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2.ETERNI RIVALI!
Ares
baciata Afrodite monta sul cavallo, galoppa a casa e nel corridoio
incontra sua sorella. Lei gli salta addosso per baciarlo.
“Buonasera, sorella... dove vai di bello? Posso accompagnarti? Ne sarei felice...”
“Da
nessuna parte, veramente. Stavo cecando te. Ti regalo un po' di me...
con silenzi seducenti... tormenti e passioni. Desidero
baciarti...”dice soave al fratello avvicinandosi. Lo bacia e lui
osserva Eris innamorato. Indossa un vestito giallo, lungo, con le
bretelle dorate ed i sandali.
“Non
saprei stare senza di te... voglio baciarti. Fa niente, se sei mia
sorella.”aggiunge tenero Ares prima di baciarla. Eris solo in
qesti momenti si sente bene. Ama suo fratello più della sua
stessa vita.
“Nessuno ci dividerà. E se proveranno a farlo li trafiggerò con la lancia.”
“Nessuno
ci proverà. Sanno che sei crudele. Tutti hanno paura, tranne
Afrodite.”aggiunge soave venendo trascinata dal fratello nella
sua stanza.
Fratello
e sorella si baciano lentamente, vogliono gustarsi quel momeno. Eris
toglie il vdestito. Il tuo corpo mi affascina. È bello... e lo
stesso i tuoi baci. Sono seducenti... sei perfetta. Riflette innamorato
Ares accarezzandola.
“Devo
andare. Scusa. Ci vediamo in un altro momento...”aggiunge sove
baciandolo. I soldati entrano e sposta no la ragazza per prendere Ares.
“Tuo padre è arrabbiato. Vuole parlarti. Vieni con noi senza protestare.”
“E' arrabbiato e manda i soldati?!”sclama sprezzante il rgazzo al solato.
“Eseguo l'ordine di tuo padre. Non parlarmi in questo modo. Forza. Vieni.”
“Ringrazia
Zeus che non posso prendere la spada. O saresti già
morto.”repica rabbioso il ragazzo cvenendo ammanettatto dalla
guardia. Quello è l'unico modo per portarlo dal padre. Non sono
fatte dall'uomo; perché Ares essendo un Dio le romperebbe
immediatamnte. Ha una forza sovrumana, dunque vengono fabbricate nello
stteso posto delle Armi Divine. Non riesce a rompere le manette.
I
soldati portano Ares al Tempio Di Zeus, dopo avergli tolto le manette
lui gli rompe il braccio. Suo padre lo guarda infuriato... la gardia
dolorante se ne va.
“La
evi smettere di comportarti in questo modo. Non sei pazzo. Gli umani ci
venerano. Fai il Dio, ogni tanto.”replica rabbioso Zeus al figlio.
“Non
mi venerano. Prefino gli altri Dei hanno paura di me.”commenta
sereno Ares sedendosi sulla panca. Non gli interessa venire venerato,
vuole che Afrodite continui ad amarlo. Zeus si avvicina.
“Non dovrebbero? Hai rotto il braccio della guardia solo perché ti ha ammanettato.”
“Avete
fatto ammanettare vostro figlio. Fatelo anche con Athena.”replica
crudele Ares, ma Zeus gli dà uno schiaffo. Nesuno deve sfidarlo.
“Athena?! Lei non fa un incesto ed ha una relazione con uno sposato!”
“Amo entrambe! Vi, padre... quante aanti avete?! Afrofidite è innamorata di me!”
“Molto bene. Allora... partirete per Delfi. Andrete all'oracolo di Apollo...”
“Ma... padre... perché? Non posso rischiare che Afrdite venga uccisa...”
“Sei il Dio Della Guerra, no? Con chi sarebbe più al sicuro? I soldati?”
“Perché? Ditemi l motivo. Siete tanto crudele... rischiate che venga uccisa o ferita.”
“Delfi
non è molto lontana e tra due settimane sarte tornati. Potrete
sposarvi o stare nsieme da amanti. Nessuno potrà
opporsi.”spiega calmo Zeus e suo figlio pur di stare con Afrodite
deve accettare l'accordo.
Ares sulla scalitnata inconta Athena, si inchina con una frda educazine.
“Fratello...”dice impassibile Athena guardondolo con sufficienza. Lui fa lo stesso.
“Sorella...
sto per partire. Nostro padre mi manda a Delfi per parlare con
Apollo...”annuncia annoiato prima di andarsene. Non vuole
sentirla.
Ares
svelto esce dall'edificio e monta sul cavallo, trotta fino ad una
caverna in montagna. È sera, gli unici esseri viventi che vede
sono cinghiali.
Ares
siede su un macigno e guarda l'avvoltoio mangiare il corpo della
pecora. Forse essendosi persa nel bosco è morta di fame... o il
pastore l'aveva abbandonata perché invendibile, per qalche
strana ragione.
Ares deve dire ad Afrodite della partenza, odia sé stesso per averla messa in pericolo.
Ares è il Dio Della Fuerra, quando ha problemi nel combattimento preferisce fuggire.
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