Arma a doppio taglio

di Artnifa
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ANGOSCIA 

“Non c’è niente nella vita che non abbia un istante decisivo”.

Ho letto questa frase su un libro e mi ha fatta pensare; l’ho chiuso subito, non riuscivo a continuare a leggere senza tornare a quelle parole.
È come se l’autore dicesse che una volta raggiunta la vetta non si può più tornare così in alto, siamo destinati al ricordo di quell’istante.
Può anche essere che non ce ne accorgiamo mentre lo viviamo, lo vediamo solo dopo, ed è infinitamente triste.
In realtà un ricordo in sé è sempre triste, è qualcosa di già vissuto, c’è già stato ed ora è inscatolato nella nostra mente o nel cassetto delle fotografie.
Quante volte ho pianto tenendo tra le mani qualcosa di bello, che non c’è più, quante vette ho raggiunto e non ci potrò più tornare. Il pensiero che ce ne saranno molte altre mi consola, ma qualcosa è incastrato nella mia testa e non se ne vuole andare. Il tempo fugge veloce, scivola tra le mie dita, non riesco a trattenerlo.




Un brevissimo pensiero, un po' confuso.

Lo scritto che ho scelto questa volta è di alessandroago_94 perchè è breve ma efficace, è riuscito a riassumere il suo punto di vista nonostante fossero "le 7 di mattina" come ha detto lui! 

"Io personalmente non sopporto le classiche situazioni in cui subito mi chiedono; studi? Che lavoro fai? Solo per catalogarmi. Ci sono persone che mi rivolgono appunto queste domande indagatrici con la stessa pressione di chi non ha il pane a mezzogiorno. Come se dovessi pagarglielo io, il pane.
Sono una persona molto riservata e non esordisco mai in questo modo, a volte dalla parvenza un po' brutale, comunque a queste persone vorrei dire; piacere, sono un essere umano. Nel senso che io studi o che io faccia tal lavoro remunerato, sono un essere umano come te, guarda, nella mia infinita umiltà".


Buona scrittura





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