l'elfo della foresta di Fangorn.

di Love_Fandom
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Pov Mythril.

Ma chi volevo prendere in giro, mi avrebbero sbattuto in cella, ne ero sicura......

Cominciai ad agitarmi senza farmi notare da Legolas.

Ero decisamente fregata, ed ero sicura che non mi avrebbero lasciato andare molto facilmente.

Volevo tornare a casa, da Luna, Black e gli altri, non so nemmeno cosa stavano facendo in quel momento, sicuramente erano preoccupatissimi, tutti quanti.

Attraversammo un lungo ponte di pietra, mentre il rumore degli zoccoli risuonavano sul pavimento.

Mi morsi a sangue il labbro inferiore.

Avevo paura, molta paura.

Il cavallo cominciò a rallentare la sua andatura, e il ponte stava finendo, davanti a me comparì una piazzetta sempre di pietra, dove al centro c'era un enorme cancello in ferro, con davanti delle guardie elfiche ben armate.

Era impossibile tornare indietro!

Arrivammo alla piazzetta, prime del previsto, strinsi i crini del cavallo tra le dita, per il nervoso.

Legolas dietro di me, smontò da cavallo, scesi anche io, sospirando.

-ah....abbiamo trovato questo tra i cadaveri degli orchi- disse porgendomi il mio arco, che una volta era di mio padre.

-grazie, credevo di averlo perso- dissi prendendolo dalle mani dell'elfo.

Me lo rigirai fra le mani, era nero, con una corda molto robusta, ricordo quando ero piccola, mio padre me lo faceva provare, ma all'epoca non riuscivo nemmeno a sollevarlo, allora mi aiutava.

-bene, dovresti parlare con mio padre per sapere se ti fa rimanere o devi andartene- disse Legolas.

Io annuii.

-spero che ti faccia rimanere...- lo sentii dire.

-forza, andiamo!- esclamò.

Andammo davanti al cancello, e le guardie lo aprirono, inchinandosi al loro futuro re.

Strinsi l'arco tra le mani, e lo seguii agitata....
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Pov Legolas.

Mythril era molto nervosa, beh un po' di paura tutti ce l'avevano nel confrontarsi con mio padre.

-andrà bene, vedrai- dissi cercando di smorzare la tensione che la imprigionava.

Lei mi sorrise sollevata, smettendo di stringere convulsamente l'impugnatura dell'arco.

Arrivammo davanti alla porta della sala del trono, le due guardie ai lati dell'entrata aprirono la porta, lasciandoci continuare il nostro cammino.

Pov Mythril.

Davanti a noi c'era un enorme trono di rami intrecciati, dove sedeva rigidamente un elfo, dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri freddi e austeri, che non appena entrata si fissarono immediatamente su di me.

Rabbrividii sotto i suoi occhi, ero terrorizzata, se mi avesse sbattuto fuori dal suo regno gli orchi avrebbero potuto catturarmi di nuovo e portarmi dal loro padrone, solo al pensiero mi si era bloccato il respiro in gola, non sarei mai sopravvissuta a tutta quella oscurità.

Presi un respiro profondo, cercando di calmarmi.

-Legolas, chi é questa giovane elfa che mi hai portato?- chiese freddo come il ghiaccio.

Sussultai per un istante.

-padre, lei si chiama Mythril, l'ho salvata da un branco di orchi dove era prigioniera- spiegò.

-puoi spiegarmi cosa ci facevi prigioniera degli orchi, ragazzina- chiese fissando gli occhi sui miei.

-non lo so- dissi abbassando la testa.

-padre Mythril può rimanere?- chiese Legolas.

-se si rivela utile, può rimanere, se così non fosse dovrà andarsene, può rimanere per la notte, domani mio figlio vedrà cosa sai fare, Legolas fagli vedere la camera dove alloggerà- disse congedandosi.

Legolas mi appoggiò la mano sulla schiena, guidandomi verso una porta laterale.

Una volta attraversata quella, ci trovammo in un lungo corridoio, il pavimento sempre in legno e le pareti erano decorate da rilievi che sembravano rami o forse radici degli alberi.

-è andata bene, fidati, non tutti riescono a rimanere, neanche per una notte, qualcosa in te lo ha colpito molto- disse con un sorriso.

Ricambiai il sorriso, forse aveva ragione ero stata fortunata.

Arrivammo davanti ad una porta uguale alle altre, era l'ultima porta sulla sinistra.

-bene, fatti trovare davanti a questa porta domani mattina all'alba, poi vedremo cosa sai fare- disse per poi congedarsi.

Sospirai ed entrai nella stanza.

In una parola era stupenda, c'era un letto matrimoniale accanto alla parete sinistra della stanza, a destra c'era una toeletta accanto ad essa c'era una porta che portava sicuramente al bagno, mentre accanto alla porta d'ingresso c'era un enorme armadio a due ante.

Aprii l'armadio, era pieno di vestiti eleganti, da combattimento, e da notte.

Presi una camicia da notte, era nera con alcune greche argentate sul corpetto, sull'orlo e sulle maniche, era veramente molto bello.

Decisi di farmi un bagno, ormai erano giorni che non mi lavavo come si deve, ero tutta sporca di sangue e terra.

Andai in bagno e riempii d'acqua calda la vasca e misi all'interno dei sali profumati e dei petali di rose che si trovavano sulla toeletta.

Mi tolsi i vestiti, cercando di non farmi del male da sola.

Quando rimasi completamente nuda, cominciai a togliere le garza che coprivano la ferita.

Con mia grande sorpresa il taglio era quasi del tutto guarito, per fortuna.

Mi immersi nella vasca, tirando un sospiro di piacere.

Rimasi lì dentro finché l'acqua non divenne fredda.

Decisi dunque di mettermi una garza pulita che si trovava sempre sulla toeletta, poi indossai la camicia da notte, stranamente mi stava perfettamente.

Mi sdraiai sotto le coperte di vero letto, dopo anni e il sonno mi portò con se.....

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Ciao a tutti!!

Si lo so è da un po' di tempo che non aggiorno, ma sinceramente non riuscivo a continuare la storia, scusate.

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo.

Votate e commentate in tanti.....

love fandom.


 




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