Il Castello era così silenzioso, sembrava non ci fosse anima viva.
L’inverno era arrivato prepotentemente e la neve era scesa copiosa. Guanti, cuffie e sciarpe erano comparse ad adornare perfino le statue e i ritratti nei quadri. Mastro Gazza aveva dovuto arrampicarsi anche sulle armature per coprirle dalle temperature estremamente rigide, onde evitare che le giunture potessero indurirsi troppo, e non era stata un’operazione facile.
Il professor Silente si aggirava allegro per i corridoi: gli piaceva Hogwarts in inverno, aveva un aspetto incantevole e c’era sempre un buon profumo di frutta candita che saliva dalle cucine.
Di lì a poco gli studenti sarebbero sgusciati fuori dalle aule troppo affamati per preoccuparsi di chi stesse camminando in corridoio.
Canticchiando Silente continuò il proprio giro e, svoltato un angolo, andò quasi a sbattere contro Madama Chips.
«Oh, Poppy, buongiorno» la salutò Silente con un largo sorriso.
Madama Chips lo squadrò da testa a piedi per capire se quello davanti a lei fosse effettivamente il Preside o qualcuno che gli assomigliava terribilmente.
«Splendida giornata, vero?» continuò lui non cogliendo lo sguardo quasi sconvolto che gli rivolse l’altra.
«S-sì» balbettò l’infermiera. «Ehm, Preside… Cosa si è messo in testa?» chiese continuando a fissarlo come se gli fosse spuntato qualche fungo sul naso.
Silente si tastò la testa, come se si fosse dimenticato di qualcosa. «Oh, questi? Le piacciono?» chiese sfiorando ancora una volta i paraorecchie che aveva indossato.
«Ma certo» mentì spudoratamente Madama Chips. «Quella tonalità giallo-verdognola si sposa divinamente con la veste che indossa quest’oggi, Preside».
Silente arrossì per il complimento quasi del tutto inaspettato e sorrise per la risposta positiva ottenuta.
«Ci vediamo a pranzo» disse solo l’infermiera, prima di sparire velocemente dietro l’angolo.
Silente riprese a canticchiare e a passeggiare per i corridoi.
Quella era proprio una bella giornata.