L'eternità, del tè e delle sardine

di Valerie
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L'eternità, del tè e delle sardine

Riusciva a intravederne a malapena la sagoma da dietro il muro d'acqua che li separava.
-Non torneremo più a Narnia...- la sentì dire tristemente, più a sè stessa che ad altri.
La voce era diversa da come la ricordava, sembrava leggermente più profonda di quando si incontrarono la prima volta sotto la fioca luce del lampione, eppure non era neanche la voce della ragazza che vide per l'ultima volta saettare al galoppo con i suoi fratelli nel bel mezzo della foresta.
-Sei diventata grande, Lucy-  le rispose Aslan.
Non riusciva a vederla, ma poteva immaginarla.
Le guance spruzzate di lentiggini inumidite dalle lacrime, le labbra leggermente curvate  all'ingiù, in segno di dispiacere, il naso intento a tirare su fra un silenzioso singhiozzo e l'altro.
Il composto dolore di Lucy Pevensie.
Erano passati più di 1300 anni eppure non l'aveva mai dimenticata.
Dopo diversi anni dalla scomparsa dei re e delle regine di Narnia, Aslan gli aveva chiesto di raggiungere insieme la sua lontana e perfetta terra. Aveva provato un'ispiegabile gioia nel profondo del cuore quel giorno, eppure, quando si ritrovò nell'esatto punto in cui si trovava Lucy in quel momento, si sentì titubante e il suo pensiero andò a lei, così lontana, che il viaggiare di una vita non gli avrebbe comunque permesso di ritrovarla.
-Se oltrepasso questo muro d'acqua non potrò mai più tornare indietro-
Aveva detto lui stesso ad Aslan.
-No, una volta dall'altra parte, non si può più fare ritorno- rispose sommessamente, allora, il possente leone, come a volerlo spronare a riflettere sulla propria scelta.
Ma lui aveva scelto.
Un'intuizione, nel profondo di sè, aveva parlato: 
'Le preparerai un buon tè caldo e delle sardine, suonandole una delle canzoni che tanto ama ascoltare uscire dal tuo flauto, quando anche lei, infine, approderà su questa terra'.
E ci fu pace nel suo cuore.
Pace, gioia, conforto e speranza, perchè nulla finiva, ma una finestra di eternità si spalancava dinanzi a sè.
Così oltrepassò quelle acque, quelle stesse acque che in quel momento lo dividevano da lei.
-Se solo tu potessi vedermi, Lucy Pevensie- sussurrò a quella sagoma sfocata e tremolante al di là di quell'ondeggiante muro blu.
Un po' di malinconia si fece strada nel suo petto. 
Aveva atteso tutto quel tempo serenamente, eppure, in pochi attimi il bisogno di rivederla si era fatto più tangibile e impellente.
Avrebbe potuto urlare e farsi sentire, sovrastando lo scrosciare continuo dell'acqua.
Fece per prendere fiato e aprire la bocca, ma la voce gli si fermò in gola.
'Attendi'.
Di nuovo un'intuizione.
Allora avrebbe atteso ancora, altri mille anni e anche più. 
Nulla era il tempo in confronto all'eternità.
Nulla era il tempo in confronto all'eternità, a del tè caldo, a delle sardine  
e a della buona musica in compagnia di Lucy Pevensie.




Note dell'autrice:
Salve a tutti!
Eccomi quì, dopo questa specie di esperimento mal imbastito -.-'
Abbiate pietà di me, sono reduce dalla visione della trilogia cinematografica da poco (tutta colpa di Disney +. Se avete dei reclami da fare, fateli a loro >.<) e,siccome sono una che quando va in fissa con le cose poi non ne esce più (dopo aver visto video su video e letto storie su storie per appagare il mio desiderio di fan art), alla fine ho deciso di scrivere qualcosa io su questo fandom.
Lo so, parto da eretica, e potete tirarmi simbolicamente pomodori e uova marce. Ne avete tutto il diritto!
Nonostante ciò, spero che questa piccola fic senza pretese possa essere in qualche modo piaciuta :)
Devo dire che a me, il dolce Mr Tumnus, ha rubato il cuore e, benchè ci siano delle sostanziali ed inconciliabili differenze fra lui e Lucy, i loro cuori sembrano fatti per stare insieme.
Bene, dopo questa sconclusionata postilla, ringrazio tutti quelli che leggeranno e sarò ben felice di rispondere a quelli che lasceranno un commento.
Buonanotte mia tribù di lettori.
Valérie.




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