Le cronache di Elysium: Afterlife. La scelta di Layla

di Eternity_paradise0
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Layla si sveglia alla luce del sole e al profumo dei limoni. È in uno stato di pace e armonia. Sta bene. Si trova felice. Sente odore di cacao e fragole. Sente il profumo di limone. Ed è inaspettatamente serena.
Il mio albero di limone
Questo è il primo pensiero di Layla, ma quando apre gli occhi non si trova da nessuna parte. Non c'è casa. nessuna casa. Nessun luogo. Nessun edificio. Nessuna costruzione. C’è solo cielo aperto ed erba increspata divisa da un fiume limpido e pulito che scorre veloce. I pesci d'argento si fanno strada a monte, brillando come pietre preziose quando il sole cattura le loro squame. Si va molto vicino alla riva dove giace layla . La nephilim poi volta frustrata e seria , girandosi appena abbastanza vicino da immergere la mano nell'acqua e lasciarla passare agevolmente tra le dita. L acqua è pulita e rinfrescante. Sembra rilassare Layla che pare felice e contenta. Pare essere in pace.
-Sai dolcezza.. Li prendevo. – dice poi con velocità qualcuno dietro di lei, e la nephilim figlia di Samael e Hera fa un lieve sussulto sorpresa e scioccata. Si volta indietro e vede poi una donna. La donna è alta, con occhi gentili blu e infiniti come il cielo sopra di loro. Non guarda l ex tiranna anche mentre si siede accanto a lei, tenendo gli occhi fissi su qualcosa nell'acqua che Layla non riesce a vedere.
-Mio zio ci ha mostrato come, quando eravamo piccoli io e gli altri semidei indiani.-continua placidamente la donna in modo mite e tranquillo - 'Il fiume Gange è nelle tue vene, bambina… diceva. Ed era vero. Avevo il sangue di Indra in me. Diceva che l’ acqua celeste è da dove veniamo e dove torneremo, e nel frattempo ti darà tutto ciò di cui hai bisogno se le permetti. Quindi io e i miei fratelli e i miei cugini abbiamo intrecciato reti con foglie e rami e abbiamo aspettato. La pazienza è una virtù. devi stare molto fermo, duro come una roccia, questo è il trucco della pesca. Devi stare ferma come una pietra. –
Lei fa una pausa mentre Layla la osserva freddamente e con fare apatico e distaccato la donna continua con un sorriso calmo - Sono stata molto brava in questo sai dolcezza. -
Layla ci crede. Se la donna non stesse parlando, potrebbe essere scambiata per una statua. Nemmeno il suo vestito che è lungo, blu, umido sull'orlo si muove con la brezza. La inquieta leggermente. Diventa tesa per un istante.
-'Il fiume è nelle tue vene, piccola Alya. - cita di nuovo la donna timida e tranquilla, molto più piano, in un sussurro, come se stesse parlando a se stessa. Quindi mite e placida si gira a guardare Layla continuando in un sorriso gelido - Cosa c'è nelle tue vene ragazza? -
Layla impiega un momento per rispondere dopo aver fissato acutamente e freddamente la donna.
-Oro. - dice alla fine la donna con fare crudele e glaciale mentre pensa che il sangue degli dei vale come l oro e quello dei figli di Samael è come veleno mentre continua cupa e tesa – Oro e veleno. -
-Uhm…-dice la donna placida e mite ferma e immobile, una figlia di Indra di nome Alya sembrando sorpresa e confusa . Per poi continuare - Sì. Cos'altro dolcezza ?-
Layla la fissa perplessa e sospettosa per poi chiedere sprezzante e acida - Cosa intendi?-
Alya la guarda freddamente e con fare apatico e distaccato e, per la prima volta, la nephilim prende i segni sul viso della donna, lo squarcio sulla gola.
Sembrano vecchie ferite. Esse sono bianche e sbiadite. Sono un'eco di ferite passate ma per la nephilim sono orribili. indietreggia comunque per la spessa cicatrice che le taglia il collo. Una vecchia ferita, forse, ma non una alla quale chiunque potrebbe sopravvivere. Non un essere umano. Deve trattarsi di un essere soprannaturale. La donna Indiana ha anche altre tipe di ferite sul suo corpo.
Layla si guarda perplessa e sospettosa con serietà. Capisce dove si trova. Sgrana gli occhi stupefatta e insicura sbiancando e indietreggiando scioccata e perplessa. È pallida. Trema nervosa.
-Sono morta…. - si rende conto. Layla dicendo scioccata quell’affermazione.
-Loro ...Lui… mi ha tradito.- Dice con disprezzo e in modo velenoso la nephilim crudele. Le parole sono spesse sulla sua lingua ma anche se la conoscenza si deposita nel suo petto, non pesa tanto quanto pensa che dovrebbe. E questo la rende nervosa. Ha passato millenni a combattere ed adesso è finita. Tutto finito. Ha perso. Ha perso la sua opportunità.
Alya fa un piccolo suono non impegnativo e le sue labbra si contraggono in modo veloce, come se stesse trattenendo le risate.
-Oh, dolcezza…- sospira seria e inflessibile la semidea Indiana mentre dice freddamente - Non proprio.-
-Dopo tutto quello che ho fatto per lui. Dopo ogni sacrificio mio padre mi ha messo una lama nel cuore. - sbotta Layla furente e rabbiosa, e lei si aggrappa al punto attraverso il sottile turno di seta in cui si è svegliata mentre dice in un ghigno oscuro sputando veleno - Come lo chiameresti? Perché sei qui, comunque? Cosa ci faccio qui?-
La nephilim comincia a stare in piedi, la frustrazione in lei aumenta.
Se questa è la morte allora ciò è strano. Ed è sicura che lo sia, ricorda ora, ricorda, ricorda tutto, gli ultimi mesi di prigionia, il tradimento del padre, la sua opportunità finita, e lei può sentire l'acciaio di ombra dell’arcangelo suo padre scivolare tra le sue costole . La fine di tutto dovrebbe essere diversa .
Ha combattuto, urlato, sanguinato ed è morta per un sogno che si trovava a pochi passi dalla realizzazione, e dopo tutto ciò, dopo tutto quello che ha fatto e realizzato, questo è ciò che ottiene? Layla ringhia irritata e spazientita con fare nervoso e frustrato. Non ha ottenuto nulla. Niente.
Tutto quello che ha fatto non è contato nulla.
Ha perso tutto.
Layla frustrata si gira sul posto, si volta e guarda intorno a lei per rintracciare qualsiasi cosa, qualsiasi persona questa donna esasperantemente calma che assomiglia così tanto ad una statua.
Layla improvvisamente non può sopportare la vista di questa donna. La odia a vista.
-Dov’è mio figlio?-grida ferocemente e con rabbia Layla mentre la sua voce riecheggia nell'aria profumata al limone. Furiosa continua - Dov'è il bambino che ho perso. I miei fratell, i miei amici? Sofia?!-
La voce di Layla si spezza ad ogni parola perché si non ha solo tolto tanto a molti, ha anche perso tanto in millenni, e di nuovo gira, gira e gira e gira, cercando cupa e tetra continuando freddamente – Dove sono tutti?-
Il sole le manda i suoi raggi addosso, il suo respiro caldo e crudele le aggroviglia i capelli e scurisce le sue guance, riscaldandole in modo che a malapena sente le lacrime amare che si riversano sul suo viso.
Layla è nervosa e isterica.
-Stanno ancora aspettando dolcezza. - dice dolcemente e in modo malinconico e mite la donna. Anche adesso Alya è in piedi, di fronte a Layla ma non si avvicina ulteriormente. Poi freddamente continua seria - Saranno lì quando sarà il tuo momento di andare avanti, ma non ancora. Non proprio.-
Layla rimane in silenzio. Non sa cosa fare o dire. Ha passato così tanto tempo a fare la guerra e complotti che non ha nemmeno imparato le regole del paradiso che voleva governare. Alya è tesa e cupa. Il dolore le ombra il viso e sembra accartocciarsi per un momento prima di nascondere la sua espressione mentre sussurra seria e dura - Qui è dove aspettiamo, Layla Morningstar. -
Layla si passa il dorso della mano sul viso, sentendosi infantile e impotente e odiandosi per questo. Grida irritata e nervosa.
Si comporta come una bambina viziata troppo nervosa che ha ottenuto un no per la prima volta in vita.
-Ho fatto la mia attesa,-sputa velenosa e seria la nephilim con estrema furia e rabbia, avanzando verso Alya. Layla urla crudele. Vuole che la donna vedica davanti a lei si restringa, vuole che i suoi occhi si allarghino e che le sue ginocchia si pieghino, e ad ogni passo che non accade diventa più arrabbiata e più forte. Diventa più feroce e violenta mentre isterica dice - Tutti mi hanno fatto aspettare , tutta la mia vita, e non lo farò più. Voglio ciò che è mio! E lo voglio adesso! -
La nephilim fa poi un respiro profondo, arriva nel profondo per la calma gelida che le è diventata così familiare, e la redige in modo serio.
Quando ritrova la calma sospira e con voce piatta e mortale inclina il mento verso l'alto e fissa seria e inflessibile dicendo - Mi sono guadagnata quel trono. Lo prenderò. Con la forza se necessario. -
Alya sorride dolce e mite. In qualche modo il sorriso è straziante.
- Potresti… - riconosce la donna figlia di Indra mentre poi dice - È la tua scelta. Sei una delle poche a poterlo fare. Essendo madre del nuovo supremo. Potresti tornare indietro e prendere tutto. Liberare il mondo e dominare sulle ceneri. Non è troppo tardi. Puoi ancora tornare e vendicarti sui cavalieri e sulla persona che amavi. È la tua scelta. -
Lei chiude gli occhi cupa e tesa. In modo molto inquietante.
All'improvviso il sole scompare e tutto diventa buio , la brezza si fa più forte e inizia una tempesta violenta e Alya cambia improvvisamente mutando forma. Le cicatrici sbiadite prendono vita, rosse e arrabbiate, e i lunghi capelli lucidi diventano improvvisamente bianchi e inerti, coprendo a malapena la pelle disgraziata del suo cuoio capelluto. Si porta una mano chiazzata e marcita alla gola spalancata e layla fissa, inorridita, mentre raspa crudele e velenosa - Torna indietro, ragazza, e la tua possibilità è tua. Sta aspettando. Nessuno saprà cosa li aspetta. Né tuo padre. Né il tuo rx amore. Né i tuoi nemici. -
Layla scioccata sgrana gli occhi stupefatta e insicura sbiancando e indietreggiando mentre poi chiude gli occhi, facendo un ennesimo passo indietro e si ritrova a cadere nel nulla, cadendo, e cadendo mentre il vento soffoca il suo grido.
Layla respira nervosa mentre assume il suo aspetto originale per planare e volare e poi piange fino a quando non viene strizzata, piange fino a quando veloce atterra in un posto che non riconosce ma sa che è molto lontano da dove sono stati prima. Non riconosce il luogo. È solo quando diventa umana che vede ciò che ha portato per tutto questo tempo.
-È una tua scelta.. - ripete mite e placida in modo tranquillo Alya , e qui Layla si gira di scatto per affrontarla. Lo spettro da incubo è svanito. Alya è di nuovo adorabile e serena, e i suoi occhi sono gentili mentre prende la mano della Nephilim in entrambe le sue mentre continua dolcemente e con malinconia - Brucerai, ma prima sei rinato nel fuoco. Puoi esserlo di nuovo. Puoi avere la tua nuova possibilità. -
-E poi cosa?-Sussurra sospettosa chiedendo nervosa la donna. Qui poi stringe Alya con la stessa forza con cui ha combattuto per tutta la vita mentre continua seria domandando più a se stessa che ad altri - Se torno indietro, allora cosa?-
Alya solleva una mano sulla cicatrice sulla gola, la traccia con un lungo dito bianco.
-Giustizia. Vendetta… - dice uniformemente Alya a Layla mentre dice seriamente e freddamente continuando – un inferno di cenere e anche il mondo mortalei, se vuoi. Sono tuoi se li vuoi. Lo hai dimostrato. Eri vicina così. Da sempre.-
Layla lascia andare Alya e si volta a contemplare.

Non c'è niente di più pericoloso di una persona disperata sola al mondo.

Questo è il pensiero della ragazza. Il viso di Ema lampeggia nella sua mente, ma non è solo e non è disperato, non proprio, non più , non finché ha avuto la sua famiglia e i suoi amici.
Triste resta in silenzio a contemplare.
Si tocca in grembo per il bambino che non ha mai avuto.
-Cosa è successo?-Chiede seria Layla sospettosa, rivolgendosi ad Alya ma tenendo la mano sul grembo per poi dire - Perché sei qui?-
Alya si tocca di nuovo la gola, questa volta con dita tremanti. È dolce e mite.
È estremamente tranquilla.
-È arrivato il mio momento ragazza. – dice dolcemente e con voce come miele la ragazza suonando più stanca di quanto Layla che abbia mai sentito il suono di una persona.
-Io ero pronto. Pensavo, come te, che avrei riavuto la mia famiglia. La mia gente e i miei amici, i miei ragazzi ... – Alya chiude gli occhi per un lungo momento, e quando li riapre, sono bagnati. Lacrima. Per poi continuare dolcemente - La mia famiglia stava aspettando, proprio come la tua. Ma non ho avuto scelta quando sono stato preso di nuovo da loro. Ho fatto cose orribili. Ero paragonabile a te e Emmanuel. Ma sono morta. Eroi mi hanno ucciso. Ma sono qui per la mia redenzione. Non parlarmi di aspettare, dolcezza. Anche nella morte, sono rimasta in attesa. Ma qui nella morte ho ottenuto la mia possibilità. -
-Posso solo indicarti la strada, tua grazia, e devi scegliere se rimanere qui, tornare sulla terra o andare.-Dice Alya seria e inflessibile con voce placida.
-Se non la terra.. dove?- Sussurra seria la nephilim freddamente. È catturata in un mare di nulla.
-Ovunque sia, devi andare.- La figlia di Indra parla in modo cupo e oscuro. Stranamente, Layla capisce.
-C’è redenzione?-chiede curiosa e sospettosa anche un po’ interessata Layla , qualcosa che striscia dentro di lei. Qualcosa di strano.
-Perché? Ti penti? - Ribatte curiosa mite e placida Alya con la malizia che le brilla negli occhi.
-No.- Dice seria e inflessibile Layla. Nel profondo non è pentita. È l’ordine naturale delle cose poi dice seria spiegando - Facciamo quello che dobbiamo.-
Layla resta in silenzio e sorride. È stata la sua verità per tutto il tempo che riesce a ricordare. È l’unica verità per lei, davvero. Attraverso il fumo e la cenere, la nephilim vede una porta rossa come sangue tinta in polvere dorata.
-Scegli… - dice poi seriamente Alya. La sua figura è distorta ora e Layla non può dire se è il fuoco o qualcos’altro; anche la sua voce è più dura, più vicina alla terribile raspa di prima mentre continua con freddezza - Combatti o decidi per cosa stai combattendo.- Attraverso il fumo e la cenere, vede una porta rossa.
Layla si avvicina alla porta, si allunga con le dita tremanti per toccare la lucente manopola d’oro. Prima di girarlo, si guarda alle spalle verso dove si trova Alya mentre dice seria e secca - Perché sei qui?-
La nephilim poi chiede ancora una volta, in silenzio, incuriosita verso la donna che continua - Che cosa state aspettando?-
Le cicatrici sul viso di Alya sembrano svanire per un momento, lasciando solo tracce di lacrime al loro posto. Qui risponde semplicemente, mentre se ne è andata tutta insieme teletrasportandosi con la luce – Misericordia. -
Scegli.
la sua voce riecheggia nell’aria.
Con un grande grido straziante, Layla attraversa la porta rossa. Decidendo di andare. Non si volta indietro. Va avanti. Pensa a quello che ha fatto. E quello che può ancora fare. Non sprecherà la prossima possibilità. Niente Samael. Niente sussurri. Niente veleno. Niente influenze. Decide di tornare indietro. Da oggi sarà la sua scelta. E la terra finalmente conoscerà di cosa è davvero capace.




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