- HARRY
POTTER -
LE
PIEGHE DEL TEMPO
(PAST, PRESENT, FUTURE)
Titolo:
Le Pieghe del Tempo (cap. 0)
Autore: Mistress Lay
Categoria: avventura, azione, romantico
Sottocategoria: PG
Personaggi:
Harry Potter, James Potter, Sirius Black, Hermione Granger, Ron Weasley, Draco
Malfoy, Albus Silente, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing: sorpresa
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, i personaggi nuovi,
che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;;
Note: Ho
ancora un ff da completare (Raggi di Speranza, per la cronaca)
ma mi è venuta un'ispirazione improvvisa e così ho concepito questa storia un
po' diversa... la mia prima su i Malandrini.
Questo
che leggerete è il prologo che vi farà capire la trama e i passaggi
fondamentali della fic... BUONA LETTURA e, se potete, LASCIATE UN COMMENTO!!
Bax
...La
dedico a Cassie anche se forse non la leggerà mai...
PROLOGO
PAST, PRESENT, FUTURE
FIRST ACT- PAST
- Ehi,
Jamie, secondo te che cos'è? -
James
Potter si voltò verso il suo migliore amico che gli indicava una buca scavata
nel terreno che aveva uno sbocco sul pavimento di pietre mentre il cerchio
della buca era contornata da un gradino di pietre.
James
raggiunse l'amico, Sirius Black, inginocchiato che si affacciava sulla buca nel
terreno, inginocchiandosi anche lui.
La buca
sembrava scintillare di una luce sinistra, opaca, che si muoveva quietamente.
- Boh... Lumos
- la luce della bacchetta rischiarò l'ambiente, rivelando una stanza spoglia,
senza nessun mobile, tutta in lastricato di pietre e l'unico particolare strano
era proprio quella buca nel terreno.
- Jamie!
- lo rimproverò l'altro - Che cosa fai? Vuoi farci scoprire? -
- Che
c'è, hai paura, Sir? - lo sbeffeggiò quello.
- Ma
figurati! Piuttosto spegni la bacchetta che ci vediamo bene anche così! -
ribattè Sirius.
James
sbuffò e spense la bacchetta.
Mediamente
non avrebbe dato retta a nessuno, tantomeno un insegnante o a una qualsiasi
altra persona, ma al suo migliore amico dava retta, o almeno spesso.
-
Contento? Ora io proporrei di ridisegnare la Mappa! - tirò fuori dalla tasca
dei pantaloni, accuratamente ripiegata, un foglio di pergamena ingiallito. Lo
aprì e vi puntò la bacchetta declamando - Giuro di non avere buone intenzioni!
- subito la scritta "I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e
Ramoso, Consiglieri e Alleati dei Magici Malfattori sono fieri di presentarvi
La Mappa del Malandrino" poi la piantina di Hogwarts e confini
apparve alla vista.
- Adesso?
- sbottò Sirius - Ricordi cosa dobbiamo cercare? -
- Sir,
abbiamo tutta la notte e poi non preoccuparti, la troveremo! -
James
puntò la bacchetta e sussurrò, rivolto alla piantina, un incantesimo e subito
la piantina si ridimensionò leggermente facendo posto ad una nuova stanza.
- Bene...
adesso possiamo andare - disse soddisfatto poi ripiegò la mappa e la mise nella
tasca del pantaloni.
Ma Sirius
sembrava incantato da quella buca nel terreno.
- Sir? -
-
Jamie... secondo te cos'è? -
- Uffa,
Sirius! Ti ho detto che non lo so! Lo chiederemo domattina a Lunastorta,
sicuramente lui lo saprà o saprà dove cercare le informazioni necessarie! -
-
Dimentichi che domani c'è la luna piena? -
- Potrai
resistere fino al ritorno normale di Rem, no? -
- No -
James sospirò. Sirius era più cocciuto di un mulo che s'impunta.
- E
allora cosa proponi di fare? -
- Che ne
dici di un incantesimo di evocazione? - propose l'altro. James s'inginocchiò
vicino all'amico, stringendo tra le mani la bacchetta e il mantello
dell'invisibilità che aveva con sè.
- Aparecium!
- mormorò Sirius con la sua bacchetta ma non successe niente.
-
Niente... - constatò l'altro e fece per alzarsi quando l'amico lo prese per un
braccio e lo costrinse a rimanere inginocchiato.
- Che
c'è? -
- Io voglio
vedere cos'è! - esclamò cocciutamente Sirius.
- Sir, ci
torneremo domani notte,su... ricordi che oggi non c'è Pet a coprirci? -
- Lo so,
lo so! -
- E
allora? -
- Guarda!
- e indicò la superficie opaca.
James
seguì il dito e vide una cosa che prima non aveva notato.
"Attenti,
voi che leggete,
andate
via che adesso potete,
fuggite
a più non posso
voi
che avete la superficie mosso,
voi
che la Conoscenza non cercate
voi
che la vostra tranquilla vita fate;
e
se invece qui rimarrete
quello
che accadrà dopo non saprete.
Ma
se invece in cerca di una Risposta siete
andate
avanti, soddisfate la vostra sete,
ma
io vi avverto, Temerari Avventurieri,
il
Vostro oggi sarà il Loro ieri!
Ma
se davvero in voi il coraggio sentite
orsù,
avanti, adesso partite!
Le
pieghe per voi si scosteranno
le
porte si apriranno,
e
voi, Temerari Avventurieri, qui non sarete più:
scendete
nei flutti qui giù!
E
vi ritroverete nella piega scelta dal Fato
che
della vostra vita là troverà il giusto lato:
avete
deciso? Ora andrete!
Nessun
momento lì trascorso ricorderete!
O
forse lo farete
al
giusto momento in cui lo compirete!
Le
pieghe si stanno scostando
per
voi, Temerari Avventurieri, che ora state osando,
svelti,
andate,
non
temete!
Ma
io vi ho avvertiti,
nel
Futuro sarete trasferiti!"
-
Accidenti, è pieno di "se"! - esclamò James - Non mi piace! -
- Hai
paura, James Potter? - lo stuzzicò Sirius con un ghigno.
- No di
certo! -
- E
allora? -
- E
allora cosa? -
- Che
facciamo? -
- Mi
sembra ovvio, adesso usciremo da questa stanza! - disse deciso James, alzandosi
in piedi e dirigendosi verso la porta.
Sirius
non si mosse.
- A me
non sembra tanto ovvio... -
- Forse
perchè non usi il cervello! -
-
Vorresti farmi credere che tu invece lo usi? - e, senza aspettare risposta, si
girò verso la superficie - Voglio capire che cosa significano questi versi! -
- Non c'è
nulla da capire: ci conducono nel futuro! Lo dice alla fine - rispose svogliato
l'altro. Odiava che qualcuno gli dicesse di aver paura. E in particolare se
quello che glielo diceva era il suo migliore amico.
- "Tranquilla
vita fate"... la nostra vita non può di certo essere tranquilla, siamo
in punizione un giorno sì e uno no! -
- Questo
perchè violiamo sempre le regole! -
Sirius lo guardò sconvolto: - Stai diventando come Rem! –
sogghignò - E poi mi pare che sia stato tu a voler entrare qui! -
- Ma
smettila, io non assomiglio a Lunastorta! -
- E
allora che si fa? -
James
tornò vicino a Sirius: - Cosa vuoi fare? Non possiamo andare nel futuro! -
- Perchè
no? -
- E se
cambiamo il loro presente? -
- Hai
sentito la filastrocca, no? "Nessun momento ricorderete", ora
smettila e facciamo qualcosa! -
- Cosa? -
Sirius
alzò le mani come per difendersi e disse: - Ritratto tutto, sei uguale a
Codaliscia! -
James
divenne rosso dalla rabbia: - IO non sono come Pet! -
Sirius
ridacchiò sotto i baffi, sapeva quanto l'amico sopportasse poco il carattere
servile di Peter.
- E
comunque non sappiamo come fare per entrare! -
Sirius
ghignò. Aveva ottenuto il suo obiettivo.
- Allora,
Felpato? -
- Che ti
devo dire, Ramoso, non lo so! - disse l'altro pensieroso poi disse, deciso - Io
voglio andare! -
Nel
momento stesso in qui Sirius finì la frase i due ragazzi notarono che la
superficie opaca stava cominciando a vorticare sempre più velocemente, sempre
più velocemente, sempre più velocemente... poi l'acqua cominciò a brillare come
se fosse il sole stesso.
James e
Sirius si coprirono i volti con le braccia e sentirono come se
delle corde li avesse agguantati per la vita e strattonati con forza.
- Cos...
- fece per esclamare James – SIRIUS QUESTA ME LA PAGHI!!! -
Poi
quelle specie di corda li sollevarono dalla posizione in cui erano e i due
scostarono leggermente le loro mani dal volto e l'ultima cosa che videro fu il
pozzo cambiare colore e divenire multicolore, come un tubo dimensionale, poi le
corde, che si rivelarono essere l'acqua opaca del pozzo atteggiata a mo' di
corda.
Videro
una luce multicolore e luci intermittenti, poi, più niente.
Quando
riaprirono gli occhi si trovarono in un viale avvolto nell'oscurità della notte
e illuminato fiocamente da strani alberi grigi allineati lungo il ciglio della
strada.
SECOND
ACT - FUTURE
- Hai
visto? Non c'è nulla di interessante! -
Lily si
voltò verso l'amica alzando le sopracciglia: - Ho visto -
- Bene...
allora andiamo via -
Lily la
guardò e, con un sorrisino per niente comprensivo, disse: - Se sapevo che avevi
paura avrei chiesto a Sianna di accompagnarmi al posto tuo! -
L'amica
arrossì dall'imbarazzo ma anche dalla rabbia: - Io non ho paura! –
- BU! -
esclamò una voce nell'ombra del corridoio.
Scarlett
lanciò un grido mentre Lily estraeva la bacchetta e si metteva in posizione di
attacco ma, appena si accorse chi era a fare quello scherzo stupido la
rinfoderò: - Non è stato divertente -
Un
ragazzo uscì dall'oscurità, un ghigno soddisfatto deformava il suo viso: - Non
ho saputo resistere -
- TU! -
esclamò Scarlett furiosa.
- Shhh! -
l'ammonì Lily - Con l'urlo che hai tirato mi sorprendo che non ci abbiano
ancora scoperto -
- Ma
tanto qui non viene nessuno! -
- Questo
non lo puoi sapere - rispose l'altra ragazza alzando le spalle.
- Mi è
lecito chiedere che diavolo state facendo? - chiese il ragazzo.
- No,
vattene! - lo scacciò Scarlett.
Ma il
ragazzo ancora non se ne andava e alla risposta della ragazza esibì un ghigno
ancora più prominente: - Lo sapete che avete violato almeno una decina di
regole? Sai, potrei dire ad un uccellino che voi siete qui a quest'ora di
notte... -
-
Smettila, Scipio! - esclamò Lily guardandolo critica - Tu non sei da meno! -
Scipio,
il ragazzo, perse il suo ghigno e non disse niente. Poi si guardò attorno:
- Dove diavolo è aragosta? -
- Come ti
permetti?!? - esclamò Scarlett.
- Non
sono fatti tuoi! - replicò Lily noncurante.
Scipio
sembrò contrariato ma disse invece: - Dimenticavo che adesso è punizione! -
- Questo
per colpa tua! - sibilò Scarlett.
-
Scarlett, finiscila! Scipio, vattene! - imperiò Lily.
I due
smisero di litigare e la guardarono.
- Ha
cominciato lui! - esclamò Scarlett e contemporaneamente Scipio aveva esclamato:
- Io non me ne vado da nessun parte! -
- E
invece sì! - ribattè Scarlett.
- Se non
mi dite dove andate spiffererò tutto! -
- Lo
farai comunque! -
- Potrei
ripensarci, sai? -
-
Vattene! -
- Non puoi darmi ordini! -
Lily sospirò. Sarebbe stato un miracolo se nessuno li
scopriva con tutte le grida che quei due stavano tirando. Certo in quella zona
non c'era nessun nè qualcuno aveva il desiderio di esserci ma la prudenza non è
mai troppa e aveva già una lista di nomi di persone - e non - che avrebbero
potuto facilmente trovarli.
- Come
hai fatto ad entrare? - chiese d'un tratto Lily.
Scipio
sfoderò un ghigno soddisfatto: - Sapessi -
Lily alzò
le spalle, disinteressandosi della cosa. Non voleva avere Scipio tra i piedi ma
aveva bisogno di andare lì e non si sarebbe fermata solo perchè
quell'antipatico le aveva seguite e adesso aveva scoperto il loro segreto... o
almeno quello che in realtà non credeva tale.
-
Aspettatemi qui, torno subito - disse ma i due non la sentirono, troppo
impegnati a litigare.
Sospirò
rumorosamente, sfinita e s'incamminò per il corridoio mentre le grida dei due
l'accompagnavano ad ogni passo.
Stava
pensando così intensamente da non accorgersi di un movimento sospetto e se ne
accorse troppo tardi quando andò a sbattere contro qualcosa di morbido.
- Ahi! -
- Ahi
dovrei dirlo io! -
Lily
sollevò lo sguardo e si accorse di essere andata a sbattere contro un ragazzo:
- Rick! - esclamò - Che diamine ci fai qui? -
Rick
sorrise divertito: - Ho visto te e Scarlett allontanarvi e vi ho seguito. Dalla
finestra dove ero in punizione ho notato che qualcuno vi sta seguendo e così
volevo avvertirvi! -
Lily
sorrise: - Grazie per l'avvertimento ma lo sappiamo -
- Lo
sapete? - domandò sorpreso l'altro - E come? -
In
quell'attimo si accorse di due voci adirate, una femminile e una maschile,
entrambi riconoscibilissime: - È Scar quella che sta urlando come un'ossessa? -
Lily
sospirò e annuì.
- ...
e... questa voce non è di... -
In
quell'attimo arrivarono Scarlett e Scipio, che evidentemente si erano accorti
dell'assenza della ragazza, e si stupirono del nuovo arrivato esibendo entrambi
una reazione diversa: Scarlett era sorpresa mentre Scipio era contrariato.
- Rick,
che ci fai qui? -
- Vi ho
seguite - rispose l'altro poi aggrottò le sopracciglia nel vedere anche Scipio
- Oh, ma vedo che ci sei anche tu -
L'altro
ragazzo trasformò il suo costante ghigno in una smorfia e fece per ribattere ma
Lily troncò la discussione: - Ragazzi ora sarà meglio che... -
In quel
momento si sentì uno strano rumore e la ragazza si zittì.
Tutti e
quattro tirarono fuori la bacchetta.
- Cos'è
stato? - chiese Scarlett.
Gli altri
tre avevano individuato la direzione da cui proveniva il rumore e la seguirono,
costeggiando un corridoio.
Una porta
si aprì.
Tutti si
diressero verso la porta ed entrarono, le bacchette ben strette.
- Qui non
c'è niente! - esclamò Scipio - È solamente una topaia! -
- E
quello che cos'è? - chiese Rick indicando il pavimento.
Infatti a
terra vi era una strana apertura a forma circolare.
Lily si
affacciò e disse: - Una specie di botola con un liquido dentro -
- Come
"liquido dentro"? - ripetè Scipio.
Si
affacciò anche lui.
La botola
sembrava contenere della strana acqua fosca e opaca.
- Non mi
piace - disse subito Scarlett.
-
Aspetta, voglio sapere cos'è! - la fermò Lily con voce decisa.
-
Guardate! - esclamò Rick.
La
superficie aveva cominciato a incresparsi e a formare delle strane lettere.
"Attenti,
voi che leggete,
andate
via che adesso potete,
fuggite
a più non posso
voi
che avete la superficie mosso,
voi
che la Conoscenza non cercate
voi
che la vostra tranquilla vita fate;
e
se invece qui rimarrete
quel
che un giorno è accaduto non rivivrete.
Ma
se invece in cerca di una Risposta siete
andate
avanti, soddisfate la vostra sete,
ma
io vi avverto, Trio di sé stesso Sicuro,
il
Vostro ieri sarà il Loro futuro!
Ma
se davvero in voi il coraggio sentite
orsù,
avanti, adesso partite!
Le
pieghe per voi si scosteranno
le
porte si apriranno,
e
voi, Trio di sé stesso Sicuro, qui non sarete più:
scendete
nei flutti qui giù!
E
vi ritroverete nella piega scelta dal Fato
che
della vostra vita là troverà il giusto lato:
avete
deciso? Ora andrete!
Ogni
momento lì trascorso ricorderete!
O
forse non lo farete
se
non una volta in cui di nuovo pronti voi sarete!
Le
pieghe si stanno scostando
per
voi, Trio di sé stesso Sicuro, che ora state osando,
svelti,
andate,
non
temete!
Ma
io vi ho avvertiti,
nelle
pieghe del tempo sarete trasferiti!"
- Che
diamine... - fece per chiedere Rick ma in quel momento la superficie cominciò a
vorticare vertiginosamente dalla botola scaturì una vampata di luce accecante
successivamente seguiti dall'uscita di tre tentacoli che si avventarono su
Lily, Scipio e Rick mentre Scarlett, troppo lontana per essere raggiunta, non
fu presa di mira.
I tre
ragazzi si ritrovarono lanciati a tutta velocità all'interno della botola e un
attimo dopo si trovarono da una miriade di luci multicolori.
Quando
poterono riaprire gli occhi capirono subito che non si trovavano nel posto da
cui erano partiti.
THIRD ACT- PRESENT
- Che noia! -
Harry si
voltò e si guardò attorno. Nessuno.
Sospirò
pesantemente e si scompigliò i capelli arruffati prima di sospirare di nuovo e
guardarsi nuovamente attorno, come se si sentisse a disagio.
In
effetti si sentiva a disagio.
Bloccato
come tutte le estati a Privet Drive dai suoi odiosi zii Harry Potter non poteva
credere che si sarebbe annoiato così tanto: riceveva solamente qualche
telefonata occasionale da parte della famiglia Weasley e di Hermione ma poi più
niente.
Ma erano
proprio quelle telefonate a rendergli più piacevole la giornata che però
trascorreva in una monotonia impressionante: per la prima volta in tutta
l'estate era riuscito a finire i compiti nella prima settimana di vacanza
passati nel mondo babbano, non aveva nessun contatto con i Dursley, se non
quando li incontrava per caso in casa dal momento che non trascorreva con loro
nemmeno i pasti, che consumava in solitudine, e anche lui stesso, per la
maggior parte della giornata era fuori casa a passeggiare o passare intere ore
in quella panchina nel parchetto di Magnolia Crescent all'ombra di quell'albero
immenso e crogiolarsi senza pensare a nulla.
Sapeva di
essere seguito da un membro dell'Ordine della Fenice ogniqualvolta usciva da
casa ma per la verità non gli importava più di tanto.
Volevano
controllarlo, seguirlo, pedinarlo? Bene, che lo facciano, ma basta che non si
facciano notare.
Harry non
aveva molta voglia di parlare con qualcuno di alcunchè.
- Però
che noia! - mormorò.
Guardò
l'orologio: sei e un quarto. Tra quindici minuti Hermione avrebbe telefonato a
casa Dursley.
Decise di
avviarsi, la voce di Hermione forse lo avrebbe tirato su di morale, sapeva che
l'amica aveva molte cose da dirgli e che voleva parlargli dei compiti...
Peccato
solo che lei andasse alla Tana proprio l'indomani e Harry era ancora segregato
lì, in quell'odiosissima e noiosissima casa babbana.
Si alzò a
malavoglia, rimuginando senza accorgersi che la mano era corsa
involontariamente ai capelli e li aveva scompigliati ancor di più di quanto non
fossero prima.
Sorrise
nell'accorgersene quando aveva già incominciato a incamminarsi.
Il gesto
di suo padre.
Ormai era
divenuto abituale per lui, lo faceva un sacco di volte al giorno.
Sospirò,
peccato che Sirius non c'era più e non avrebbe mai potuto dirgli quanto quel
gesto lo facesse assomigliare al padre!
Ma il suo
padrino era morto e Harry non voleva pensarci troppo, altrimenti la rabbia
lo avrebbe nuovamente invaso e avrebbe fatto qualcosa di stupido... come
gonfiare qualcuno.
Ghignò.
No,
meglio tenere i sensi sotto controllo, soprattutto adesso che era seguito.
Stava
camminando da almeno cinque minuti quando all'improvviso la sua attenzione fu
attirata da qualcosa sul terreno.
Si
avvicinò e proprio lì, in un vicoletto ombrato di Magnolia Crescent, vide una
strana botola nel terreno, circondata da uno strato di pietre.
Sembrava
un pozzo ma Harry sapeva che era improbabile.
Come
poteva esserlo?
Poi notò
qualcosa di sospetto: uno strano muoversi di qualcosa di indefinito.
S'inginocchiò
e si affacciò.
Un
liquido dalla superficie opaca che si muoveva leggermente, increspando la
superficie a causa del leggero venticello estivo.
Harry
gettò uno sguardo dietro di sè, al viale rischiarato dalla luce del tramonto,
poi davanti a sè, buio. No, nessuno in vista, nessun membro della Fenice.
Prese un
ramoscello lì accanto e toccò con esso la superficie: niente.
- Uffa,
una volta che qui c'era una cosa interessante! - esclamò deluso - Eppure io
volevo vedere che cos'è! -
Fece per
andarsene quando la sua attenzione fu attirata dalla superficie sulla quale si
stavano formando alcune lettere.
"Fate
attenzione, voi che leggete,
andate
via che adesso potete,
fuggite
a più non posso
voi
che avete la superficie mosso,
voi
che la Conoscenza non cercate
voi
che la vostra tranquilla vita fate;
e
se invece qui rimarrete
ciò
che è passato e ciò che accadrà non saprete.
Ma
se invece in cerca di una Risposta siete
andate
avanti, soddisfate la vostra sete,
ma
io vi avverto, Giusto Redentore,
quello
che per Voi è oggi per Loro futuro o ieri c'è timore!
Ma
se davvero in voi il coraggio sentite
orsù,
avanti, adesso partite!
Le
pieghe per voi si scosteranno
le
porte si apriranno,
e
voi, Giusto Redentore, qui non sarete più:
scendete
nei flutti qui giù!
E
vi ritroverete nella piega scelta dal Fato
che
della vostra vita là troverà il giusto lato:
avete
deciso? Ora andrete!
Ogni
momento lì trascorso ricorderete!
Ma
anche non lo farete
se
non una volta ciò che avete visto compirete!
Le
pieghe si stanno scostando
per
voi, Giusto Redentore, che ora state osando,
svelti,
andate,
non
temete!
Ma
io vi ho avvertito,
quello
che le pieghe decideranno per voi è un mistero garantito!"
Harry non
riusciva a comprendere il significato vero di quelle parole sibilline in rima e
la scoperta che una strana botola che parlava di strane pieghe e di misteri, di
cose che si sapranno e cose si sanno già, lo inquietava non poco: e se fosse
una diavoleria di magia oscura?
Decise di
cercare il membro dell'Ordine della Fenice che lo sorvegliava per dirgli di
quella strana scoperta, o di andare dalla signora Figg o mandare Edvige da
Silente.
Fece per
alzarsi quando notò la superficie incresparsi e vorticare a velocità sempre più
maggiore fino a che una specie di tentacolo multicolore non scattò verso di lui
che, accecato da un'improvvisa luce, non ne accorse, e poi fu trascinato nel
gorgo della acque multicolori.
L'ultima
cosa che vide fu un ometto dai capelli rossi, il mantello verde e una bacchetta
correre verso lui mentre gridava parole che non capiva...
La prima
cosa che vide, anzi sentì, fu un terreno solido in cui mise i piedi. Capì di
essere ancora a Magnolia Crescent e che, stranamente, era notte fonda.
Si accorse
anche di tenere stretta la sua bacchetta magica, cosa strana perchè prima di
essere trasportato nei flutti multicolori non ricordava di aver fatto in tempo
ad estrarla.
Poi
guardò di fronte a sè e vide una cosa che lo pietrificò.
Occhi
lucenti nella notte, sagoma indistinta.
Stava per
pronunciare un incantesimo per illuminare l'ambiente ma ricordò che per prima
cosa non poteva fare alcun incantesimo e per seconda bè... quella scena l'aveva
già vista.
Era stato
circa tre anni fa, al suo terzo anno, quando era fuggito dopo aver gonfiato la
zia Marge. E incontrato per la prima volta un cane nero simile ad un Gramo e
adesso...
La sagoma
apparteneva ad un cane.
Un grosso
cane nero.
E lo
fissava.
Harry
sentì il respiro mozzargli la gola.
-
Sirius...? -
FINE
PROLOGO
CONTINUA...
Mistress
Lay
Ah ah
ah... vi sono piaciute le "filastrocche"? ^______^ Mi sono divertita
un mondo a scriverle (non tanto a cambiare le parole... anche perchè sono
ridicole... ;____;)
COMMENTATE!!!