Pessime compagnie

di MauraLCohen
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Al bancone del bar, Josh era certo che avrebbe trovato lì il suo amico, seduto in uno sgabello di un locale che puzzava di sigari e alcol. E così fu. Riconobbe il giacchetto in pelle e la testa castana china su un bicchiere di Vodka. Probabilmente non era il primo. Gli si avvicinò in silenzio, in sottofondo qualche vecchia canzone trasmessa alla radio e il brusio di voci che affollavano i tavoli. Quel posto era davvero squallido. 
« Prendo lo stesso » disse Josh rivolto al barista mentre indicava con la testa il bicchiere dell’amico sedutogli di fianco. Il barista si mise all’opera. 
« Che ci fai qui? » disse Kevin fissando il bicchiere ruotare con la sua mano. 
« Pessimo posto per nascondersi » replicò Josh. 
« Non hai risposto alla domanda. »
« E tu non mi hai risposto al telefono per tutta la sera. Siamo pari. »
Intanto anche il bicchiere di Josh venne servito. Questi ne prese un avido sorso sotto gli occhi di Kevin, che avrebbe sinceramente preferito restare da solo in quel momento. 
« In ogni caso, ti stavo cercando ed ero piuttosto sicuro di trovarti qui. »  
« Mi serviva una pausa » sbuffò Kevin.
Josh si lasciò andare ad una risata amara, sarcastica « E sarà questo posto a dartela? »
Un altro giro arrivò alla mano di Kevin, che fece un cenno di gratitudine al ragazzo del bar. « No, sarà questo » disse, poi, rivolgendosi all’amico col bicchiere alzato. « Credimi, l’alcol è l’amico più bastardo che tu possa scegliere. » In un sorso fece scomparire la Vodka, poi tornò con gli occhi su Josh. « E sai perché? Perché è quello che sa tenenti compagnia meglio di tutti. E quando ti rendi conto che non ti salva dai tuoi demoni, ma li sballa per qualche ora, è già troppo tardi. Ti ha fottutto. » 
« E allora perché tu continui a farti fottere? » chiese Josh. 
« Perché è l’unico modo per scappare un po’ da me. Ma non preoccuparti, non mi aspetto che tu capisca. »
« Infatti non capisco. »
« E io sono contento per te. Ti auguro di non arrivare mai a doverlo capire. »
« Kevin… » 
«Smettila! Non fare come se dovessi aggiustarmi. Non sono  rotto, non mi serve la tua compassione. Lasciami solo e vattene, è meglio per tutti. »
Josh si passò una mano sul viso, rassegnato. « Hai davvero deciso di andare avanti così? »
« Sì. Fino all’ultimo giorno. Quando arriverà la fine, poserò il bicchiere, mi accenderò una sigaretta e saluterò la morte. Se vuoi passare a salutare, quel giorno, potrei essere sobrio. Voglio esserci quando sarò libero da questa merda. » 
Josh non aggiunse altro, senza nemmeno guardare Kevin in faccia, gli diede le spalle e se ne andò, lasciandolo lì, nella penombra di un locale che sarebbe marcito con lui. Kevin aveva fatto la sua scelta e anche quella volta si era comportato da codardo. Josh non sarebbe rimasto a vederlo andare in pezzi, non stavolta. 

 


N.d.A.
La storia nasce grazie al gruppo We are out for prompt.





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