Automaton Heart

di SherleyHolmes
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Ogni riferimento a cose, persone o luoghi è puramente casuale. Questa è un'opera di fantasia e tutto quello che leggerete è stato interamente inventato dell'autrice.



                                     AUTOMATON HEART

PROLOGO

"Basta! Questo semestre mi metterò a studiare come si deve!" 

Dicevo così ogni volta che cominciava un nuovo semestre universitario e ogni volta che ne era disastrosamente finito un altro. Frequentavo ingegneria informatica al Politecnico ed ero al mio terzo anno della laurea triennale. 

Peccato che io fossi bloccata al terzo anno ormai da due anni!

È difficile spiegare gli eventi che si erano susseguiti nel corso della mia adolescenza e che mi avevano poi spinto a scegliere di intraprendere questa strada. Sono nata e cresciuta in un paesino sulla costa della Sicilia, un paesino talmente piccolo da essere quasi considerato un borgo cittadino più che un vero e proprio paese. La scuola elementare che avevo frequentato era letteralmente a due passi da casa mia, così come la scuola media. Per la scuola superiore invece i passi erano tre, ma siamo comunque lì! Le distanze non erano vere e proprie "distanze". A piedi potevi andare ovunque volessi e se possedevi una bicicletta potevi tranquillamente arrivare fino alla spiaggia. Sin da piccola i miei genitori si sono subito accorti che ero particolarmente intonata e mi hanno spedito a scuola di canto e pianoforte, senza nemmeno chiedermi se mi piacesse cantare. (Adoro cantare, ma non è questo il punto!) Poi hanno deciso che dovevo frequentare assolutamente l'università, perchè oggi senza una laurea non si trova lavoro. E quindi mi hanno iscritta al liceo scientifico in modo che potessi poi avere delle buone basi, qualunque carriera universitaria io avessi deciso di seguire. 

Ma una volta finito il liceo, come scegliere?
Non sono mai stata abituata a scegliere e, non appena mi sono vista davanti tutte quelle possibili strade da percorrere, sono stata letteralmente assalita dall'ansia e dal panico più totale.
Come si fa a scegliere quello che si vuole studiare e fare per il resto della propria vita? Io non so nemmeno che cosa avrò voglia di fare domani!

Cosa mi piace? Mi piace molto la storia, l'arte, la matematica, le scienze... "Mi piacerebbe tantissimo fare l'archeologa!" - dissi, convinta della mia decisione.
"No, Silvia! Archeologia non è una scelta giusta per il tuo futuro, non c'è abbastanza lavoro oggi in Italia." - esordì mia madre.
"Allora penso proprio che mi iscriverò a psicologia, ho sempre avuto un debole per lo studio e l'analisi dei comportamenti umani." -
"No, Silvia! Psicologia offre meno opportunità di archeologia, se proprio devi fare l'università scegli qualcosa che oggi-domani ti permetta di avere un lavoro e di guadagnare abbastanza da fare una vita dignitosa." - continuò mio padre - "Visto che ti piace la matematica, scegli qualche ingegneria, sicuramente una volta uscita dall'università riceverai tantissime proposte di lavoro."


E così, senza nemmeno pensarci troppo su, andai a Milano a fare il test per ingegneria informatica. 
(Avevo scelto informatica solo perché ero un po' una nerd asociale che amava stare ore e ore al pc a giocare ai videogiochi).
Inspiegabilmente riuscii a superare il test d'ingresso al primo colpo.

E fu così che il mio futuro fu ufficialmente scritto sulle pagine del libro della mia vita.





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