermente. Ron fece finta di
non accorgersene. La prese delicatamente per mano e la accompagnò verso il
letto. La aiutò a togliersi i vestiti, e si spogliò a sua volta.
Fecero l'amore, non
succedeva da un bel po' di tempo.
Ron era soddisfatto,
Hermione sembrava tornata in sé. Ma il ragazzo non aveva idea che la sua
fidanzata si era immaginata per tutto il tempo di far l'amore con quel
misterioso ballerino vestito da soldato, cercando di rendere più sopportabili
quei momenti di intimità che non aveva più voglia di avere con lui.
Hermione, per non
far sorgere sospetti, era stata al gioco di Ron, ma aveva reso sopportabile
quella notte con lui solo immaginandosi molto vividamente che al posto del suo
fidanzato ci fosse quell'uomo che era entrato nei suoi pensieri e da lì non se
n'era più andato. Ora verso quel ragazzo dai capelli rossi che tanto la amava
provava solo più sensi di colpa.
*
* *
Definì con la
professoressa McGranitt il lavoro che avrebbe svolto durante l'anno scolastico
che di lì a poco sarebbe cominciato. La professoressa le propose anche un altro
incarico, ma le disse che se avesse voluto avrebbe potuto non accettarlo,
perché stavano progettando di iniziare una sperimentazione che sarebbe potuta essere pericolosa. Ma se
avesse voluto unirsi al progetto sarebbero stati tutti contenti di avere una
delle streghe più brillanti dalla loro parte.
Minerva le spiegò
che stavano pensando di provare a unire un difficile incantesimo trasfigurativo
unito alla Pozione Antilupo, per provare a "curare" tutte quelle
persone che erano state vittime dei Lupi Mannari durante la guerra. Molti erano
ricoverati al San Mungo, mentre una squadra del Ministero stava cercando quelli
che non erano ancora riusciti a trovare. Quell'esperimento era anche uno dei
motivi per cui la professoressa McGranitt aveva chiesto a Hermione di tornare
alla scuola.
La professoressa le
suggerì di scendere nei sotterranei e andare anche dal professor Piton per
vedere quali linee di lavoro avrebbe dovuto svolgere con lui.
La ragazza,
inspiegabilmente, quando sentì il nome del suo ex insegnante avvertì una
capriola nello stomaco.
Si congedò e si
diresse verso i sotterranei della scuola, dove si trovava l'ufficio di Piton. A
mano a mano che scendeva, la temperatura faceva lo stesso, ma con quella calura
lo trovò un sollievo, almeno momentaneo.
Fece a gran passi il
corridoio che la separava dall'ufficio dell'insegnante, perché ancora ora si
sentiva a disagio in quei luoghi bui e umidi, esattamente come quando era una
giovane allieva desiderosa di dimostrare la sua bravura. Arrivò davanti alla porta
scura, di legno massiccio, e lesse la targa che riportava il nome del suo ex
professore.
Esitò a bussare. A
un certo puntò le sembrò di udire una musica lontana. Tese l'orecchio. Si fece
più definita, sembrava provenire proprio dall'interno di quell'ufficio. Pareva
un pezzo di musica lirica.
O sono impazzita del tutto o sto sognando! Piton che
ascolta la musica?! Da quando…?!
Ascoltò ancora… Ma
quello non era il brano che aveva sentito quando stava raggiungendo il centro
del labirinto, la sera del ballo?
N.d.A.:
Ciao a tutti, rieccomi con un aggiornamento! Questo capitolo è
un po' più breve, una specie di transizione anche questo. Si
chiariscono i sentimenti di Hermione verso Ron, e inizia a farsi strada
un altro pensiero, anche se forse la ragazza non se ne rende ancora
conto... cosa succederà dopo? Quella musica proveniente
dall'ufficio la sente davvero o se la sta solo immaginando?! Stay
tuned!