Amo scrivere di personaggi originali in Hetalia, sicuramente non perchè
quelli già esistenti non mi bastano, ma perchè ci sono storie che
questi non possono raccontare perchè non ne sono i protagonisti. Per
questo motivo ho creato Monaco: per parlare di un minuscolo staterello
che nonostante tutto - invasioni, tentativi di conquista, due guerre e
un numero non indifferente di "soprusi" - ha continuato e ha
combattuto - con delle armi con non sono la violenza/un esercito - per
mantenere la sua indipendenza.
Monaco è il primo personaggio che la mia mente a creato - non il primo
su cui ho scritto, ma per lei c'è ancora tempo - e, per mia grande
felicità, non sono stata l'unica ad averlo amato. Presto, infatti,
troverete anche fic scritte da Kurenai su questo personaggio che si è
preso una parte importante della mia vita.
Spero che il piccolo Monaco vi possa piacere e buona lettura!
Note tecniche:
le storie non saranno in ordine cronologico, ma indicherò, a inizio
capitolo, la sua posizione nella storia. Inoltre potranno comparire
altri personaggi originali: alcuni saranno solo di comparsa altri
invece possiedono degli spin-off personali i cui link saranno postati
all'inizio o alla fine del suddetto capitolo.
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Titolo: Le luci - Nel mio sangue io cambierò.
Personaggi/Pairings: Monaco (Oc del Principato di
Monaco), Francis Bonnefoy (Francia). Oneside Monaco ---->Francis
Rating: giallo - in eccesso XD
Avvertimenti: shonen-ai, angst e maltrattamento di
Principato da parte dell'autrice.
Riassunto:"[...]il suo cuore smise di battere, mentre l’ultima cosa che provava era il dolore."
Note: - non betata.
- versione romanzata di questa
parte della storia del Principato di Monaco. In breve (come
se già la sua storia non fosse abbastanza corta) tra il 1848 e il 1860
Monaco perse quasi l'80% del suo territorio a causa della dichiarazione
di libertà da parte dei comuni di Roquebrune-Cap-Martin e di Mentone,
che passarono così prima sotto il controllo del re di Savoia e per poi venir
comprate per quattro milioni di Franchi da Napoleone III. Il tutto avvenne,
ovviamente, con il consenso più o meno esplicito del governo francese.
Con questa gravosa perdita di territorio - del suo territorio
agricolo ed economicamente trainante - il Principato si trovò senza una
fonte "tradizionale" di denaro, ma sotto la guida di Carlo III il paese
iniziò una nuova politica turistica grazie all'arrivo della
ferrovia e all'apertura del famoso casinò.
Le luci - Nel mio sangue io cambierò
Monaco si guardò le dita: erano rosse, scivolose del suo sangue che
gentilmente, quasi senza farsi sentire, continuava a colargli lungo il
fianco e più giù fino a sporcare i pantaloni consunti.
L’ennesimo colpo di tosse lo costrinse a terra, a crollare sul
pavimento con il fiato corto dal dolore e il sapore del ferro in bocca,
mentre un insano vermiglio gli sporcava le labbra.
Nessuno si interessava a lui - stretto nell’angolo di quello che
sarebbe dovuto essere la sua casa, il suo porto sicuro e che era ora il
suo patibolo – troppo presi a discutere su come strappargli altra carne
e come fargli piangere altre lacrime affinchè la belva che aveva
chiamato fratello si calmasse. Certo, sarebbe stato risarcito da
quattro milioni di franchi d’oro, ma questo non poteva sostituire
quello che aveva perso o i suoi territori, faceva soltanto di lui una
puttana ben pagata.
Poi la firma fu sposta, in uno svolazzare di penne e di inchiostro, e
il suo cuore smise di battere, mentre l’ultima cosa che provava era il
dolore.
Avrebbe voluto piangere, ma ormai Monaco non c’era più.
Lui, colui che era stato suo fratello, colui che aveva amato, lui lo
aveva ucciso.
“Monaco svegliati!”
Macchie scure gli danzavano davanti agli occhi e un fischio acuto gli
riempiva le orecchie. Se le sarebbe volentieri strappate pur di non
sentire più quel rumore, ma il suo corpo era così debole da non
permettergli neppure quest’ultimo gesto di misericordia.
“Monaco aprì gli occhi, ora!”
Basta, quel suono era insopportabile.
Il fischio di un treno.
“...mi-mio Pri-principe…”
“Sì, Monaco. Sono felice di vederti sveglio.”
“...cos’è ri-rimasto, Principe?”
“Poco. Troppo poco per far finta di niente e tornare alla vita di
prima: i territori per la nostra agricoltura sono ormai
francesi e di monegasco non è rimasto molto.”
“Co-come fa-faremo?”
“Dovremo cambiare, tu per primo.”
“Co-come?”
“Inizia a non balbettare e poi faremo ciò che è necessario.”
E lui aveva obbedito.
“Devi diventare splendido e affascinante, devi imparare a legarli a te,
ad usarli senza che però se ne accorgano. Devi essere accondiscende e
compiacente a qualunque loro desiderio o richiesta, ma devi saper anche
ammaliarli con ogni tuo gesto, con ogni tua parola affinché nella loro
mente tu sia il più bel ricordo della loro vita.”
“Ma Pri-principe io-io non so-sono co-così!”
“Non importa, imparerai a fingere. E smettila di balbettare.”
“Se lo desiderate.”
“Bravo bene, così. Ricordati che non possiamo farne a meno, Monaco. La
sopravvivenza del Principato è
il nostro scopo, tutto il resto è secondario”
Lui era secondario.
Aveva imparato ad essere un ottimo attore, a fingere come un
mendicante, a nascondere meglio di una maschera ed a incantare le genti
con il suo novello canto di sirena fatto di divertimento e bellezza.
Monaco, il suo nome, era ormai soltanto il sinonimo di folle eleganza,
di diletto
sfrenato tra i veli dell’apparenza e di peccato nelle sue notti
brillanti delle luci del casinò.
Era così bravo ad essere ciò che gli altri volevano che fosse che
nessuno ricordava com’era stato prima.
[“Sei bello.”
“Grazie, monsieur. La vostra sistemazione vi soddisfa?”
“Sì, è confortevole, ma...”
“Posso fare qualcosa per voi, allora?”
“Trovo che il mio letto sia un po’ troppo grande.”
“Sono sicuro che, rientrando questa sera, il problema sarà risolto.”
“Bene.”
“E ora prego seguitemi, vi mostro il complesso del casinò. Converrete
con me che si tratta di un palazzo di gran prestigio e che...”
Col tempo aveva anche imparato a giocare, a scommettere e a vincere. E
quest’ultimo era il suo unico impegno che assolveva con piacere.
“Prego puntante.”
“Una carta. Ancora.”
“Non è forse azzardata una tale fretta?”
“Forse, ma io scommetto per il brivido e scommettere denaro non mi
provoca nulla. Che ne dite se puntassimo qualcosa di più interessante?
Magari giocherei con più impegno..”
“A cosa alludete, signor Monaco?”
“A delle ore, delle ore di tempo notturno..”
Perchè se il premio non era abbastanza alto nessuno avrebbe
giocato, era la preda ad attrarre il cacciatore
“Mi dispiace, ma ho vinto. Tutto sul tavolo è mio.”
“Peccato, ma sappiate che presto vorrò la rivincita.”
“Quando desiderate, io sono a vostra disposizione”
Perchè nessuno avrebbe mai scommesso in un casinò in cui non
si perde mai, era la sfida che spingeva il cacciatore alla lotta
“Avete perso questa sera, signor Monaco.”
“Sono stato troppo frettoloso in alcune giocate.”
“Questo non cambia il premio pattuito, no?”
“No, ora sono a vostra disposizione, monsieur.”
Perchè nessuno avrebbe mai scommesso in un casino in cui non
si vince mai, era la vittoria l’unica medicina capace di placare la
febbre del cacciatore.]
Monaco era diventato bravissimo in molte cose, ma nel fingere non aveva
rivali: in fondo continuava a far credere di essere vivo quando da
secoli il suo cuore aveva smesso di battere.
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Ricordate che i commenti sono sempre molto graditi ^^
Linea temporale - qui verranno messi i link a tutte le fanfiction
riguardanti Monaco in ordine cronologico.
Le
luci - Nel mio sangue io cambierò ~
| ~ Lei
- Io ~ Le rose - Lui è illusione ~ Piège
Aigre-doux by Kurenai ~
(1848
- 1860)
2000
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