Questa
fic l'ho scritta un anno fa circa, e si, ho deciso di pubblicarla e,
anche in seguito la rileggerò per correggere eventuali
errori e
altro.
ringrazio
Voltron se sono tornata a scrivere qualcosa...anche se leggendo varie
fic in giro, davvero non mi sento per niente all'altezza (come
sempre) di ciò che ho scritto e scriverò.
Per
ora pubblicherò questa One shot che mi è
“nata” vedendo l' EP.1
S4. (anche se in realtà avrei altre idee per altri episodi
visti
hihi!)
COME
IL PANE E LA NUTELLA (?)
Keith
aveva appena annunciato la sua decisione di unirsi, per
chissà
quanto tempo, alle “spade di Marmora” lasciando
cosi il gruppo, e
il comando del leone Rosso a Lance.
Quest'ultimo
ultimamente aveva provato svariati sentimenti contrastanti verso se
stesso e la propria figura all'interno del gruppo.
Tutto
era iniziato già tempo addietro, non riuscendo a comprendere
bene il
proprio ruolo o cosa pensassero gli altri di lui; non si sentiva per
nulla indispensabile all'interno del team e troppi cambiamenti
stavano turbando l'equilibrio che erano riusciti a raggiungere con
fatica.
Quando
Blue gli aveva chiuso l'accesso, si era sentito perso, il senso di
sentirsi di troppo, un personaggio di mera importanza, era cresciuto
ancora di più.
Quanto
voleva che le cose tornassero quelle di un tempo: Che lui potesse
tornare a a pilotare Blue, che Keith pilotasse il leone rosso, che la
principessa Allura tornasse a pilotare il castello e a supportarli
nelle battaglie assieme a Coran.
Ma
per ora, sembrava che le cose dovessero continuare così.
La
porta si aprì e Kogane scomparve dietro di essa e Lance fu
colto
dall'irrefrenabile istinto di seguirlo.
Di
nuovo la porta si aprì e richiuse, di fronte ai paladini non
per
nulla sorpresi.
“Aspetta!”
Keith
si sentì chiamare dall'ultima persona che si aspettava di
vedere
mente si voltava; il solito sguardo indifferente, ora era sorpreso ed
interrogativo.
L'aveva
sicuramente seguito per prenderlo in giro, per un ultima battuta
“alla Lance vs Keith”
“ Hm?”
”Beh,
ci hai colto tutti alla sprovvista con la tua scelta.” si
grattò
dietro la testa, dicendo quelle parole.
“Già...ma
questa è una missione importante, non posso
retrocedere.”
“Lo
so, lo so.” rispose agitando una mano per aria, avvicinandosi
di
qualche passo, l'altra mano in tasca.”Allora devo darti il
mio
regalo!”
Keith
lo guardò con aria confusa ed interrogativa, chiedendosi che
sorta
di regalo poteva mai avergli preparato Lance, il suo rivale diventato
quasi amico. Non si aspettava certo che Lance fosse tipo da
“regali”
così, senza un occasione.
O
forse, lo stava davvero prendendo in giro...
“Un
regalo? Ma quanto sei spiritoso! Guarda che ho intenzione di tornare
sai?” rispose ancora più nervoso e imbronciato.
”Non
ti sto prendendo in giro!” rispose assumendo un espressione
dispiaciuta dalla reazione del paladino rosso “Il mio non
vuole
essere un regalo d'addio...Ora, se mi fai la cortesia di chiudere gli
occhi e porgermi le mani, te ne sarei grato!” riprese in tono
più
deciso.
L'altro
sospirò e fece quanto gli era stato chiesto, ma dopo pochi
secondi
era già deciso ad aprirli, cocciuto com'era a non fidarsi di
Lance
dopo tutti gli scherzi che gli aveva giocato fino a quel momento.
Decide
di essere più autoritario:
“Senti,
se è uno scherzo giuro che-” non gli
lasciò il tempo di ribattere
che Lance si fiondò sulle sue labbra per potergli stampare
un bacio,
un bacio inizialmente titubante ma che Keith colse poi come una
protesta alla sua partenza.
Spaventato,
aprì gli occhi e si allontanò con grande
disappunto di Lance,
nascondendo il suo rammarico dietro ad una maschera falsa, un
sorrisetto compiaciuto.
“Quando
tornerai vorrò una risposta, intesi?”
una
risposta?
Lance
si voltò per tornarsene a ponte di comando.
“ una
risposta a cosa? Lance, che significa?”
“Non
è ovvio?”
Keith
prese il braccio di Lance per fermarlo.
“No,
per niente! Non mi hai fatto nessuna domanda.”
“Allora,
cerca di ragionare sul fatto avvenuto...quando tornerai
vorrò una
risposta.”
Il
braccio di Lance scivolò lentamente dalla presa di Keith,
allontanandosi da lui e lasciandolo solo, con un bacio, il suo primo
bacio dato dal suo più grande rivale e un
infinità di domande.
La
porta del ponte del castello si aprì e subito
notò le espressioni
dei suoi compagni,
tutti
davanti alla porta con sguardi di chi la sapeva lunga, come un branco
di ragazzine che aspettano notizie dall'amica che aveva appena avuto
un primo appuntamento.
“Beh,
che sono quelle facce?” nel mentre formulava la domanda,
iniziò ad
intuire.
Shiro
gli sorrise, un sorriso incoraggiante di chi aveva già
capito tutto
“ Mi
avete spiato??” chiese il paladino blu diventando leggermente
rosso
in viso.
“Non
c'era bisogno di spiarti per capire le tue intenzioni!”
intervenne
Pidge con un sorriso e un pollice in su.
“ Già!
È come quando metti sullo stesso piano una fetta di pane e
della
nutella, come puoi non unirli? Insomma insieme
sono...perfetti!”
Il
paragone di Hunk fece scendere un aria gelida tra tutti i presenti, e
Lance si schiaffò una mano in faccia.
Peccato
che le deduzioni di Hunk-e del gruppo- erano per metà
errate: Keith
non gli aveva dato una risposta vera e propria, non era affatto
sicuro di essere corrisposto.
Di
una cosa era sicuro: da lì lo avrebbero preso in giro a vita.
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