Pazzia

di Ang_V97
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«Il medico ci ha detto cos'hai, tesoro. Hai una lieve forma di depressione, ma stai tranquilla: andrà tutto bene! Ti staremo vicino, faremo terapia tutti insieme e passerà!»
«Cosa?! No! Io non sono depressa né pazza! Non mi chiuderete in manicomio solo per liberarvi di me!»
Più i genitori provavano a spiegarle come stavano le cose, più lei rifiutava la realtà, fino a chiudersi totalmente in se stessa mettendo come barriera anche la porta della propria camera. Erano mesi che andava avanti così: stava male, la portavano in ospedale per crisi d'ansia, ma nessuno risolveva nulla. E lei impazziva: buttava per aria tutto, picchiava i medici, faceva del male a se stessa.
Pianse tutto il giorno, versò litri di lacrime. Si addormentò per puro caso, ma il mattino successivo le cose erano rimaste immutate: una parola sbagliata della madre, riguardante la visita medica del giorno prima, e la giovane quindicenne andò a chiudersi in bagno. «Sono sana, sì io sono sana di mente! Assolutamente!» si guardava allo specchio e piangeva, senza motivo, in prenda ad un grave crollo mentale.
Aprì la finestra del bagno, salì sul bordo della vasca da bagno salendo sul cornicione che dava sull'asfalto del marciapiede e respirando a pieni polmoni si buttò giù con un solo salto: un volo di sei piani. Non sopravvisse.
La sua pazzia era reale. 
La sua tristezza ancora di più.




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