Capitolo 4
Bella
“ Quindi, ricapitolando: la bambolina vede il futuro, il
pasticcino legge nella mente, il biondino controlla le emozioni, oltre ad
avvertirle su di sé e tu, zuccherino, sei una sottospecie di scudo.”
Concluse Celine, mentre estraeva dal suo zainetto nero tre
gonne ridottissime, una t-shirt viola con uno stemma nero sul davanti, due top
merlettati, un bustino rosso e un paio di scarpe con il tacco, nere anch’esse,
posizionando tutto ordinatamente nell’armadio bianco ed immenso della sua nuova
stanza, mentre io ed Alice eravamo sedute sul letto trapuntato d’oro e lino
bianco. Essendo la stanza degli ospiti, Esme aveva preferito arredarla come una
normalissima stanza, fornita anche di un bel letto a due piazze, uno scrittoio
abbastanza antico e di legno lucido, una specchiera placcata di oro e di marmo
bianco, un tappeto morbido e latteo che ricopriva quasi tutto il pavimento e per
finire una finestra che affacciava sul giardino. Nel complesso, era semplice e
bella.
Celine sprofondò nei cuscini, togliendosi gli stivali
vertiginosi che le arrivavano al polpaccio, gettandoli suo tappeto, macchiandolo
come una macchia nera d’inchiostro. Indossava ancora la tuta da motociclista con
la scritta “ Vampire” a
lettere gotiche e rosso vermiglio ancora brillante di strass sulla sua schiena,
e la cascata dei suoi ricci indomabili ricadde sulle federe immacolate dei
cuscini imbottiti. Le osservò attenta e trasognata, le iridi dei suoi occhi
grandi ancora scure per la sete.
“ Si, hai compreso alla perfezione, Celine.”
La elogiò Alice, acciambellando le gambe ricoperte dalla
gonna sottile di un delizioso vestitino grigio perla, sorridendole
abbagliante.
“ Tu, invece, non sei uno scudo, come me?”
Chiesi, speranzosa di ricevere una risposta affermativa.
Ma Celine scosse la testa, mentre Alice mi accarezzava una
spalla, scoperta dal vestito blu elettrico che indossavo, su sua insistenza,
sorridendomi dolce e comprensiva.
“ Bella, il tuo potere è unico, come quello di tutti noi, si
intende. Non credo che Celine lo possieda, o almeno, se è così, in maniera
differente.”
“ Ma Edward non può leggerle la mente e il mio potere scudo
non ha effetto su di lei. Prima l’ho usato su Renesmee…” a quel punto la guardai
dispiaciuta: “ Scusami, era solo per precauzione.”
Celine alzò le mani.
“ Figurati, zuccherino, lo capisco.”
Continuai, ricambiai il suo sorriso.
“ E non ha avuto alcun effetto, su di lei. Come lo
spieghi?”
Le chiesi, osservandola negli occhi ambrati. Alice meditò su,
pensierosa, prima di fornirmi una risposta.
“ Forse posso dirtelo io.”
Esclamò all’improvviso Celine, facendo schioccare la lingua
fra i denti e, cingendomi le spalle con un braccio, solleticandomi con i ricci
la guancia destra, mi disse con la sua voce profonda e dolce come il miele,
anche se con una nota in più che la faceva risultare intonante.
“ Vedi, una volta, un vampiro di nome Carlos, incontrato
nell’America Latina, aveva anche lui un potere speciale. Sapeva manipolare i
pensieri, capisci, una sorta di ipnosi, che faceva credere a qualsiasi persona,
umano e vampiro, per esempio, di andare a destra, invece che a sinistra, o
credere di essere una donna, invece che un uomo…capisci, cose del genere.”
Annuii, leggermente sbigottita da quella particolare
capacità, come Alice, del resto, che si avvicinò a noi, incuriosita.
“ Beh, cercò di farmi credere di essere invaghita di lui.
Voleva portarmi a Las Vegas per sposarmi, che ingegno. Comunque sia, non riuscì
nel suo intento e quando li chiesi il perché, lui mi spiegò che evidentemente,
ero uno Specchio.”
Terminò calma, mentre io mi accigliavo senza capire.
“ Uno Specchio? In che senso?”
Celine sorrise, per poi alzarsi e trafficare nuovamente con
il suo zainetto, dove, ricacciando un paio di calze a rete, altre di vari
colori, un reggicalze nuovo di zecca, a giudicare dalla targhetta che pendeva da
uno dei lacci, prese quello che doveva essere una lingerie color rosa pallido,
sogghignando fra sé e stendendola sul letto, mentre faceva scendere la zip della
tuta e rispondeva, al con tempo, alla mia domanda.
“ Si, uno Specchio. Io rifletto i poteri che agiscono sulla
mente, proteggendomi allo stesso tempo, un po’ come te, ma in modo
differente.”
Disse, mentre si slacciava il reggiseno di pizzo nero,
ponendosi di spalle e notai che sulla sua spalla destra c’era tatuata un giglio
rosso. Sorrisi, era molto caratteristico. Ma ben presto la visuale del delizioso
fiore dai petali rosso sangue, inciso sulla sua pelle di ghiaccio, venne coperta
dai suoi ricci ribelli dai riflessi argentei della luna piena. Celine si voltò e
in mezzo secondo, coperta da un completo quasi completamente trasparente, si
gettò tra di loro, smuovendo le gambe nude come una bambina sullo steccato,
sorridendo ad entrambe ed abbracciandole.
“ Vedi, zuccherino. Il mio potere è meno forte del tuo, anche
se efficace contro i nemici, però, come tu stessa hai appena detto, puoi
proteggere anche gli altri e rafforzarlo a tuo piacimento. Ma il mio, questo,
non può farlo. Come un vero specchio, io rifletto i raggi dei poteri mentali, ma
riesco a proteggere solo me stessa. È più egoistico ed è una sottile ma
invalicabile pellicola attaccata alla mia pelle che protegge solo me. Credo che,
in effetti, questo potere non faccia altro che riflettere quello che ero io in
realtà, quando ero ancora umana. Ero una ragazza riservata e respingevo con
poche parole qualunque soggetto fastidioso che cercasse di entrare nel mio
raggio d’azione. Il contrario di mia madre, così vivace ed espansiva nel suo
modo di essere egoisticamente frivola e di Banner, così gentile e disinteressato
da donare comprensione ed amore a chiunque bussasse alla porta del suo cuore.
Carlisle mi ricorda molto lui, in questo, solo che è molto più bello.”
Disse, parlando di nuovo fra sé, ammiccando e sogghignando
maliziosa. Sia Alice che io sghignazzammo. Come darle torto.
“ Sai, il tuo pasticcino non è niente male. Senza contare che
io amo i rossi, come me. Anche se, i suoi capelli rosso-ramato, sono molto più
belli.”
Concluse con una nota d’invidia, mentre io sorridevo a quei
suoi apprezzamenti su Edward che, stranamente, non mi irritarono, anzi, mi
lusingarono in un certo senso. E il sapere che Edward fosse mio marito e quindi
solo mio, mi conferì un senso appagante di orgoglio, che, paradossalmente, mi
inondò di calore. Celine, intanto, si rivolse ad Alice.
“ Ovviamente, anche tuo marito è molto bello. Biondo, per
giunta, anche se mi sembra un tantino teso. Cos’è, non le piaccio, forse?”
Alice rise del suo piccolo cruccio, stringendola sé in un
abbraccio tranquillizzante.
“ Ma no. Jasper è fatto così. Dà quest’impressione
all’inizio, ma in realtà è molto affabile e disponibile, se lo conosci meglio. È
solo pratico.”
Alice fece spallucce, alzandosi ed esaminando scettica
l’armadio quasi vuoto di Celine ed i suoi vestiti, molto punk. Forse risalivano
al tempo in cui faceva parte del gruppo di Londra.
“ Non vorrai indossarli, vero? Intendo, quelli.”
Indicò i suoi vestiti, con il viso distorto in quello che
doveva essere una smorfia di disapprovazione.
“ Se vuoi, domani andiamo a fare shopping in centro.”
Alice si aprì in un sorriso deliziato ed entusiasta
abbracciando sia lei che me, guardandomi con i suoi occhi vispi e luccicanti di
stelle.
“ Ovviamente, verrai anche tu, Bella.”
Non potei fare a meno di annuire, poco motivata.
“ D’accordo, Alice.”
“ Bene è deciso. Ora ti lasciamo, Celine. Immagino vorrai
farti un bel bagno, dopo il viaggio. Il bagno è di là.”
Indicò una porta mai notata, nascosta da una tenda di perline
bianche. Celine le sorrise riconoscente, cominciando a togliersi la sottoveste
che lasciava ben poco all’immaginazione.
“ Si grazie.”
Poi mi guardò e mi trascinò per mano in bagno.
“ Facciamo il bagno, insieme, ti va? Vieni anche tu,
Alice.”
Lei sorrise euforica, mentre io ero sbigottita, mentre la
guardavo togliersi i vestiti e far riempire la vasca idromassaggio di acqua
tiepida, che ben presto, fu ripiena di acqua schiumosa di fragola, vaniglia e
cannella.
Fui costretta ad accettare e, ripensando ad Edward disteso
sul nostro letto e Renesmee nel suo lettino trapuntato di rose e margherite, con
un sospiro, mi immersi nell’acqua profumata.
Celine non entrò nella vasca e corse, senza dire nulla, a
chiamare Rosalie, visto che sbucò stupefatta, stretta nella presa della sua mano
e pregai che non fosse con Emmett, viste le condizioni poco pudiche della bella
vampira dai ricci infuocati.
“ Coraggio, fai il bagno insieme a noi.”
La incitò, mentre si immergeva accanto a me, deliziandosi
degli odori dolciastri dei sali e del bagnoschiuma. Mi sorrise ed io ricambiai,
cercando di rilassarmi.
Mi stupii nel vedere Rosalie togliersi i vestiti ed
immergersi accanto ad Alice, che giocava con le bolle di schiuma grandi,
soffiandole sulla sua mano.
“ Dite un po’, l’avete mai fatto con i vostri compagni?
Intendo, il bagno insieme.”
Alice rise ed annuì.
“ Si, due volte. È stato molto divertente.”
“ E tu, Barbie cara?”
Rosalie giocò con la schiuma, passandosela sulle braccia
inviolate ed inginocchiandosi come una sirena su uno scoglio.
“ Si, più di una volta. Se non sbaglio, cinque.”
Celine annuì ridendo, mentre Alice, eccitata dalla
situazione, sogghignava spruzzando acqua alla sorella di fianco a lei, che reagì
bagnandole i capelli e facendola ridere ancora di più.
“ Invece, tu zuccherino? Scommetto una sola volta, vero? Non
so, ti vedo piuttosto timida.”
In effetti, mi imbarazzava l’argomento e sicuramente, se
fossi stata ancora umana, sarei avvampata fino alla radice dei capelli.
“ Veramente no, non l’abbiamo mai fatto.”
Celine si crucciò.
“ Male, male. È una cosa divertente e stimolante in una
coppia. Dovresti proporglielo.”
Terminò, soffiando qualche bolla che scoppiò sulle ciocche
bionde di Rosalie, che non si accorse di nulla. Io mi agitai, conscia del fatto
che non ci sarei mai riuscita.
“ Non importa. Non è importante.”
“ Ma certo che lo è. Se vuoi glielo propongo io, per te.”
A quelle parole scattai, agitando l’acqua che bagnò il
pavimento a scacchi.
“ No, per favore. Non è necessario.”
Celine rinunciò prima di quanto mi aspettassi.
“ D’accordo, come vuoi zuccherino. Anche se, il pasticcino
scommetto ne sarebbe entusiasta.”
Terminò, sorridendo maliziosa ed immergendosi totalmente
nell’acqua profumata. Quando riemerse, i suoi ricci bagnati sembravano coralli
intrecciati a stille di rubini.
Ci fu una piccola lotta di schizzi, dove Alice si proclamò
vincitrice e quando tutto terminò, il momento d’imbarazzo sembrò essersi
dissolto attraverso le loro risate. Il pavimento, ormai, era allagato.
“ Ora, perché non mi parlate un po’ di voi? Comincia tu,
bambolina.”
E così, Alice raccontò la sua storia, seguita da Rosalie che,
quando raccontò la sua triste esperienza, vidi Celine contorcersi in una mossa
irata e un ringhio di rabbia che le crebbe nel petto, cavernoso e raggelante,
fece sorridere Rosalie, che la calmò pacata, per poi proseguire con la sua
trasformazione, l’incontro con Emmett, il suo matrimonio e la gioia di aver
avuto Renesmee come nipote, grazie a me e ad Edward. Quando fu il mio turno,
notai che Celine mi scrutava e bevevo ogni mia parola con maggiore interesse ed
avidità. Ovviamente, ero conscia che la storia mia e di Edward era molto più
travagliata ed avventurosa, rispetto alle comuni storie tra vampiri. Quando le
confessai di essere ancora una vampira neonata, sbarrò gli occhi basita,
incredula di fronte alle verità.
“ Ma dai, non l’avrei mai detto! Sei sicuramente più matura
di me, zuccherino.”
Tra una risata e l’altra, le raccontai di
James, la cui cicatrice era visibile ancora sul polso, dei Volturi e del patto
stipulato a Volterra, durante il salvataggio di Edward, che mi credeva morta,
dopo molti mesi che mi aveva lasciato, per il mio bene, di Victoria, la
compagnia di James, che voleva vendicare la sua morte con la mia, attraverso un
improvvisato esercito di vampiri, che i Cullen avevano sconfitto grazie
all’unione con i licantropi Quieleute, di Jacob, il mio migliore amico,
licantropo anch’egli e della strana ma incantevole magia che lo legava a
Renesmee, figlia mia e di Edward, avuta prima della mia trasformazione, quindi
anche della sua natura ibrida. Infine, le raccontai la lotta contro i Volturi e
la nostra ritrovata armonia dopo quest’ultima.
Quando finii il racconto pieno di particolari interessanti e
dettagliati, Celine finalmente parlò, sorridendomi ammirata.
“ Hai avuto un coraggio immane ed una grande forza di
volontà, per superare tutto quello che ti è capitato, zuccherino.”
Mi sussurrò, con la voce profonda e sonora di sempre. Alice
alzò una mano.
“ Lo confermò.”
Disse per poi abbracciarmi alla vita.
“ Bella è sempre stata una ragazza forte, sia da umana che da
vampira.”
“ Grazie Alice.”
La ringraziai, ricambiando l’abbraccio.
“ Senza contare, che ha una bambina splendida che ci riempie
la vita di gioia, ogni giorno.”
Continuò Rosalie, soave.
“ E un marito di tutto rispetto che, anche se ha sopportato
le pene dell’inferno, per averti, alla fine, nonostante i pericoli e le
controversie, ha saputo godersi in pieno il tuo amore.”
Finì Celine, sorridendole e scostandole i capelli dal viso,
affettuosa.
“ Edward è il migliore di tutti noi.”
Disse Alice, strizzandosi i capelli con le mani.
“ E anche il più melodrammatico.”
Commentò Rosalie, allungandosi sul bordo della vasca e
facendo ridere tutte.
“ Si, questo è vero. Però, io lo amo.”
Dissi, appoggiando sognante il viso sulle ginocchia,
circondandole con le mani. Ora più che mai, avevo una voglia matta di vedere il
suo viso perfetto.
“ Oh, è l’alba.”
Disse trasognata Celine, fuoriuscendo per prima dalla vasca e
avvolgendosi in un asciugamano bianco. Lo guardò con sospetto. Forse non gradiva
il colore. Ne porse uno ciascuno ad ognuno di noi e prima che
potessi avvolgermelo, lei mi fermò, sorridendomi accattivante.
“ Ora ti faccio vedere cos’è la cosa più bella che il tuo
uomo possa farti, dopo aver passato un’intera notte in una vasca idromassaggio.
Per favore, girati.”
Mi intimò, prima che potessi protestare. Alice e Rosalie ci
guardavano sorridendo e sghignazzando divertite. Sbuffando, mi voltai e sentii
la morbidezza dell’asciugamano bianco avvolgermi e due braccia forti stringermi
dolcemente la vita. Strano, erano fin troppo robuste per essere le braccia di
Celine, ma non me ne curai, chiudendo gli occhi e deliziandomi di quella dolce
sensazione di piacere. Riuscivo quasi a sentire l’odore inconfondibile di
Edward.
“ Hai ragione, Celine. È piacevole.”
Sussurrai, mentre mi abbandonavo a quella sensazione di
benessere. Avvertii il suo viso avvicinarsi al mio, finché non mi sentii
bisbigliare all’orecchio:
“ Se ti piace così tanto, lo faremo anche noi.”
Sbarrai gli occhi a quella voce melodiosa che non poteva che
appartenere ad una sola persona. Mi staccai rapida, sorreggendomi l’asciugamano.
Edward era lì, che mi sorrideva dolce, tendendomi le braccia verso la vita, con
l’intenzione di avvolgerla. Lo lasciai fare, mentre io mi perdevo nei suoi occhi
ambrati, ora leggermente più scuri dei miei.
“ Edward. Che ci fai qui?”
Gli chiesi, ancora confusa.
Edward rise sottovoce nel mio orecchio e mille brividi mi
percorsero la schiena. Lo vidi perdersi nel mio odore.
“ Celine ti ha teso un piacevole scherzo, con il mio aiuto
indispensabile.”
Continuò sorridendomi sghembo e baciandomi la linea elastica
del collo.
“ Comincio ad adorare quella vampira, in senso amichevole e
fraterno, intendo. Un po’ come Alice.”
Disse, baciandomi la mandibola e l’angolo destro della
bocca.
“ Si, anch’io comincio a volerle bene.”
Gli bisbigliai a mezza voce, facendolo ridere sulla mia
pelle. Io risi con lui. Ero irrecuperabile. L’effetto devastante che ogni
singola carezza ed ogni singolo bacio di Edward mi provocava, non sarebbe mai
svanito, nemmeno per tutta l’eternità. Con quel dolce pensiero, lo strinsi a me,
placando l’astinenza che mi aveva tenuto lontano da lui per un’intera notte. In
compenso, avevo passato una piacevole serata fra sole donne e avevo scoperto un
lato romantico di Celine che non credevo potesse avere.
A fatica, mi staccai da Edward, trascinandolo con una mano
via dal pavimento bagnato del bagno e da quello asciutto della stanza di Celine.
Notai che non erano lì.
“ Dove sono andate, le altre?”
“ Si sono già vestite ed Alice, in questo momento, ti sta
aspettando di sotto, per andare a fare shopping per Celine. L’ho vista molto
contrariata per il suo modo di vestire.”
Lo vidi sorridere, mentre mi conduceva nella sua stanza, dove
nella sua cabina armadio, dovevano esserci anche i miei vestiti. Mi stupii di
trovare già un paio di scarpe già pronte e un completo semplice di jeans e
maglietta chiara già pronti e ripiegati, accanto e sul letto.
“ Si, è molto cantante rock. Decisamente anni luce dallo
stile Cullen.”
Edward mi sorrise, appoggiato davanti allo stipite dello
porta. All’improvviso, vidi il suo volto crucciarsi e puntare il suo sguardo
sulle scale, e prima che potessi chiedergli cosa avesse, sentii un ringhio
animalesco che riconobbi subito.
“ Jacob.”
Trasalii ed Edward schizzò veloce al piano di sotto. Io lo
raggiunsi in cinque secondi, dopo averne impiegati due per vestirmi. Quando mi
ritrovai al suo fianco, vidi una scena piuttosto strana.
Jacob trasformato da lupo, il pelo ritto, il muso arricciato
a scoprire i denti affilati e canini, gli occhi neri accesi di rabbia, ringhiava
contro Celine, gli occhi ambrati per la caccia mattutina e rapida. Il contrasto
con i suoi ricci rosso brace era ancora più evidente e surreale.
Era tranquilla, nonostante si trovasse contro un licantropo ostile e pronto a
saltarle addosso per sbranarla i qualsiasi momento.
Ma la cosa che mi sorprese di più, fu vedere Renesmee, i
capelli ramati sciolti sulle spalle da bambina di sei anni, che ne mostrava
undici, e le braccia attaccate al collo incurvato per l’attacco di Jake, che
nonostante tutto, non voleva calmarsi.
“ Jacob, no. Lei è nostra amica.”
Le stava dicendo, urlando da sopra ai suoi ringhi.
“ Ha ragione, Renesmee, Jake. Celine non è cattiva.”
Gli dissi io, affiancandola.
“ Si, è vero. Sta con noi, adesso.”
Disse Emmett, mettendosi all’altro fianco di Celine, nel caso
Jake avesse perso davvero il controllo.
“ Jacob, calmati, ti prego. Te lo garantisco, Celine fa parte
della famiglia ora.”
Ribatté Carlisle.
“ Smettila, cane rognoso. Ti stai rendendo ridicolo.”
Disse dura Rosalie, aggirandolo.
Jacob le ringhiò contro, in modo più forte e
deciso di quanto non avesse già fatto fin ora.
Edward rise, forse alle imprecazioni che sicuramente stava
leggendo nella sua mente.
“ Così spaventi la piccola.”
Disse Celine, per nulla turbata, ricevendo un altro ringhio
minaccioso. Nessie gli toccò il muso e lo costrinse a guardarla negli occhi.
Forse le stava mostrando gli avvenimenti di ieri, o almeno quello che aveva
visto e sentito prima di crollare addormentata, dato che Edward si rilassò ed io
con lui non appena vidi Jaconb calmarsi, il suo pelo bronzeo tornare normalmente
arruffato e il suo muso tornare amichevole come i suoi occhi.
Nessie rise e lo abbracciò.
“ Bravo, Jacob. Sei il migliore.”
La felicità di Jacob era palpabile attraverso
anche il movimento gioioso della sua coda. Molti risero, ed anche Celine sorrise
dolcemente, sospirando trasognata.
“ Ecco, ho conosciuto il vostro amichetto Jacob. Piuttosto
amichevole, eh, zuccherino?”
Mi disse, ammiccando ironica verso di me che le sorrisi. Jake
sbuffò dalla spalla di Nessie. Poi si distaccò e scomparve per riapparire in
forma umana due secondi dopo, con un sorriso abbagliante, prese Nessie fra le
braccia e la fece roteare, mentre lei rideva contenta.
“ Buongiorno, principessa. Hai dormito bene?”
Le chiese poi, come se nulla fosse successo.
Renesmee annuì, aggrappandosi alle sue forti braccia
nude.
“ Si, però devi chiedere scusa a Celine, altrimenti non ti
racconto cosa ho sognato.”
Disse, ricattandolo e mentre molti sghignazzavano, me
inclusa, vidi Celine incrociare le braccia e sorridere birichina.
“ Si, cucciolotto, chiedimi scusa, forza.”
Lo vidi sbuffare ma alla fine cedette, sotto lo sguardo
candido ed accigliato di Renesmee. Mi vidi molto in quella sua espressione.
“ Scusa.”
“ Scusa, Celine.”
Sentenziò Nessie, mentre lui la guardava a bocca aperta. Poi
guardò Edward, che sorrise.
“ è colpa tua, vero?”
Lui scrollò le spalle.
“ è solo educata.”
Jacob storse la bocca, ma poi sbuffò:
“ Scusa, Celine.”
Nessie sghignazzò e lo abbracciò contenta.
“ Bravo.”
Lo elogiò e lui bisbigliò qualcosa, tipo: “ Vorrei ben
dirlo.”
Ma poi sorrise e le scompigliò i capelli.
“ Lo perdoni, Celine?”
Le chiese poi, e lei sorrise trasognata avvicinandosi a lei e
prendendola fra le braccia di Jacob, decisa e disinibita.
“ Ma certo, zolletta di zucchero. Solo, sarà meglio che tu
non stia molto fra le braccia del cucciolotto. Ti impesterà con il suo
odoraccio.”
Jacob la guardò male, ma poi chiese a Renesmee,
sorridente.
“ Ora vuoi dirmi cosa hai sognato, Nessie?”
Lei gli rispose candida, arrossendo leggermente, mentre
scendeva dalle braccia di Celine e correva verso di me, abbracciandomi. Sentii
Edward digrignare i denti, quasi irritato. Dalla risposta di Renesmee,
capii.
“ Io e te che correvamo su un prato pieno di bei fiori
colorati.”
“ Che bello!”
Commentò lui, entusiasta. Lasciai che le prendesse la mano e
la conducesse fuori, in giardino.
“ Magari, lo potremmo fare oggi. Ti va?”
Nessie si illuminò, saltellando contenta.
“ Si. Mi piacerebbe molto, Jake.”
Lui le sorrise e si fermò ad osservare la moto da corsa di
Celine, con un interesse palpabile.
“ Bella. Di chi è? Tua, Jasper?”
Gli chiese, mentre lo vedeva raggiungerlo, trascinato da
Alice, che corse in garage a mettere in moto l’auto di Carlisle. Evidentemente,
non aveva dimenticato l’amore nascosto di Jasper per le moto. Ma lui scosse il
capo, sorridendo.
“ è mia.”
Disse trasognata ma decisa Celine, con indosso degli short di
jeans stracciati, un top nero merlettato e scollato, gli stivali vertiginosi e
un paio di calze a rete trattenute dal nuovo reggicalze. Non c’era che dire, era
molto bella e molto seducente.
Si avvicinò alla moto e la cavalcò con decisione, mentre si
infilava un paio di occhiali da sole a goccia color sabbia.
“ Ma non credere che ti porterò da qualche parte a fare un
giretto.”
Jacob sbuffò.
“ E chi te l’ha chiesto?!”
“ Ma vorresti, vero?”
Disse lei maliziosa, mettendola in moto. Jake non rispose, ma
il suo sguardo valeva più di mille parole.
Alice sbucò dal garage, suonando il clacson.
“ Su, salite, o faremo tardi.”
Jasper, Emmett e Rosalie furono i primi a prenderla in
parola, mentre Edward si trattenne con me, parlando con Carlisle, sentendolo
rispondere ad una sua domanda inespressa, ma solo pensata.
“ Tranquillo. La terrò d’occhio.”
“ Conto su di te.”
Fu la sua placida risposta, con un’aria più tranquilla sul
volto, mentre stringeva a sé Esme.
“ Divertitevi.”
Augurò dolce a tutti loro, salutandoli con una mano.
“ Contaci, fiorellino.”
La rassicurò Celine, rombando verso l’auto di Carlisle,
guidata da Alice.
“ Lascia, guido io.”
Le disse Edward, facendola alzare dal sedile del guidatore e
la vidi danzare verso il sedile posteriore e sedersi accanto a Jasper, mentre
dicevo a Jacob.
“ Se vuoi, puoi portarla a fare un giro nel bosco, in nostra
assenza. Ma, mi raccomando, sta attento.”
Jacob le sorrise, sia riconoscente che euforico.
“ Tranquilla, Bella. Andrà tutto bene.
Piuttosto…”
Si fece serio mentre mi diceva:
“ Sta attenta a quella succiasangue. Non so, non mi
convince.”
Scossi la testa, calma.
“ Tranquillo, Jake. È a posto.”
Lui scrollò le spalle, portandomi una ciocca di capelli
dietro l’orecchio.
“ Sarà, ma stai all’erta.”
Le sorrisi, baciandogli la guancia e dopo quella di Renesmee,
che l’abbracciò per poi correre con Jacob nel fulcro del bosco. L’eco delle sue
risate mi accompagnò finché non mi sentii trascinare sul sedile posteriore della
moto di Celine, che mi sorrise, portandomi le braccia a stringerle la vita.
C’era un che di virile in quel gesto, ma il suo sorriso dolce era da bambina
dispettosa.
“ Reggiti forte, zuccherino. Il pasticcino ha tutta l’aria di
voler fare una gara.”
E detto questo, sfrecciò all’inseguimento di Edward, con
l’intenzione di sorpassarlo.
Il suono sonoro delle sue urla di incitamento mi rimbombarono
nelle orecchie ma mi fecero anche sorridere. Il vento smuoveva i suoi ricci e
ben presto mi ritrovai ad un centimetro di distanza dal giglio rosso tatuato
sulla sua spalla. Prima o poi, le avrei chiesto il suo significato.
Angolo dell’autrice.
Grazie a tutti quelli che leggono questa fanfiction e che mi
incitano a continuarla a scrivere. Soprattutto ringrazio…
Youngactress: Grazie per il tuo commento!!! Mi ha
fatto piacere riceverlo, sperando che non sia l’ultimo!!!No, tranquilla, adoro
suscitare dubbi e risolverli con le risposte o con i fatti! Il punto 1 e 4 credo
di averlo risolto con questo nuovo cap!!! Punto 2: Ho modificato un po’ questa
parte, ripensando ad Eclipse!!! Quindi, mi dispiace, ma BD non l’avevo proprio
preso in considerazione!!! Tra l’altro, Nathan era un vampiro, ma che fosse un
neonato, era solo un ipotesi!!! Nulla di preciso!!! Punto3: Io mi riferivo alla
Seconda, infatti!!! Carlisle ha incontrato Celine, praticamente lo stesso anno
in cui trasformò Edward!! Spero di essere stata soddisfacente nelle risposte! Se
hai altri dubbi, ti prego di farmelo sapere!! Divertiti in vacanza!!! A presto,
Fuffu91!!!!^___^
In più, ringrazio coloro che mi hanno messo tra i preferiti,
cioè:
Nene_Cullen & Bella_kristen.
Grazie, grazie di cuore ragazze!!! Se volete, potete anche
farmi sapere le vostre opinioni!!!
Ed infine, l’unica mia seguita, colei che mi ha anche
commentato:
Youngactress
Grazie infinitissimamente ancora!!!
Bacioni ancora anche a tutto voi che leggete!!!! A presto e
baci baci, Fuffy91!!
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