La maledizione dell'Elleboro

di Martina_C_96
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Sabato, 9 maggio 2015
 
La Mercedes nera del fratello di Daniel sfrecciava a gran velocità lungo la statale. Il ragazzo seduto di fianco a lei le sorrideva e Giulia non si era mai sentita così felice.
Accoccolandosi meglio sul sedile, la ragazza si aggiustò la minigonna il cui orlo arrivava a metà coscia e appoggiò una mano sulla pelle nuda, quasi a voler controllare che le gambe ci fossero ancora. La tensione e l’adrenalina scaturita dal palcoscenico, infatti, avevano lasciato il posto alla sensazione di più completo benessere e rilassamento, tanto che Giulia aveva l’impressione di non percepire più gli arti del proprio corpo.
Daniel spostò la propria mano dalla manopola del cambio al suo braccio e lo strinse dolcemente, con un sorriso ampio che gli illuminava il volto, nonostante il buio pesto della notte, intervallato solamente, di tanto in tanto, dai fanali delle auto provenienti dalla parte opposta.
Giulia ricambiò l’occhiata, pensando che non avrebbe voluto essere da nessun’altra parte in quel momento.
Quella strada, quel lungo rettilineo posto di fronte a loro e costeggiato da due file di platani pareva rappresentare simbolicamente le loro vite. Mancavano meno di due mesi al diploma e, presto, l’estate sarebbe iniziata. L’estate del loro futuro, la più bella della loro vita.
Avevano trovato un lavoro insieme in un bar e presto avrebbero iniziato ad accantonare un po’ di denaro per i loro progetti. Giulia avrebbe avuto un concerto con la band ogni settimana fino ad agosto, poi sarebbero partiti per Londra. Sarebbe stato fantastico.
Fu un attimo. Le luci del camion erano proprio davanti a loro. Giulia non ebbe neanche il tempo di pensare, di capire cosa stesse effettivamente succedendo.
Arrivò l’urto. Poi, il buio.




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