Tradimento

di Baudelaire
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La spada colpisce
fende la carne
tremula
debole
palpitante.
Lama infuocata
inattesa
spietata.
Urla contro il cielo, le tue
inascoltate,
si perdono nel vento.
Trovi rifugio
in chi la ferita lenisce,
riparo caldo e sicuro,
capanna accogliente,
fuoco scoppiettante.
Il sangue più non scorre,
la ferita si fa lieve.
C’è,
ma è quasi un ricordo sbiadito
in questo calore nuovo che ti avvolge.
Ma è un istante,
un lurido,
atroce attimo.
Volti le spalle,
la lama cala di nuovo sulla tua spalla ignara.
Voce più non hai,
perduta,
smarrita,
annientata.
Ti volti,
delirante,
sanguinante,
per guardare in faccia
il tuo vero nemico,
che ti sorride,
perverso,
maligno.
Sprezzante,
con quel ghigno sulle labbra,
ti abbandona,
come la Fede,
come la Speranza,
come la Vita.




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