LA PRINCIPESSA DEGLI ORFANELLI
LA PRINCIPESSA DEGLI
ORFANELLI
“Buongiorno
mamma! Oggi è il
mio sedicesimo compleanno, un giorno che non mi piace affatto. Prompto
sono
giorni che mi propone di festeggiare in qualche modo e di sicuro Ignis
e Gladio
faranno un blitz a casa dopo la scuola. Peccato che ho palestra questo
pomeriggio e non ho intenzione di saltarla. Come membro del club di
ginnastica
ritmica del mio liceo voglio dare tutta me stessa, se arrivo prima nel
prossimo
campionato interscolastico potrò vincere una bella somma!
Con quei soldi potrò
aiutare l’orfanotrofio della periferia.
Quell’edificio ha bisogno di una
sistemata, quei bambini non possono vivere in un posto pieno di
spifferi! Inoltre
essendo poveri non possono permettersi un’istruzione adeguata
e di organizzare
troppo spesso pomeriggi per ospitare coppie che vogliono adottare un
bambino.
Ed essendo mal ridotto, l’edificio non attira nessuno per
conoscere qualche
bambino. Lo so, potrei chiedere al nonno, ma il regno ultimamente non
se la sta
passando bene, ci sono troppe spese da affrontare per gli abitanti che
vivono
oltre la barriera. Così ho deciso di occuparmene io nel solo
modo che conosco. Tra
l’altro questa notte ho fatto uno strano sogno, un
po’ confuso a dire il vero,
ma la sensazione era reale. Era come se stessi nel pieno di un duello,
di
fronte a me una figura femminile che non riesco a descrivere. Poi
tutt’un
tratto una fitta al petto. Mi sono svegliata così, sento
tutt’ora il petto
bruciare. Per la prima volta da quando il nonno mi ha mandata a vivere
da sola
ho un po’ di inquietudine... Potrei chiamare Iggy, ma lui si
dà anche troppo da
fare per me e poi Maiv tornerebbe da me a chiedermi di non
soffocarlo... Beh
adesso devo proprio andare, sono ancora le 6, e dato che mi sono
svegliata così
presto andrò prima a scuola così potrò
approfittarne per fare qualche esercizio
prima delle lezioni, tra l’altro oggi avrò la
prima ora libera così avrò tutto
il tempo per provare una nuova coreografia. Ti voglio bene mamma.”
La
ragazza dai lunghi capelli
biondi mossi e gli occhi di un innaturale verde acceso chiuse il diario
su cui
stava scrivendo e si avviò per andare a scuola. Scrivere un
diario nella forma
di lettera per la madre la aiutava a non sentirne troppo la mancanza.
Ashelia
Lucis Caelum, principessa di Lucis aveva perso la madre a soli 4 anni e
da
pochi mesi aveva lasciato la cittadella per trasferirsi in un
appartamento in
centro città. Nella solitudine aveva iniziato a scrivere un
diario per sentirsi
vicina alla sua defunta madre. Lo teneva ben nascosto nella sua
cameretta, e l’unica
persona che sapeva di quel diario era il suo attendente e consigliere
Ignis
Scientia, forse l’unica persona che riusciva veramente a
capire cosa
passasse nella testa
della principessa. L’aveva praticamente cresciuta tenendola
per mano, aveva 8
anni quando re Regis gli presentò quel frugoletto biondo di
soli 4 anni con la
richiesta di prendersi cura di lei come se fosse la sua sorellina. Cosa
che il
giovane fece molto bene, almeno fino a che lei era una bambina tutto
era
semplice, ma poi ha iniziato a svilupparsi. Sono arrivate le prime
mestruazioni, il suo corpo ha iniziato a trasformarsi e con la
principessa è
cresciuta anche una rara bellezza. Anche Gladio aveva affiancato la
principessa
come sua guardia personale e gli era cresciuta praticamente sotto il
naso. Ma
per lui, uomo dal carattere forte e prevaricatore, era ancora
più difficile
andarci d’accordo, e il carattere ribelle della principessa
non lo aiutava
affatto. Erano sempre pronti a punzecchiarsi a vicenda ma in fondo
anche il
ragazzone voleva bene alla piccola Ashelia come ad una sorellina. Per
Ashelia di
sicuro Gladio e Ignis erano le sue fortezze, le uniche due persone che
le
regalavano sicurezza, dolcezza e tanto divertimento. Anche se i loro
martellamenti sull’etichetta a volte la esasperavano. Ora
vedeva Gladio un po’
meno, mentre Ignis tutte le sere lo trovava a casa di ritorno da scuola
dietro
ai fornelli, a sistemare un po’ di casini che combinava la
mattina, oppure
semplicemente ad attenderla con una bella tazza di caffè per
spiegarle la
situazione del regno. Agli inizi Ignis cenava tutte le sere con lei e a
volte
anche Gladio si univa a loro, ma da quando Maiv – una ragazza
del suo stesso
liceo che da un annetto circa si frequenta con Ignis – aveva
espressamente
chiesto ad Ashelia di lasciare più tempo al ragazzo per
potersi vedere, la
principessa lo aveva convinto che doveva prendersi un po’
più di tempo per
dedicarsi a sé stesso. Secondo Maiv Ignis non solo svolgeva
il proprio lavoro a
palazzo ma faceva, a suo avviso, “gli straordinari”
a casa della principessa, e
questo la infastidiva parecchio, o era semplicemente gelosa. Ma Ashelia
non
voleva che a causa sua Ignis rovinasse la sua relazione con Maiv.
Inutile dire
che il giovane attendente era troppo ligio al dovere e puntualmente
ogni sera
lo trovava a casa ad attenderla.
Nonostante
le piccole difficoltà
quotidiane quella nuova vita le piaceva molto, finalmente si era
liberata delle
sue cameriere personali che la dovevano aiutare in tutto: a pettinarsi,
a vestirsi,
addirittura a farsi il bagno. Una cosa odiosa per una ragazza come lei
che
aveva bisogno di molta privacy. Quando chiese a suo nonno, re Regis
Lucis
Caelum, di poter vivere più vicino a scuola
quest’ultimo le aveva dato il suo
pieno consenso, così la principessa avrebbe fatto esperienza
di vita e
conosciuto meglio il suo popolo. Cosa che non tardò a fare.
Prima dell’estate
aveva infatti conosciuto una bambina che viveva in un orfanotrofio alla
periferia di Insomnia, Amalia: l’aveva trovata a gironzolare
in lacrime nel
parco in cui Ashelia era solita incontrarsi con il suo amico Prompto
dopo la
scuola. La bambina indossava abiti poveri e la gente la evitava,
così Ashelia
le si avvicinò e dopo averla calmata la
riaccompagnò a casa. La bambina viveva
in un vecchio santuario sconsacrato adibito ad orfanotrofio e gestito
ancora da
un anziano sacerdote e da una dottoressa, aiutati dalla figlia di
quest’ultima.
Il sacerdote rimase molto sorpreso nel ritrovarsi di fronte la
principessa, ma
fu discreto. La dottoressa Christy Siod, invece, in un primo momento
non la
riconobbe ma anche lei fu discreta quando la figlia Rayen le fece
notare di
avere di fronte la principessa di Lucis. Quella sera Rayen la
riaccompagnò a
casa con la macchina raccontandole tutto ciò che riguardava
l’orfanotrofio. Fu
così che da allora ogni sabato pomeriggio Ashelia andava a
fare
visita ai bambini
accompagnata da Prompto, ragazzo dell’ultimo anno con cui
aveva fatto amicizia
a scuola, ma che in realtà conosceva già dalle
elementari. Per uno strano motivo,
però Prompto faceva finta che si erano conosciuti per la
prima volta quel primo
giorno di liceo. Ashelia divenne in fretta la beniamina dei bambini,
giocava
con loro e si prendeva molta cura di quelli che stavano male o erano
tristi.
Quegli angioletti si erano affezionati anche a Prompto che con il suo
carattere
vivace e affabile faceva tornare a tutti il buon umore. La notizia di
queste
visite della principessa all’orfanotrofio giunse anche alla
cittadella, e per
quanto molti espressero disappunto il re era molto fiero di sua nipote.
Ignis e
Gladio dal canto loro erano preoccupati perché la zona era
molto pericolosa e
volevano accompagnarla anche loro due. Ashelia fu categorica nel
rifiutare la
loro scorta, il sabato pomeriggio avrebbero fatto bene a dedicarsi alla
loro
vita privata dal momento che dedicavano la maggior parte della
settimana divisi
tra i loro impegni a palazzo e i loro blitz a casa della principessa.
Ma i due
giovani trovarono altri modi per proteggere la loro piccola principessa.
Mentre
attraversava il parco
diretta a scuola ecco che all’improvviso una ragazza le
andò addosso e la fece
cadere.
«Aaayyy!»
urlò Ashelia dopo aver
sbattuto il sedere a terra.
«Oh
scusa scusa! Non ti ho vista!»
si giustificò la sconosciuta.
La
ragazza si abbassò verso
Ashelia e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi. La sconosciuta era
una
bella ragazza bruna con gli occhi dello stesso colore di quelli di
Ashelia.
Portava la stessa divisa scolastica: sotto al cappotto poteva
intravedere
una camicia bianca con fiocchettino
rosso
intorno al colletto, giacca nera e gonna grigia plissettata. Ashelia
prese la
mano della sconosciuta e si fece aiutare ad alzarsi.
«Non
preoccuparti, non è successo
niente» le disse cercando di non sembrare infastidita.
«Ti
prego scusami! Scusami,
scusami, scus...» la ragazza ad un certo punto si
bloccò a fissare Ashelia da
capo a
piedi «Ma tu...» iniziò a dire.
«Ma
io cosa?» chiese Ashelia
interdetta.
«Porti
la mia stessa uniforme!
Allora frequentiamo lo stesso istituto!» disse la sconosciuta
con entusiasmo.
Ashelia
non sapeva se ridere o
piangere, sembrava una brava ragazza, ma dalla lingua lunga, e lei
odiava le
ragazze oche e dalla lingua lunga. E infatti fecero il restante
tragitto
insieme, non si era neanche presentata e le stava facendo
già venire un mal di
testa da record con tutte quelle chiacchiere sconclusionate. Arrivate
al
cancello della scuola fu salvata da Maiv che voleva parlarle,
ritrovandosi però
coinvolta nell’uragano della chiacchiera di quella ragazza.
Approfittando di un
momento di distrazione in cui la strana sconosciuta iniziò a
fare complimenti
sul trucco di Maiv, Ashelia sgattaiolò via verso gli
spogliatoi per iniziare i
suoi esercizi mattutini.
La
giornata si svolse come sempre:
dopo gli allenamenti Ashelia era andata in aula per iniziare le lezioni
e qui
aveva trovato una pessima sorpresa. La ragazza che aveva incontrato al
parco si
era appena trasferita nel suo istituto e l’avevano inserita
nella sua stessa
classe. Ayame Obscura Aera si chiamava, e come se non bastasse aveva
trovato
posto ad un banco vicino a quello di Ashelia. Più volte la
principessa era stata
disturbata durante la lezione dalle chiacchiere di quella pazza e
più volte
erano state richiamate entrambe dal docente. Fu una giornata terribile,
se la
ritrovò persino in palestra e fu costretta a fare
riscaldamento in coppia con lei.
Dopo gli allenamenti Aya se ne andò via in macchina con un
ragazzo, forse il
fratello o forse il fidanzato. Fu contenta di essersi tolta di mezzo
quella
furia. Fece per avviarsi verso casa dove avrebbe messo mano al suo
diario, ma
fu fermata da Maiv e costretta ad ascoltare ciò che aveva da
dirle.
Intanto
nell’appartamento di Ashelia Ignis, Gladio e
Prompto la stavano aspettando per cenare insieme e portarla
all’osservatorio.
Ignis voleva fare ad Ashelia un regalo speciale, soprattutto per
complimentarsi
di come stava gestendo la faccenda dell’orfanotrofio.
Casualmente Gladio aveva
una storiella con la figlia dell’astronomo ed aveva ottenuto
da lei dei
biglietti per partecipare ad un evento raro che avviene solo una volta
ogni
5000 anni: un allineamento planetario. Ignis sapeva bene quanto queste
cose
affascinassero Ashelia sin dalla più tenera età e
Prompto era pronto a fare il
fotografo di quell’evento straordinario. Quella sarebbe stata
una serata che
Ashelia non avrebbe mai dimenticato.
ANGOLO DI ALATARIEL
Ed
eccoci qua alla fine di questo primo capitolo. Che ne pensate carissimi
amici? Cercherò di non fare capitoli troppo lunghi perché
personalmente ritengo sia difficile leggerli in una volta sola. Forse
ci sono alcune cose che avrete notato e che voglio
comunque riportare in queste note:
– Gli eventi narrati sono ambientati
qualche mese prima di quelli dell’episodio 4 di Brotherhood;
– Noctis è stato
sostituito da Ashelia;
– Ashelia rispetto a Noctis
è
più giovane di due anni e frequenta il primo anno di liceo;
– Gladio ha 21 anni;
– Ignis ha 20 anni;
– Prompto ha 18 anni e
frequenta l’ultimo anno di liceo;
– Il calendario scolastico si ispira
a quello giapponese che inizia ad aprile (del resto Insomnia è la Tokyo di FFXV).
Infine voglio ringraziare Rinoa’s Diary per la timeline di Final Fantasy XV. Per il momento è tutto,
sono ansiosa di leggere le vostre recensioni e vi aspetto al prossimo
capitolo!
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