Istantanee 3 drabbles
Istantanee
di un rapporto speciale
«Quale
sarà la prima
cosa che farete una volta fuori?»
«Cercherò
di
sopravvivere».
Emma
sbuffa. «Ray!» riprende.
«Seriamente!»
«Sono
serissimo»
replica il bambino facendo spallucce. «È un mondo
difficile, sarà dura trovare
lavoro».
«Tu
cosa vorresti fare,
Emma?» interviene Norman, impedendo che la discussione
degeneri. Le visioni – troppo
realistica una, sognatrice l’altra – di Emma e Ray
si scontrano spesso; è
abituato a mediare. Sorride incoraggiante a Emma, chiedendosi se Ray davvero
non abbia pensato un’altra risposta.
«Ruota»
risponde.
«Voglio andare sulla ruota panoramica, con voi!»
esclama allegra. «Sarà bello».
«È
una minaccia?»
ribatte Ray, ma ridendo.
Norman
lo segue, farfalle
nel suo stomaco – Emma vuole scoprire il mondo con
loro.
*
Non
è mai stata brava a
celare le sue preoccupazioni, non ai suoi amici. Ray nota subito se
qualcosa la
preoccupa, Norman ha le parole giuste per rassicurarla; loro due,
invece, raramente
si permettono di essere fragili. Vederli in preda a sonni agitati la
stupisce, allora.
Si
chiede se sia dovuto
a Neverland, l’horror della sera prima,
ma accantona subito l’idea.
Norman e Ray, terrorizzati da un film? In un’altra situazione
riderebbe.
Non
ha importanza,
comunque: quali che siano i loro timori, li aiuterà ad
affrontarli. Prende una
mano di ognuno, attenta a non svegliarli – stringe.
Emma
sorride, vedendo i
loro volti rasserenarsi.
Non
li lascerà,
decide; si addormenta
così.
*
Emma
sbatte le palpebre, sorpresa dal flash.
«Insomma,
Ray!»
protesta, fissando torva il ghigno colpevole del ragazzo.
«Siete
venuti bene» commenta
lui, fintamente impassibile, esaminando il risultato.
«Norman sorride persino».
«Non
è questo il punto»
precisa lei; la mano corre alla tasca. Accenna, impercettibile, al
ragazzo al
suo fianco – sa che
l’intenderà.
«No?»
replica Ray
svogliato, mettendo via l’istantanea. «Quale
allora?»
Alza
lo sguardo, troppo
tardi per evitare che Emma gli cinga le spalle –
da quanto Norman è accanto
a lui?
«Devi
esserci anche tu»
gli spiega convinta. Sul piccolo schermo tra le sue mani balenano tre
figure specchiate
– click.
«Ray»
l’informa
luminosa, «sorridi!»
Non
risponde – non
c’è bisogno.
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