Tra speranza e angoscia

di Fiore di Giada
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Non farti i complimenti… Hai ancora molto da proteggere… – mormoro. Malgrado la mia risposta ironica, l’animo di Horus è mutato.
Il suo cuore si è liberato dall’egoismo e dall’amarezza.
Ha compreso l’autentico scopo della sua esistenza.
E io sono felice di questo.
Horus annuisce e l’armatura riveste le sue membra robusta.
Poi, rapido, vola verso Seth.
L’oscurità si stende sul paesaggio e lugubri boati si susseguono.
Horus e Seth, come due comete, si sfidano in un duello aereo.
Una fitta di dolore, come una lama, trapassa il mio fianco.
Abbasso la testa e comprendo.
Una macchia di sangue si allarga sulla mia tunica.
Sorrido e capisco.
Nel precedente duello, sono stato ferito.
La morte è presso di me.
Anche se Horus vincesse questa battaglia, io non sopravviverei.
Non vedrei il sole di un regno libero dal dominio dispotico di Seth.
Alzo la testa e fisso il loro duello.
I miei occhi si velano di lacrime, ma, con un gesto nervoso, le allontano.
No, la morte non è nulla.
E’ meglio morire liberi che vivere in ginocchio.
La schiavitù è un’agonia crudele e non dobbiamo abbandonare la speranza.
Horus è l’ultimo baluardo di questo regno tormentato.
La mia preghiera si intensifica e una morsa d’angoscia stringe il mio cuore.
Mi aggrappo alla speranza, ma ho paura della potenza di Seth.
Ti prego, amico mio, non mollare.





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