la biologia delle emozioni

di fame
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Mai.
Mi stancherò
di queste emozioni,
fin quando vi sono
la salute e le condizioni.

Mai mi stancherò della risata,
che fa passar tutto più veloce
e anche la peggiore nottata.
Che è la droga dell'anima
e lascia sul cuore
una dolce patina.
Quando tutto
dentro collassa,
rido ancor più forte,
rido a tal punto che poi mi passa.
E la risata è grassa
tanto buona che non fa male
e nemmeno ingrassa.
Anzi sgrossa,
allontana da me la fossa.
La risata è mancanza,
ma di respiro,
che rischiara la stanza,
e ti illumina di bellezza
con la sua fragranza.

Mai.
Mi stancherò della tristezza,
non potrei rimanerne
nemmeno un ora senza;
mi piace piangere da morire,
e cadere nell'oblio
nelle notti più dure.
Cedere alle più terribili paure,
inginocchiarsi dinanzi ad esse,
ed assaporarle a tutte le atmosfere.

Dalla luce alle tenebre
lo spazio è tanto breve,
non c'e tempo di aspettare
e di farcelo ribadire tutte le sere:
buttarsi a capofitto,
camminare ovunque
e pure sul soffitto.
Che nulla così
non sara sconfitto.

Assaporiamo la carne,
tocchiamo con gli occhi
la nostra emozione,
tutto ciò che è davati, dietro
e che questa vita ci pone.
L'odore della natura
è solo l'umore!





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