Will Solace, sei un idiota

di _Glaucopis_
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-Puoi ammetterlo sai, che ti piaccio-

Lo stesso figlio di Ade si stupì delle proprie parole, ma ormai erano state pronunciate.

Will Solace impallidì e smise di ridere.

-Piacermi tu? E come potresti piacermi? – si affrettò a dire, per poi pentirsene quando il volto di Nico si rabbuiò.

-No aspetta, io intendevo…-

-Ehi, capisco perfettamente quello che intendevi. Perdonami se me ne sono uscito con una tale scemenza. Ora devo andare- e sparì nell’ombra.

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-Sei un idiota – dichiarò Kayla

-Lo so! – pianse Will.

-Se anche avevi una speranza, l’hai presa, accartocciata, schiacciata, bruciata e poi hai sparso le ceneri in mare-

-Lo so! – ripeté il biondo sprofondando di più il viso nel cuscino.

-Ma – disse la ragazza – Potrebbe esserci un modo per rimediare-

Il medico alzò il capo tirando su col naso. -Davvero? –

-Sì, ma bada bene: potrebbe essere più pericoloso di una caduta nel Tartaro-

-Vai al punto-

-Parlargli e sii diretto. Dichiarati-

-No! –

-Sempre meglio di lasciare quel poveretto a pensare di farti schifo –

-Se n’è andato dal campo. Per colpa mia –

-Abbiamo i messaggi Iride per una ragione – replicò Kayla lanciandogli una dracma in testa e alzandosi dal letto -Fallo. Quando sarai pronto, ma fallo-

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Ora solo nella Cabina 7, Will si rigirava la moneta tra le mani, pensando.

Aveva compiuto l’errore più grande della sua vita. Ma era possibile peggiorare la situazione?

Poteva scoprirlo solo eseguendo gli ordini di Kayla.

Prese una penna bic e la mise in un punto soleggiato, creando così un arcobaleno.

Prima mormorò una preghiera ad Afrodite, poi invocò Iride, inspirò profondamente e, facendosi coraggio, lanciò la dracma.

Il suo primo istinto fu di correre via.

Per un istante si dimenticò che non erano veramente nello stesso luogo e Nico, con la sua spada di ferro dello Stige in pugno, gli sembrò sul punto di attaccarlo.

-Cosa vuoi? – chiese con tono freddo l’italiano abbassando l’arma.

Rimase a fissarlo. Poi si rese conto che avrebbe dovuto rispondere. Qual era il discorso che aveva preparato con tanta attenzione? Non ne aveva idea.

Se Kyla gli avesse trapassato il cranio con una freccia in quel momento, l’avrebbe ringraziata di cuore.

-Quindi? –

Il figlio di Ade si stava spazientendo.

Will prese fiato e disse tutto alla velocità della luce, senza mai fermarsi.

-Quello che ti ho detto l’ultima volta? La più grande menzogna che sia mai uscita dalla mia bocca.

Piacermi tu? Sì che mi piaci. Mi piaci un sacco, e intendo proprio “piaci-piaci” solo che a quanto pare l’unico campo in cui capisco qualcosa è la medicina. Non mi aspetto che ora tu ti metta con me, né che le cose tornino come prima, ma volevo che lo sapessi. Quindi ciao – concluse, ansioso di porre un punto a quella storia.

-Aspe…-

Troppo tardi. Aveva chiuso il collegamento. Era fatta.

Quasi gli venne un infarto quando sentì una voce che non pensava avrebbe mai più udito alle sue spalle.

-Will Solace, sei un idiota-





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