Can You Lead Me to the Light?

di __aris__
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Entrare in quella camera da letto sarebbe normalmente strano, ritrovare tutte le cose che erano state di Sansa Lannister riporta ancora alla mente ricordi dolorosi. Ma varcare la soglia della loro camera da letto tenendo la mano di un Folletto tanto ubriaco da essere convinto che siano ancora sposati rischia di essere più di quanto sia capace di sopportare.  Ma poi lo vede, il divano su cui Tyrion ha dormito per mesi senza mai toccarla, e allora si impone di entrare, anche se ha la gola secca e il corsetto sembra essersi improvvisamente ristretto.
Alcune ancelle stanno sostituendo il vino di Tyrion con giare d’argento colme d’acqua, altre accendono le lampade a olio. Tutte si inchinano al loro arrivo. “Aiutatemi a metterlo a letto e togliergli gli stivali.” Ordina Sansa e due ragazze si avvicinano per aiutare il Folletto a salire sul letto.
Non credevo che mi avreste mai portato in un bordello, mia signora.” Biascica il nano osservando la scollatura profonda di una delle ragazze. “Immagino che a mio padre non farebbe piacere.”
Sansa espira tutta l’aria che ha nei polmoni “Questa è la vostra stanza, non un bordello.” E noi non siamo più sposati. Vede le due ancelle scambiarsi un sorrisino di scherno, vorrebbe che ci fosse Shae con lei, almeno sarebbe sicura che non racconterebbe a nessuno che il Primo Cavaliere era talmente ubriaco da non riconoscere la propria camera da letto. Ma Shae potrebbe essere morta da anni e con lei ci sono solo due estranee che scoppieranno a ridere quando non le potrà sentire. Appena riescono a togliergli gli stivali e farlo sdraiare sul letto, Sansa ordina alle ancelle di andarsene e loro eseguono con un piccolo inchino. Prima di uscire anche lei, versa dell’acqua per Tyrion che le restituisce il bicchiere con disappunto appena ne vede il contenuto “Cercate di riposare, avete bevuto troppo anche per voi. Io devo andare al banchetto ma tornerò a vedere come state più tardi.
Restate.” Tyrion le stringe una mano mentre parla. È la prima volta che cerca volontariamente gli occhi di Sansa, per la prima volta non biascica nemmeno una lettere.
È il matrimonio di Jon, non posso non andare.” Una parte di lei vorrebbe accarezzargli una guancia, per fargli capire che non sta mentendo, ma un’altra non lo trova giusto. Non è il ribrezzo a fermarla ma la paura di fare qualcosa di sbagliato.
La stretta di Tyrion si fa più salda, anche se non le fa male lei non potrebbe liberarsi senza rischiare di fargli male. “Restate.”
Sansa vorrebbe dirgli che non può restare, ma non ci riesce. Non dopo tutte le volte in cui lui c’era stato per lei, non se continua a guardarla in quel modo. “Va bene, non me ne andrò. Ma lasciatemi la mano mio signore.” Tyrion le lascia immediatamente la mano e Sansa gli sistema nuovamente le coperte. “Cercate di dormire adesso.”
Sapete, mia signora? Una volta ero sposato con una donna bellissima, tutti dicevano che fosse una prostituta ma era bella e gentile. Si chiamava Tysha.” Dice con gli occhi semichiusi, prima di cadere in un sonno profondo.








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