Capitolo 24 - Epilogue -
Un lieve venticello
soffiava nel giardino, come una carezza mi sfiorò la
guancia.
Alzai gli occhi al cielo, sicura che Raito fosse lì.
La sua presenza non mi aveva lasciato.
Mi sentii subito sollevata e avvertii una strana sensazione di fiducia
diffondersi nel corpo.
Finchè un brivido lungo la schiena mi
colse all'improvviso.
Notai una chioma bionda tra i cespugli e capii.
Mi alzai di scatto, mentre quella piacevole sensazione spariva
lentamente, lasciando posto a collera ed odio.
Sicura che Karl Heinz mi stesse spiando, mi avventurai nel giardino:
non
mi importava se era lì uccidermi: io avrei vendicato Raito.
In fondo era morto a causa sua.
Ma più camminavo, più incappavo solo in fiori,
vasi vuoti ed arbusti.
"Esci fuori! - esclamai - esci fuori bastardo!"
L'unica risposta che ricevetti fu il silenzio della notte.
Urlai frustrata, con tutto il fiato che avevo in gola.
Un crack richiamò la mia attenzione:
girai il capo e mi resi
conto che un vaso, alle mie spalle, era finito in mille pezzi.
Lo fissai a lungo, pensando che qualcuno lo avesse urtato, ma non vi
era
anima viva nei dintorni.
Probabilmente il vento.
Scossi il capo e mi convinsi che non c'era traccia di Karl Heinz,
probabilmente era solo la mia immaginazione.
Oppure quel bastardo stava giocando con la mia mente.
"Mitsuko."
Reiji era comparso alle mie spalle, indossava nuovamente gli occhiali,
tuttavia il suo completo era ancora sgualcito, di certo una conseguenza
della
battaglia.
"Volevo parlarti."
Attesi che prendesse parola, stranamente non
sembrava a suo agio.
"Era sottointeso, ma vorrei dirlo francamente: non è
necessario che
tu scelga un Adamo. Tuttavia potrai far visita ai Mukami ugualmente, se
ti
aggrada."
Abbassai lo sguardo: persino lui aveva capito da tempo quale sarebbe
stata la mia scelta.
E ora che Raito non c'era più, sapeva bene che non avrei
scelto
nessun'altro.
"Cosa dirai a tuo padre?"
"Ha messo a rischio la nostra vita, ha causato la morte di Raito,
non gli dobbiamo più nulla."
La sua espressione era diventata una maschera d'odio, mi
lasciò di
stucco.
Lui che aveva sempre auspicato a diventare un
figlio modello, non mi
sarei mai aspettata che pronunciasse una frase del genere.
"L'ho sempre rispettato, è mio padre, ma lui ci ha solo...
solo-"
"Manipolati." gli suggerii involontariamente.
Mi sarei aspettata un rimprovero per questo, ma Reiji si
trovò d'accordo
con me.
"Esatto. Non ci ha mai considerati suoi figli, solo pedine."
Dopotutto, il sacrificio di Raito era valso a qualcosa.
"Torniamo a casa." proferì.
Ovviamente non attese oltre e svanì nel nulla, tuttavia, non
mi era
sembrato un ordine, il suo, piuttosto un implicito messaggio: quella
era anche
casa mia ormai.
E, sebbene nessuno dei Sakamaki lo avrebbe ammesso
esplicitamente, mi
consideravano parte della famiglia più del loro stesso padre.
Con loro al mio fianco, avrei fatto di tutto pur di vendicarmi.
Mi avviai dentro la villa.
Un ululato squarciò il silenzio della notte.
ANGOLO AUTRICE
Dunque siamo giunti anche
qui alla fine della fanfiction. Ogni volta che
devo spuntare la casella "completa" sento un nodo alla gola, una
sorta di malinconia, ma sono anche soddisfatta di aver portato a
termine il mio
lavoro. Sebbene, come avrete intuito, questo capitolo è solo
l'inizio della
prossima "stagione".
Ebbene non ho ancora finito di torturare i nostri vampirelli e la
nostra
povera Mitsuko/Ellen/Eva muahah
Scherzi a parte, sto buttando giù delle idee che avevo in
parte
pianificato già scrivendo questi capitoli.
Ma voglio dedicare un
enorme grazie a tutti coloro che hanno seguito la
mia storia, in particolare SeiraBrizzi che ha
pazientemente recensito
ogni capitolo e mi ha supportato con le sue parole.
Un grazie anche a Spring_Sun, A l i e e
pinkykawaii.
E grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qui!
Con un pizzico di tristezza
vi saluto, a presto, vostra Nephy-
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