Maracaibo
MARACAIBO
Mi immagino
lungo le spiagge sudamericane;
Maracaibo
non solo una canzone
ma anche un sogno nel cassetto;
odore di nuovo,
di un’altra Nazione,
sporca del sangue di migliaia di
persone
però così esotica nella sua natura
ancora quasi completamente
incontaminata;
nel mondo delle guerre,
degli eccidi, del traffico di droga e
di organi,
delle tirannie e dei colpi di stato
militari,
una spiaggia paradisiaca che resta
sola;
mi sento come Maracaibo,
la città dimenticata
nel corso di un conflitto interno
ed esterno,
dove non c’è futuro
e anche lì il virus miete vittime;
adesso che le spiagge sembrano così
distanti,
Cervia e la sua sabbia gialla intensa
così
lontana,
non penso più all’amore perso nella
tempesta,
ma solo a quel che sarà del mio
futuro.
Penso al dopo coronavirus,
tanto prima o poi finirà,
ma non ne vedo uscita a breve;
sogno allora la spiaggia caraibica,
i suoni indigeni lontani,
che infrangono quelli dei galli
circostanti;
su quella spiaggia bianca corallo
dove tutto l’anno è estate
resterei lì alla ricerca della pace.
Mi chiedo ora che cosa merito;
in verità della mia vita non me ne
sono
mai fatto niente;
come un re magio
ho inseguito una cometa;
credevo fosse una cometa
ma era solo l’ennesimo fascio di luce
artificiale;
ancora una volta
mi sono lasciato ingannare.
Il silenzio umano mi avvolge,
dicevano che le persone sono esseri
sociali
adesso piovono solo denunce tra
vicini
e si sta chiusi in casa;
mi sento estraniato,
ormai diventerò un alieno,
non saprò nemmeno più guidare come un
tempo;
è questo quello che merito?
Quello che significa essere umano?
Adesso non m’importa più,
a tutto questo, gradualmente, mi sono
abituato;
non ho fratelli,
né chi mi parla né chi mi cerca;
passo il giorno a sistemare libri,
poi li risistemo ancora,
un cerchio che rasenta la più
metodica delle follie;
è l’incertezza, la paura
che attanaglia lo stomaco e toglie il
sonno.
In tutto questo, resta la scrittura
e i bravi amici che mi sostengono,
i miei animali, le mie piante,
la vita nel suo aspetto più solito;
manchi tu, ma non ti sento più
come prima del virus,
quando ero disposto a perdonare tutto
e ad amare incondizionatamente
nonostante fosse tutto così
complicato,
impossibile;
adesso vedo solo mascherine
e gente che dice; pensa alla salute!
La salute non è solo un malanno
fisico,
ma anche quello mentale
che crea un tempo tutto uguale.
In tutto questo, appunto,
non ti penso più;
non amo più,
non mi interessi più,
resta nel tuo silenzio
lontano da me
così remoto;
io mi concedo, intanto,
quel viaggio esotico
e lo faccio con le ultime forze
mentali;
Maracaibo,
sogno di primavera;
vorrei dire mi manchi,
ma sarebbe una bugia.
NOTA DELL’AUTORE
So che è tutto così complicato. Ma non fa niente, è tutto a
posto.
Prendete questa come una semplice poesia, niente di più; non
vuol fare polemica o altro, è semplicemente l’espressione del momento in cui l’ho
scritta.
Per fortuna sono ancora in forma e tutto sommato non ho nulla
di cui lamentarmi, quindi speriamo bene e speriamo appunto che si trovi una qualche
soluzione alla dolorosa situazione.
Grazie per il sostegno <3
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