Incantor e Alabardion

di Spettromonocromo
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“Queste armi finalmente sono mie!” esclamò Cremisar trionfante.
“Ti vuoi arrendere?” chiese la maschera.
“Cos’altro possiamo fare?” chiese Roberto.
“Dovete lottare!” esclamò la lancia.
“E come? ha vinto lui…” rispose Alice.
“Mi sa che dovremo farlo…” disse la maschera.
“No! Se lo facciamo sai quale sarebbe la nostra fine!” rispose l’arma.
“Dobbiamo purtroppo…” rispose la maschera.
La lancia rimase in silenzio per qualche secondo per poi dire: “Va bene.”
“Cosa vorreste fare?” chiese il ragazzo.
“Noi vi daremo tutto il nostro potere.” disse la maschera.
“Ma tutto ciò ha un prezzo…” disse la lancia.
“Noi cadremmo in un sonno profondo…” disse la maschera.
“È il nostro dovere ragazzi… arrivederci.” Disse l’arma.
Roberto s’illuminò di una luce viola mentre Alice fu circondata da una luce rossa.
“Il tuo potere non sarà mai tuo!” esclamò Alice.
“Stai per essere sconfitto!” esclamò Roberto.
“Questo lo vedremo!” esclamò il nemico.
Il ragazzo corse verso il nemico e con un raggio di magia cercò di colpire il nemico.
Cremisar schivò l’attacco e provò a contrattaccare con una serie di sfere di fuoco.
La ragazza intervenne e parò gli attacchi con la lancia.
“Se le fiamme non vi elimineranno, ci penserà il vento!” esclamò Cremisar.
L’uomo generò una potente raffica contro i due.
Il ragazzo creò dei campi di forza per difendersi dall’attacco.
“Cosa facciamo?” chiese Roberto.
“Annulla il campo di forza.” Rispose Alice.
“Non credo sia una buona idea…” disse perplesso il ragazzo.
“Fidati di me!” esclamò la ragazza.
Il campo di forza fu annullato e Alice cominciò a correre contro il vento,
riuscì ad arrivare davanti al nemico e con un pugno allo stomaco le atterrò.
La battaglia era vinta, le armi entrarono in uno stato dormiente fino all’apparizione
di un nuovo nemico.




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