Revenge

di amy_lee91
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Revenge

 

 



   Era un piacere corroborante avere quella reliquia che s’erano sempre tramandati da padre in figlio. Poi, per lui, che di parentela non poteva parlare, era ancor più vivida e saziante quella soddisfazione che si ritrovava tra le mani.
Un piacere indescrivibile quello che sentiva all’altezza del petto. Rideva avido ed arcigno, guizzando lo sguardo sibillino e verde, ovunque e su ognuno, mostrando con estrema fierezza ed elegante alterigia, degna del principe qual era e sovrano che sarebbe dovuto essere, la sua vittoria.
Si osservò la destra, stretta in una morsa d’acciaio, con quel sorriso sghembo e sornione; chiuse gli occhi, e sentì pervadersi da una per niente sottile onnipotenza. Un’onnipotenza che si insinuava in ogni fibra del suo essere, del suo corpo, rendendolo… vivo, felice, ineluttabile.

Poi, finalmente, guardò lui: il demente sconfitto. Uno spettacolo senza eguali quello che si stagliava dinanzi ai suoi occhi derisori: Thor, il primogenito; il coso che sparava fulmini e che era degno, secondo il preciso disegno di Odino (cit. Mamma Frigga), in un angolo, con le gambe strette al petto ed il viso affondato sulle ginocchia, a piangere come un poppante.

Che spettacolo umiliante, pensò Loki, iniziando ad avvicinarsi al Dio del Tuono. Il passo era calmo, calcolato e cauto; strisciante e silenzioso come l’avanzata di una serpe.
Non si azzardò a flettere sulle ginocchia, perché non si sarebbe inginocchiato mai a nessuno. Figuriamoci a lui!

«Allora, fratello… come ci si sente, mh? Com’è vivere all’ombra? Non è piacevole, vero?». Il Dio degli Inganni pose una sequela di domande retoriche, alle quali, ovviamente, non si aspettava - e neanche voleva - una risposta, che però… arrivò, con suo dispiacere.
«Lo… lo sai benissimo anche tu… », singhiozzò Thor, disperato ormai, «... che è solo colpa di quel vecchio se ho perso!», tentò, il tonante, di umiliarlo in qualche modo; farlo sentire comunque la seconda scelta.
«Non frignare ed accetta la sconfitta: il premio “Hair contest" è *mio*! E sarà così per sempre!», assottigliò un sorriso carico di cattiveria e rivincita, facendo qualche passo indietro, concedendogli un ultimo altero snervante pietoso sorriso, abbandonando poi il biondo, ormai con quel taglio sbarazzino e corto, al suo pianto umiliante ed irrefrenabile.

Non seppe mai Loki chi fosse quel vecchio, che quel dì a Sakaar, sforbiciò i capelli del biondo. Seppe soltanto che gli permise, quel giorno, di andarsene dalla Sala del Trono con il bramato premio - col quale giocava e che roteava in aria - tra le mani, lasciando un ridicolo e piagniucoloso alle sua spalle.

 


Angolo autrice:


Consapevole che si percepisca del disagio, ma... niente, spero possa aver strappato un sorriso xD

 





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