Istantanee di un rapporto speciale

di Mari Lace
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Istantanee di un rapporto speciale




«Quale sarà la prima cosa che farete una volta fuori?»

«Cercherò di sopravvivere».

Emma sbuffa. «Ray!» riprende. «Seriamente!»

«Sono serissimo» replica il bambino facendo spallucce. «È un mondo difficile, sarà dura trovare lavoro».

«Tu cosa vorresti fare, Emma?» interviene Norman, impedendo che la discussione degeneri. Le visioni – troppo realistica una, sognatrice l’altra – di Emma e Ray si scontrano spesso; è abituato a mediare. Sorride incoraggiante a Emma, chiedendosi se Ray davvero non abbia pensato un’altra risposta.

«Ruota» risponde. «Voglio andare sulla ruota panoramica, con voi!» esclama allegra. «Sarà bello».

«È una minaccia?» ribatte Ray, ma ridendo.

Norman lo segue, farfalle nel suo stomaco – Emma vuole scoprire il mondo con loro.

 

*


Non è mai stata brava a celare le sue preoccupazioni, non ai suoi amici. Ray nota subito se qualcosa la preoccupa, Norman ha le parole giuste per rassicurarla; loro due, invece, raramente si permettono di essere fragili. Vederli in preda a sonni agitati la stupisce, allora.

Si chiede se sia dovuto a Neverland, l’horror della sera prima, ma accantona subito l’idea. Norman e Ray, terrorizzati da un film? In un’altra situazione riderebbe.

Non ha importanza, comunque: quali che siano i loro timori, li aiuterà ad affrontarli. Prende una mano di ognuno, attenta a non svegliarli – stringe.

Emma sorride, vedendo i loro volti rasserenarsi.

Non li lascerà, decide; si addormenta così.

*

Emma sbatte le palpebre, sorpresa dal flash.

«Insomma, Ray!» protesta, fissando torva il ghigno colpevole del ragazzo.

«Siete venuti bene» commenta lui, fintamente impassibile, esaminando il risultato. «Norman sorride persino».

«Non è questo il punto» precisa lei; la mano corre alla tasca. Accenna, impercettibile, al ragazzo al suo fianco – sa che l’intenderà.

«No?» replica Ray svogliato, mettendo via l’istantanea. «Quale allora?»

Alza lo sguardo, troppo tardi per evitare che Emma gli cinga le spalle – da quanto Norman è accanto a lui?

«Devi esserci anche tu» gli spiega convinta. Sul piccolo schermo tra le sue mani balenano tre figure specchiate – click.

«Ray» l’informa luminosa, «sorridi!»

Non risponde – non c’è bisogno.





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