Fandom: Operazione
U.N.C.L.E.
Personaggi: Napoleon
Solo, Illya Kuryakin, Gaby Teller
Coppia:
pre-Napoleon/Illya/Gaby
Words: 835
Rating:
verde
Contesto: College!AU
Disclaimer: i
personaggi non mi appartengono.
I
gatti sono fatti
per
essere accarezzati
Ha
perso il segno. Di nuovo.
Illya
si schiarisce la voce
e torna a concentrarsi sul libro di ingegneria che dovrebbe studiare.
Con la matita riesce a sottolineare un altro paio di righe prima che
il suo sguardo inizi di nuovo a vagare altrove. Dall'altro lato della
stanza, Napoleon giace supino sul suo letto, il volto seminascosto
tra le braccia conserte. Lo sente mugugnare qualcosa nel sonno e poi
volta la testa nella sua direzione; un paio di riccioli ribelli gli
accarezzano la fronte e ne ombreggiano la pelle, lì dove il
sole del
pomeriggio ne colpisce le punte ancora umide di doccia.
Illya
non riesce a smettere
di guardarli.
Vorrebbe
poterli toccare.
Scuote
il capo e schiaccia
via quel pensiero quasi immediatamente. È sciocco, pensare a
una
cosa del genere. Napoleon non è un gatto né un
orsacchiotto e la
sola idea di venir beccato nell'atto gli infiamma le guance di un
virulento imbarazzo.
Prova
di nuovo a
concentrarsi sull'argomento di studio.
«Si
può sapere che fine
avete...»
Gaby
apre la porta di botto
e si precipita impettita nella stanza. Si zittisce nel momento esatto
in cui adocchia la forma addormentata di Napoleon.
Poi,
sotto il suo sguardo
esterrefatto, squittisce.
«Oooh,
ma tu guarda se non
è un angioletto quando dorme» sussurra, sempre con
quel tono, un
po' troppo acuto, che si riserva di solito ad un cucciolo o a un
bebè.
Illya
lancia un altro
sguardo al suo compagno di stanza, poi lo distoglie altrettanto
velocemente con un brontolio irritato e lo punta di nuovo sul suo
libro. Ci ha ormai rinunciato, ma almeno è una buona scusa
per non
incontrare lo scherzo che luccica negli occhi di Gaby.
«Questo
non è vero. Vuoi
solo prendere in giro Cowboy.»
«Non
posso prenderlo in
giro se sta dormendo, no?»
Si
avvicina al letto di
Napoleon. Si ferma ad osservarlo per un istante, mentre contempla
un'idea che la porta a sorridere con malizia, e poi fa esattamente
ciò che Illya aveva pensato di fare per tutto il pomeriggio:
gli
passa una mano tra i capelli.
È
una carezza leggera,
abbastanza attenta da non svegliarlo.
Illya,
per l'ennesima volta,
non riesce a distogliere lo sguardo: l'immagine delle piccole dita di
Gaby tra i riccioli neri di Napoleon gli scombussola lo stomaco.
Si
sorprende – e non poco
– nello scoprirsi geloso di quel coraggio che a lui, invece,
è
venuto a mancare.
Dopo
un po' Gaby si volta
verso di lui con un ghigno stampato sul volto.
Un
campanello d'allarme
inizia a trillare nella sua testa.
«Gaby
no.»
Il
ghigno di lei, se non
altro, si fa ancora più largo.
Illya
a quel punto sa di non
poter fare nulla per fermarla e così torna a far finta di
leggere.
Nel peggiore dei casi, può sempre dichiararsi innocente nel
perpetuare il reato che Gaby è così
maliziosamente pronta ad
eseguire.
Napoleon
si sveglia con un
sospiro scontento.
Illya
gli lancia una sguardo
in tralice. Lo osserva mentre si mette seduto, si passa una mano tra
i capelli e poi sugli occhi. Sembra allora accorgersi della loro
presenza, entrambi seduti sul letto e con un libro diverso tra le
mani.
«Buongiorno,
Napoleon.
Dormito bene?»
Non
c'è traccia di
esitazione nel tono della ragazza e Napoleon non sembra sospettare
nulla di strano.
«Come
un bambino» le
risponde con un sorriso. Si alza poi per andare in bagno –
non ci
resta mai a lungo, in condizioni meno che perfette - e passa un
intero minuto prima che Illya lo senta annaspare inorridito, un suono
che si sente forte e chiaro nel silenzio d'attesa che è
calato nella
stanza.
«Sul
serio, Teller? Davvero
maturo da parte tua!»
Esce
dal bagno con un dito
d'accusa puntato contro Gaby e un asciugamano bagnato nell'altra mano
con cui cerca di strofinarsi via la faccia.
«Che
c'è? Io penso che ti
donano, sai?»
Gaby
si sta divertendo un
mondo e Illya, che fino a quel punto aveva tentato di ignorare tutto
e tutti, non può trattenersi dal lanciare un altro sguardo
al volto
di Napoleon: un paio di baffi e un nasino nero gli colorano la pelle
accaldata.
È
adorabile.
«Peril!
Almeno avresti
potuto provare a fermarla!»
Illya
torna a nascondersi
dietro il suo libro, mentre sente le guance infiammarsi.
«Non
preoccuparti, Cowboy.
Tua faccia non può peggiorare più di
così» borbotta nel tentativo
di mimetizzare il proprio imbarazzo.
Napoleon
lo guarda storto e
torna a strofinarsi il volto con l'asciugamano. L'inchiostro,
però,
è piuttosto testardo.
«E'
indelebile? Hai usato
l'inchiostro indelebile, Gaby?» chiede, una nota di malcelata
disperazione nella voce.
Gaby,
a questo punto, non ci
prova nemmeno a non ridere e Illya si lascia contagiare, sentendo le
proprie labbra guizzare all'insù in un sorriso divertito.
Pensa
allora che forse,
adesso, una carezza potrebbe anche fargliela.
Così,
per prenderlo in
giro: i gatti dopotutto sono fatti per essere accarezzati.
E
se a farlo ci ha pensato
per mezza giornata, con o senza baffi, Gaby e Napoleon non hanno
davvero bisogno di saperlo.
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Note
d'autore:
come potete vedere ho provato ad adottare una formattazione del
testo leggermente diversa. L'ho vista utilizzare spesso da altri e mi
è sempre piaciuta
un sacco, quindi volevo provare per vedere come va. Vi piace? Si
legge più facilmente? Spero di sì u.u
Comunque,
qualche piccolo appunto sulla shot. Essa appartiene allo stesso
universo di Rimanderemo
a domani tutti i perché
(anche se non è necessario averla letta per capire questa) e
a
questo punto penso posso confermare di star provando a creare una
sorta di serie. Sì, lo so, in questa fic non combinano
nulla, di
nuovo. È che sto ancora tastando il terreno e voglio provare
a
creare qualcosa di un po' più elaborato prima di fargli
farecerte
cose.
Comunque
penso sia il caso di darvi un paio di piccole informazioni di
background. Sia questa che la shot precedente sono ambientate durante
il primo anno di college di tutti e tre. Quindi, per rigor di logica,
Illya e Gaby hanno qui entrambi la stessa età. Napoleon
invece è un
anno più grande. Ha perso un anno alle superiori per un
motivo che
spero di riuscire a svolgere in un'altra shot.
Per
ora è tutto. Purtroppo non ho molta esperienza con i
progetti un po'
più complessi (mi limito di solito a piccole flash e
oneshot) e
ammetto di avere un po' paura di non combinare nulla. Poi
però mi
sono detta che a provarci non mi costa niente a
parte l'autostima
e così eccomi qui.
Sperando
che la shot vi sia piaciuta, alla prossima! Baci.
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