Fine di matrimonio

di Severa Crouch
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«Non dirmi che si è negato?»
Rodolphus accolse la moglie con un ghigno di scherno. Abbassò le pagine della Gazzetta del Profeta per osservare meglio la scena. Un tempo si sarebbe arrabbiato, adesso aveva imparato persino a godere dei tormenti che l’Oscuro Signore le infliggeva.
Era mattino e Bellatrix era appena rientrata da una lunga notte. Con Lui.
Cosa facessero in quelle notti era stato oggetto di supposizioni in lunghi e tormentati dialoghi con Rabastan.
Bellatrix non rispose, sedette al tavolo e si versò una tazza di tè. A lui piaceva osservare come la rigida compostezza dei Black riemergesse in alcuni frangenti. Ad esempio, quando prendeva in mano una teiera. La vide portare una tartina alla bocca, osservò il modo in cui le labbra si macchiarono di crema ed ebbe un fremito. Sarebbe bastato uno sguardo, un cenno, e avrebbe ripreso a baciarle.
Non arrivò alcuno sguardo.
I sentimenti tra loro erano scomparsi in anni di matrimonio, inghiottiti dai Dissennatori di Azkaban, lasciando il posto a litigi, recriminazioni per un erede che non era arrivato, rancore e silenzio.
«I Lestrange saranno ricompensati oltre ogni immaginazione.»
Quando l’Oscuro Signore aveva pronunciato quelle parole, Rodolphus non avrebbe mai pensato che ciò significasse una camera blindata alla Gringott rimpinguata di tesori e i desideri di sua moglie realizzati da un altro. Un uomo a cui lui aveva giurato fedeltà eterna.
Come a lei.
«Dimmi almeno che ti è piaciuto. Dimmi che ne vale la pena» la provocò, simulando indifferenza, per vedere lo sguardo indignato di lei, un rossore sulle guance, una reazione qualsiasi.
«Non gli piacciono gli uomini» fu la risposta di Bellatrix, seguita da uno dei suoi sguardi insolenti.
Dall’ultimo litigio aveva persino smesso di negare.
Continuò a guardarla mentre faceva colazione. Avrebbe voluto dirle che se Lui si negava, suo marito l’avrebbe amata, sempre. Era patetico. Seduto di fronte a lei, costretto ad elemosinare amore, riscoprendo in sé lo stesso stato di prostrazione che scorgeva in lei ogni volta che Lui compariva. Immaginò le parole di scherno, se solo si fosse lasciato andare.
Il gesto stizzito con cui Bellatrix si pulì le labbra rivelò l’insoddisfazione per la notte appena trascorsa. Erano piccole vittorie che gli lasciavano sperare che si sarebbe stancata delle umiliazioni continue di quell’uomo e sarebbe tornata a casa.
La vide fare un respiro profondo, posare la tazza di tè e guardarlo negli occhi: «Rodolphus, molla quel giornale, dobbiamo parlare. Sono incinta. Di Lui.»
«Congratulazioni.»
Lo disse senza lasciare la Gazzetta del Profeta, sollevando appena lo sguardo verso di lei, rifugiandosi dietro il sarcasmo. L’aveva persa. Le lanciò un ultimo sguardo, un sorriso obliquo di scherno gli comparve sul volto, pensando che farla incazzare fingendo indifferenza era l’unica cosa che gli era rimasta. Le disse la frase che da anni sognava di dirle, avvertendone tutta l’amarezza: «Vado al Ministero. Tu riposa. Non devi affaticarti nelle tue condizioni.»
Si Smaterializzò mentre Bellatrix reprimeva la rabbia, delusa da quella reazione.


NdA: Questa storia partecipa alla challenge indetta da Rosmary Citazioni in cerca d'autore (Oscar Edition!) - edizione speciale (qui trovate tutto il bando) Ci sono dei prompt meravigliosi e a lungo sono stata indecisa.
Alla fine ho scelto questo prompt: “S’erano feriti e odiati e rinnegati, eppure erano sempre lì, l’uno di fronte all’altra a elemosinare amore.”
È un missing moment che sogno di scrivere da quando ho letto lo script de la Maledizione dell'Erede in cui  zia Jo rende canon il fatto che Delphini è figlia di Bellatrix e Lord Voldemort.
A lungo mi sono domandata come l'abbia presa Rodolphus e anche come abbia vissuto il tutto Bellatrix. Li ho sempre immaginati come una coppia molto unita che con il tempo si è sfaldata.
La richiesta di amore e di attenzioni in questo missing moment avviene tramite il non detto, le provocazioni e i silenzi. Spero che si capisca, e che si intuiscano anche le reazioni di Bellatrix nonostante il pov interno di Rodolphus.

Coppia: Rodolphus/Bellatrix
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