Titolo: Ladri Di Sentimenti
Titolo del capitolo:
Prologo_Capitolo 1: Una strana Telefonata
Personaggi: Gabriella Montez,
Troy Bolton
Generi: Romantico, Avventura
Rating: Verde
Avvertimenti: Alternate
Universe (AU), OOC
Introduzione/Presentazione: Una
notte. Un furto. Una fuga. Questo è solo l'inizio di questa storia, una
storia che ha come protagonisti due ragazzi che scappano dalle loro
vite, dai loro destini e... dalla giustizia... Sono uno l'opposto
dell'altra, ma riusciranno ad affrontare le difficoltà che la vita
presenterà loro...
Prologo.
Com'era
potuto accadere? Ancora non riusciva a capacitarsene, eppure era così.
Se
qualche mese prima qualcuno gli avesse detto che si sarebbe
ritrovato a correre per una città sconosciuta a cercare lei,
avrebbe riso in faccia a quella persona.
Lei...
Certo che la vita è proprio strana.
Conduci
una vita tranquilla, durante la quale l'imprevisto più
rilevante è stato avere la febbre a trentanove il giorno di
Natale, e all'improvviso ti ritrovi immerso fino al collo in qualcosa
più grande di te, che neanche riesci a gestire.
Non
era proprio il momento di pensare a ciò che era stato, anzi,
era tempo di guardare al presente, un presente nel quale lui stava
cercando lei e nel quale, però, proprio non riusciva a trovarla.
Perché
lo aveva fatto? Perché?
Quando
si trattava di lei non c'erano motivazioni, risposte o colpe,
con lei si viveva l'attimo. Con lei si viveva liberi come l'aria, senza
pensieri.
E
dire che fino a pochi mesi prima non la conosceva, la evitava come
facevano tutti gli altri e, ripensandoci, si dava ancora dello stupido.
Capitolo 1: Una strana telefonata.
(4 MESI PRIMA...)
Ecco, ce l'aveva fatta: aveva trovato la casa giusta: una villetta a
due piani la cui facciata era dipinta con un tenue color crema.
Suonò e qualche secondo dopo lei aprì la porta.
Come al solito non mostrava alcuna emozione, l'espressione sul suo viso
era impassibile.
Nessuno dei due disse una parola mentre lui entrava e lei lo faceva
accomodare sul divano del salotto.
"Prima cominciamo, prima finiamo", disse la ragazza posando alcuni
libri e quaderni sul tavolo con un gesto brusco.
"Sì, è meglio".
Si sedettero uno di fronte all'altra e cominciarono
il compito per cui si erano dovuti incontrare quel giorno.
"Sai, è inutile che mi guardi in quel modo, Bolton. Non è
stata colpa mia se sei finito in coppia con me per questo stupido
progetto di scienze. L'avrei fatto benissimo anche da sola", disse lei
dopo l'ennesima occhiata che riceveva da parte del ragazzo.
"Non avevo dubbi, Montez, e, sinceramente, avrei preferito anche io
farlo da solo, o almeno con qualcun altro. Comunque non ti sto
guardando in nessun modo".
"Questo lo dici tu. Sai, una ragazza si accorge di certe cose".
"Allora senti, ragazza, finiamo questo lavoro al più presto, così posso
tornarmene a casa".
"Casa", sbuffò Gabriella beffarda.
Troy fece finta di niente, non aveva di certo voglia di discutere con
lei.
Il telefono squillò in quel preciso istante e la ragazza rispose.
"Pronto?".
"Ciao,
Gabby. E' un piacere sentirti".
La sua espressione mutò all'istante non appena udì quella voce.
"Cosa vuoi? Come hai fatto a trovarmi?".
"Voglio
ciò che mi spetta e se fossi in te non proverei a scappare ancora, io
ti troverò... ovunque tu vada".
La chiamata venne interrotta.
Gabriella cominciò a sudare freddo. Non era possibile, l'avevano
ritrovata!
Rimise al suo posto il cordless che ancora stringeva tra le mani e si
accorse di tremare violentemente.
Ritornò in salotto e si ricordò che Troy era ancora seduto al tavolo
intento a lavorare al progetto.
"Hai intenzione di farmi fare tutto il lavoro per caso? Guarda che se
hai pensato di startene con le mani in mano, ti sei sbagliata di
grosso".
"D-Devi andartene", mormorò Gabriella fissando un punto imprecisato del
pavimento.
"Cosa? Il progetto non è ancora finito, e non voglio
farlo solo io. Ma, ehi, che succede?", chiese infine notando lo
sguardo assente della ragazza.
"Devi andartene", ripeté nuovamente senza neanche guardarlo in faccia.
"Ma...".
"Vattene!".
Troy rimase interdetto qualche secondo ma, notando la sua espressione
decisa e allo stesso tempo sconvolta, raccolse le sue cose e si
avviò verso l'entrata.
"Ah... ci vediamo, sai, per il progetto...".
"Sì".
Una volta fuori di casa, il ragazzo cominciò a domandarsi cosa fosse
successo.
'C'è qualcosa di
strano in lei', pensò.
'Chissà perché quella telefonata l'ha
sconvolta tanto?'.
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Rieccomi qui!! Era un po' di tempo
che non pubblicavo niente.
Per fortuna il mio periodo nero
è finito e sono riuscita a scrivere e pubblicare qualcosa^^
Il primo capitolo è corto, ma credo
proprio che i primi saranno tutti così. Non vorrei risultassero troppo
pesanti. Andando avanti diventeranno di sicuro più lunghi.
Comunque...
Spero che
questa nuova storia vi
piaccia. A me sinceramente non convince particolarmente, ma ho voluto
provare ugualmente a farvela leggere... Mi raccomando, ditemi cosa ne
pensate!!
Se non vi piace la cancello subito...
Ne approfitto per ringraziare le
persone che hanno recensito l'ultimo capitolo della mia storia "Il segreto del sorriso": mileybest, tati zakki, ciokina 14,
Angels4ever, romanticgirl e francesca_22.
Grazie mille a tutte!!^^ Spero di
ritrovarvi anche in questa fiction come mie fans (che parola grossaaa
XD).
E grazie anche a chi mi ha convinta a pubblicare questa storia
nonostante tutti i miei dubbi!! =D
Ciao!!^^
P.S. Chiedo scusa se la grafica della pagina risulta modificata o
strana... ma sto pubblicando da un computer non mio.
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Dal capitolo 2:
Troy aprì la porta e notò un ragazzo vestito di nero appoggiato con la
schiena contro un albero del giardino.
"Ah, adesso capisco, hai visite".
Aηgєℓ_R
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