Non
ci volle molto prima del ritorno dell'inuyokai,l'odore della legna
che teneva viva la fiamma era ben riconoscibile da molto
lontano,anche se non c'era stata alcuna difficoltà nel
tornare dai
suoi compagni di viaggio,o almeno Toran era considerata tale,Ezio era
per lo più un peso obbligatorio che doveva portarsi dietro,o
da
seguire. In ogni caso non gli stava a genio. Ginta e Hakkaku lo
avevano seguito con riluttanza e per tutto il tragitto non ebbero il
coraggio di rivolgergli la parola,già di suo non sembrava la
persona
più cordiale con la quale dialogare,quindi perché
farlo irritare
ancor più di quello che dava a vedere?
“Hai
fatto presto ragazzo,giusto in tempo per il pranzo.”
Era
stato Ezio a parlare,stava vicino a Toran,seduto al fuoco mentre
sembrava armeggiare con le lame celate,spostando lo sguardo tra i
diversi meccanismi e controllando che gli ingranaggi e i perni
funzionassero bene,d'altronde il freddo era un male per strumenti
così delicati dato che poteva compromettere il movimento
della
lame,se non addirittura bloccarle. La ragazza invece era occupata a
controllare i dintorni mentre nella mano stringeva la sua arma di
puro ghiaccio. La sua vista sulle lunghe distanze era migliore di
quella dell'assassino e in più poteva far ricorso ai suoi
poteri per
usare la neve ancora a terra per improvvisare trappole o barriere
momentanee. La sua presenza nella squadra era di certo una buona
cosa. Appena si accorse della presenza di Sesshomaru non
poté non
accorgersi dei due yorozuku alle sue spalle,cosa che per un attimo la
stupì.
“E
loro due chi sono?”,chiese la pantera nel vedere i due
ragazzi che
lo seguivano,pur non restandogli troppo vicino,cosa che per un attimo
la mise sulla difensiva.
“Due
vecchie conoscenze che hanno delle risposte che io
voglio.”,disse
Sesshomaru sbrigativamente. Posò a terra la preda appena
catturata e
con l'artiglio del dito indice fece una lunga incisione sul cerco che
andava dalla punta del mento al basso ventre,facendo fuoriuscire le
viscere maleodoranti,le recise e poi,con un movimento lento e
ponderato strappò via la pelle dalla muscolatura
sottostante,con
delicatezza e precisione,non c'era bisogno di sporcarsi di sangue
più
del necessario. Sempre con le mani tagliò le diverse parti
del corpo
dell'animale seguendo i lineamenti dei muscoli e dividendoli per
sessioni,che poi Ezio mise su dei bastoni avanzati del falò
e li usò
come spiedi per mettere a cuocere la carne.
“Avvicinatevi
pure,scaldatevi e appena potete mangiate qualcosa,offre il
cacciatore.”, Disse Ezio rivolto a Ginta e Hakkaku,che
ringraziarono lo strano uomo incappucciato,con fare timido e schivo.
I loro occhi vagarono sulle vesti dell'umano,così esotiche e
raffinate. Non avevano mai visto abiti così strani da quelli
che
erano abituati a vedere,anche per le genti più civilizzate.
Persino
le protezioni di metallo attirarono la loro attenzione,dal disegno
che sapeva di lontano,mentre occhi da rapace indagavano con
circospezione la loro presenza in mezzo a loro. Sesshomaru dal canto
si poggiò ad un albero vicino,mentre la fiamma consumava il
legno,alimentandosi lentamente dei bastoni e dei
ramoscelli,scoppiettando di tanto in tanto. Restava in disparte,ma
abbastanza vicino da far sentire la sua presenza,per quanto
silenziosa e talvolta inquietante poteva sembrare. Restava li
immobile e senza proferire parola,se non quando lo riteneva
necessario eppure,non era estraneo al clima calmo e confortevole che
si era creato nell'attesa del caldo pasto. Distante ma
presente,distaccato e tuttavia vicino,com'era solito fare un
tempo,quando viaggiava con la sua vecchia combriccola,se
così la si
poteva definire. Jaken,Rin e Ah Un,quanti ricordi,tutti simili alla
scena che aveva di fronte agli occhi e lo facevano tornare indietro
nel tempo,almeno con la memoria,prima dell'inizio di quell'assurda
storia. Il fuoco acceso,la bambina che canticchiava sempre una
canzone,molte inventate sul momento mentre Jaken,il suo fedele e fin
troppo premuroso servo,che come sempre sopportava a stento la
pimpante vivacità della ragazzina. Infine c'era Ah un,il
drago a due
teste,dall'aspetto imponente ma innocuo,protettivo quando serve ed
erbivoro,una strana combinazione di qualità per una
cavalcatura,a
volte lo yokai e aveva la sensazione che la creatura comprendesse
molto più di quello che dava a vedere,ma in fin dei conti
era una
buona compagnia,per quanto silenziosa e perciò lo aveva
tenuto con
se. In quel momento sentì di essere tornato,anche solo per
un
attimo,ai quei tempi,eppure non n'è sapeva il motivo,eppure
era
così. Forse era stato il miraggio di un ricordo
lontano,l'abbaglio
di tempi più tranquilli,quando ancora era sicuro della sua
forza e
della imbattibilità. Mentre la carne cominciava ad
arrostirsi e
l'appetito si faceva sempre più forte Ezio decise di fare la
sua
mossa e si rivolse subito ai due lupi.
“Immagino
che conosciate il nostro comune amico dalla grande parlantina,siete
suoi amici?”,chiese l'umano curioso,voleva capire chi fossero
i due
ragazzi vestiti di pelliccia. Il solo guardarli gli metteva freddo.
“Veramente
no,diciamo solo che un giorno lo abbiamo incontrato,c'è
stato un
grosso malinteso e noi due abbiamo rischiato di fare una brutta
fine,fortuna che è intervenuto il capo,se no non saremmo qui
per
raccontarlo.”, disse Ginta mentre tendeva le mani verso il
fuoco
per scaldarsi le carni infreddolite.
“Il
vostro capo? Ed qui anche lui?”
“Con
noi c'é tutta la tribù,ora però siamo
molti di più,il matrimonio
tra Koga e la figlia del capo degli yoro del nord ha unito i due clan
e adesso siamo in molti di più,quest'anno ci saranno molte
nascite
tra i lupi,questo sarebbe un anno benedetto dagli antenati,se non
fosse per...quell'individuo” Rispose Hakkaku con fare
preoccupato,mentre i suoi occhi guardavano a terra,con fare
sconsolato.
A
sentire quell'ultima parola Sesshomaru si fece più attento
allo
scambio di parole. Ora cominciava la parte che più gli
interessava.
Anche Toran volle prestare maggior attenzione,mentre Ezio
restò in
una posizione rilassata,senza dare segni di turbamento.
“Anche
voi lo state cercando?”,chiese Ginta con tono preoccupato.
“Diciamo
di si,anche se non è il nostro obbiettivo
principale.”,disse Toran
pensierosa.
“Parlate
per voi,io sono qui solo per uccidere quel
maledetto.”,intervenne
Sesshomaru,che rispose senza fare troppi giri di parole,com'era nel
suo stile.
“Raccontate.”,disse
Ezio a metà tra un invito e un forzatura.
“Beh,tutto
è cominciato qualche mese fa....”,fu Ginta a
cominciare il
racconto,mentre tornava con la memoria a quello strano giorno.
“Era
un giorno come tanti,la nostra tribù si era allargata da
poco e il
nostro capo era incerto sul da farsi,troppe bocche da sfamare e
questo inverno e stato scarso con la cacciagione. Una sera,mentre la
tribù era in consiglio giunse uno straniero che volle
incontrare il
nostro capo,era un hanyou.”
Hanyou,ad
Ezio parve di aver già sentito questa parola,quando ancora
si
trovava al villaggio degli assassini. Da quello che ricordava erano
persone nata dall'unione di un umano ed un yokai,qualunque cosa fosse
uno yokai lui faceva ancora fatica a capirlo. Le cose in quel mondo
erano così strane e fantastiche che a volte si sentiva come
se fosse
dentro una qualche leggenda del mondo antico oppure una fiaba
cavalleresca,se avesse dovuto trovare una descrizione alla sua nuova
e incredibile avventura l'avrebbe riassunta come una storia a
metà
tra il Milione di Marco Polo e l'Odissea di Omero,di certo era un
miscuglio interessante.
“Ovviamente
non potevamo permetterglielo,o per meglio dire,le altre guardie non
potevano,io e Hakkaku non siamo i più adatti a combattere.
Ad ogni
modo,stavano per attaccarlo,ma all'improvviso la terra a cominciato a
scuotersi in una sola singola scossa e tutti i nostri migliori
guerrieri caddero a terra,senza colpo ferire...mentre restò
in piedi
come se non fosse successo nulla. Poi intervennero il capo e sua
moglie,noi due eravamo troppo lontani per sentire cosa si dissero,poi
se n'è andò e non lo vedemmo più. Il
giorno dopo ci fu ordinato di
lasciare la tana e partire per il nord,dove alcune tribù
yoro
necessitavano di soccorso,per scoprire in seguito che una yokai di
nome Otsune stava cercando assoggettare tutti coloro che non si
piegavano al suo trono.”
“Quindi
in queste terre si sta combattendo una guerra?”
Intervenne
Hakkaku.
“Beh
si,la maggior parte degli yoro sono tribù libere,che non
accettano
ben volentieri il dominio straniero o chi non sia un altro yoro,ma di
quelli che il nostro clan a combattuto qui sembravo aver scelto di
servire quella donna,anche se facciamo a capirne il motivo,gira voce
che al servizio di quella donna ci sia anche uno yokai proveniente
dal sud.”
Ecco
il momento che Sesshomaru aspettava dall'inizio di quella
storia,buona parte del racconto aveva spiegato per quale motivo quei
due si trovassero nell'Hokkaido e per quale motivo avevano subito
quell'attacco,ma cosa c'entrava Akira con le vicende che si stavano
svolgendo e che collegamento c'era tra le attività della
regina
degli Ainu e il gran maestro? Non attese un momento di più
che
subito si alzò e si avvicinò ai due yoro,che
notarono subito la sua
espressione,che di certo li aveva intimoriti non poco.
“Dicevate
di averlo visto.”
“Infatti
e così,ma come abbiamo detto e stata una
volta....é nemmeno tanto
bene.”
“Quando?”
“Ieri
sera,il nostro clan ha subito un massiccio attacco da parte di molti
aggressori,alcuni di essi erano anche nostri simili. Tra di loro
c'era anche lui,ma l'ho abbiamo perso di vista nel bel mezzo dello
scontro,insieme a buona parte della tribù. Gli altri erano
morti o
catturati...Poi ci hai trovato.”
L'inuyokai
li fissò ancora per un attimo in silenzio,sperava che gli
dessero
qualche informazione in più,invece non aveva ottenuto nulla
di
utile. Era stato uno spreco di tempo. Non tollerò oltre la
loro
vista e per evitare di staccare la testa ad entrambi decise di
tornare al suo posto,il suo silenzio era un messaggio che si poteva
udire molto chiaramente. Siete fortunati che non vi ammazzo....era
questo che voleva far intendere ai due yoro e ci era riuscito
splendidamente. Passarono altri venti minuti e la carne fu pronta per
essere mangiata,ovviamente la cottura dei pasti era prevalentemente
una necessità per gli umani,infatti l'unico nel gruppo era
Ezio,ma
anche gli altri non disprezzavano l'intenso aroma della cacciagione
fresca messa a cuocere. Gli yokai come Toran e Sesshomaru nutrirsi di
cibi cotti o per lo più una questione di civiltà
e di abitudine con
la quale erano stati educati,anche se in casi di necessità
non
esitavano a divorare prede fresche mentre per gli yorozoku era
l'abitudine. Vivendo in caverne e abituati agli spostamenti
improvvisi era una consapevolezza quotidiana nutrirsi di carne
cruda,anche se di solito i capi clan come il loro Koga mangiava
abitualmente cibo messo sul fuoco,di solito cinghiali e anatre,anche
pesci se il branco metteva radici vicino ad un fiume. I bastoni
furono presi e ognuno dei presenti vicino al fuoco prese subito un
pezzo a propria scelta,Ezio prese una parte di costato,Toran una
spalla, mentre Ginta e Hakkaku presero entrambi una metà del
collo
ciascuno. La pantera,che stava gustando la sua parte di cervo si
accorse che Sesshomaru non si era ancora mosso a prendere la sua
parte,restando distante dal fuoco e dalla compagnia del resto del
gruppo. Lei prese un altro bastone,senza controllare quale parte
della preda fosse e si alzò senza dire neanche una parola. I
due
lupi erano troppo impegnati a gustarsi la loro parte di carne ed Ezio
era semplicemente tranquillo,mentre anche lui assaggiava quella carne
cotta così bene,mancava giusto un po' di sale, una passata
di
rosmarino e un pizzico di pepe nero. Cosa non avrebbe fatto per poter
mettere i denti su una grossa bistecca alla fiorentina,alta e al
sangue,con aceto balsamico e un bicchiere di chianti,rosso e dal
sapore corposo,già,erano molte le cose che mancavano in quel
pranzo.
Toran si avvicinò all'inuyokai,aveva lo sguardo perso nel
vuoto
mentre gli si poteva leggere in faccia quale potesse essere la natura
dei suoi pensieri. Lei gli porse il bastone sventolandogli il cervo
sotto il naso,quasi lo stesse facendo per scherzo.
“Dato
che l'hai cacciato tu dovresti essere il primo a
mangiare.”,disse
lei con un sorriso appena accennato, “ti va se resto
qui?”
Sesshomaru
prese il bastone,osservò il cibo appena ricevuto e diede un
piccolo
ma poderoso morso alla carne,tanto da spezzare le ossa sottostanti
come nulla.
“Accomodati.”,disse
lui in maniera distaccata. A Toran non sfuggì questo
particolare e
decise di sedersi vicino a lui e lui si spostò appena poco
lontano
da lei,cercando di tenere le distanze dalla pantera ma senza volersi
separare da lei. La ragazza percepì dolorosamente quel
gesto,era da
quel giorno che faceva così con lei,da quando lui le era
saltato
addosso non faceva altro che comportarsi in quella maniera,sempre
distante,lontano,per quanto vicino potesse essere nel corpo era come
se lui fosse lontano miglia,chissà come si sarebbe
comportato se
avesse saputo quanto quel suo comportamento la faceva star male.
“Ti
vedo pensieroso,ma è da un po' di tempo che questa non
è una
novità,sei deluso che non ti abbiano detto nulla di
più su Akira?”
“Per
un attimo ci avevo sperato,forse avrei dovuto lasciarli nella
foresta,dopotutto sono lupi. Per quanto incapaci siano sapranno dove
trovare da mangiare,anche senza il mio aiuto.”
“E
se fossero stati trovati dagli Ainu? Non credi che sarebbero stati
spacciati?”
“Se
non sanno combattere è un problema loro,non sarò
di certo a
criticarli per loro mancanze,loro non sono un mio problema.”
“Però
li hai portati qui.”
“Già....grosso
errore,comunque,immagino che tu non sia rivolta a me solo per parlare
di loro due vero?”
La
ragazza abbassò lo sguardo per un attimo,poi
appoggiò la testa
contro l'albero ed infine raccolse tutto il coraggio che aveva e
disse ciò che sentiva bisogno di chiedergli.
“Sono
preoccupata Sesshomaru....da un po' di tempo ti comporti in maniera
strana.”
“E
solo la tua immaginazione,sto bene fidati.”
“Non
è vero, è già da un mese che ti
comporti nella stessa identica
maniera. Ogni volta che mi avvicino tendi ad allontanarti,quando
arriva la notte invece te ne stai lontano da noi,così quando
ti
addormenti sei sicuro di darci il tempo necessario per bloccarti,nel
caso tu avessi un altro attacco d'ira improvvisa. Quasi non mi parli
più,come se non esistessi. Dimmi Sesshomaru,ti sembro una
ragazza
debole? Credi che se accadrebbe un altra volta non sarei preparata a
difendermi? Ma non lo capisci che così peggiori solo le
cose? Non
sei da solo.”
“E
cosa ti aspetti che faccia? Che mi comporti come il tipo simpatico
della squadra? Che all'improvviso come se nulla fosse divenga il
compagno buono e gentile? Per te è facile venirmi contro e
accusarmi
di non essere partecipe della tua vita,ma credimi,c'è
qualcosa di
strano in me...e la cosa peggiore e che non so cos'è. Quindi
come
puoi aiutarmi tu,se nemmeno io posso aiutare me stesso?”
All'improvviso,senza
che niente gli permettesse di prevederlo,Toran posò la sua
mano su
quella di Sesshomaru prima che potesse fare qualcosa per ritrarla.
Era da un mese che non aveva contatti diretti con Toran,solo brevi
parole e qualche scambio di battute, ma nonostante ciò non
aveva
dimenticato la delicatezza del suo tocco e la morbidezza del sua
carne,che così vicino a lui sembrava ben più
desiderabile e gustosa
del grosso erbivoro cacciato quella stessa mattina. Sembrava fosse
rimasto impassibile a quel tocco,non un sorriso o una smorfia di
disgusto gli comparve in viso,solo un espressione piatta e assente di
ogni emozione visibile. Voleva controllarsi e dar segno di
instabilità,sia essa fisica o emotiva.
“Perché
spesso dimentichi che non sei da solo in questo viaggio,sei talmente
abituato a fare le cose per conto tuo che dai per scontato che a
volte hai bisogno di qualcuno per riuscire in imprese che sembrano
impossibili da portare a termine.”
“Toran
io....”
“Lasciami
finire,non puoi continuare così,io capisco benissimo che non
ti fidi
di nessuno,che sei un solitario. Qualche tempo fa mi dicesti che sei
nato solo e che morirai da solo,eppure io sono qui con te e non
intendo andare da nessuna altra parte,se non restare qui al tuo
fianco.”
La
sua intenzione di tenerla lontana da lui non era svanita,ma
ascoltando quelle parole con attenzione si era sentito nuovamente
catturato dalle attenzioni della pantera,che faceva di tutto per
tenerlo accanto a se. Voleva che stesse lontano da lui,al
sicuro,abbastanza lontano da poter scappare in tempo se lui fosse
caduto di nuovo in quello stato animalesco. Ma una piccola parte di
lui,nel profondo desiderava che restasse,lei,la sua guerriera,una
delle poche persone della sua vita che voleva trattare come sua pari
e la prima yokai per la quale nutriva un sincero interesse,seppur
celato,che non trovasse noiosa o insopportabile o per nulla
interessante. In risposta al gesto di Toran le strinse la mano con
dolcezza,col suo tocco forte,ma leggero e passarono così il
resto
del loro pranzo,con un mano intenta a reggere il bastone della
carne,mentre le forti zanne da predatori affondavano nella carne e
nelle ossa mentre mentre con l'altra si tenevano ancora,come se
fossero state dimenticate li,strette l'una nell'altra,mentre godevano
di quel momento e del pasto che si stavano godendo. Il nobile
guerriero aveva imparato da tempo come condividere i suoi momenti di
solitudine con la pantera. Passò poco meno di un ora dalla
fine del
pasto e ormai del cervo restavano solo ossa dato che le interiora
erano state divorate dai due yorozuku,dopo essere state eventualmente
pulite in un secondo momento,tanto per non lasciare tracce e poi
essendo lupi erano abituati a nutrirsi di carne cruda,anche le ossa
non furono risparmiate dato il nutriente midollo,così caro
ai lupi.
D'altro canto Ezio evitò lo spettacolo di vederli divorare
le
frattaglie dell'erbivoro,osservare delle creature che avevano in
tutto l'aspetto di due ragazzi qualsiasi ma che si comportavano come
lupi e mangiavano carne cruda rischiò di dargli di stomaco e
si
voltò dall'altra parte per non assistere allo spettacolo.
Tuttavia
il tempo passato in loro compagnia si era rivelato proficuo e aveva
approfittato della loro parlantina per avvantaggiarsi contro quel
territorio ostile dove il freddo e la neve ne facevano ancora da
padroni,seppur fosse inizio primavera il gelo del precedente inverno
faceva fatica a morire. Finiti i preparativi Toran e Sesshomaru si
riunirono ad Ezio,che insieme a Ginta e Hakkaku avevano aumentato il
numero di membri nel proprio gruppo,cosa che per Sesshomaru non
cambiava più di tanto,dato che li considerava più
una presenza
momentanea,un fastidio dalla quale si sarebbe separato il prima
possibile.
“Bene,ora
che siamo tutti riuniti c'è un cambio di
programma.”,disse Ezio
rivolto a Toran e Sesshomaru.
“Perché
ne avevamo uno?”,chiese Sesshomaru sarcasticamente.
“Si
è se ti ricordi bene la prima cosa da fare era cercare la
presenza
di centri abitati,dove se possibile poterci riposare a dovere e avere
un punto dalla quale saperci orientare,per tanto,saremo noi a seguire
loro.”,disse Ezio indicando Ginta e Hakkaku
“Seguirli?
E dove ci dovrebbero condurre?”,chiese Toran curiosa e
Hakkaku si
intromise nel discorso,mentre si portava una mano alla nuca per
grattarsela,segno di imbarazzo.
“Quando
la nostro tribù era diretta in queste terre eravamo
intenzionati ad
andare in soccorso dei nostri fratelli yoro il prima possibile e
perciò dovevamo entrare in contatto con la prima delle
tribù che
dimorano da queste parti. Se vogliamo trovare un rifugio sicuro e li
che dovremmo andare.”,quando lo yokai smise di parlare
indicò un
punto lontano,un punto sopraelevato della foresta,sembrava una
formazione rocciosa,non proprio una montagna,più simile ad
una
collina formato da grandi pietre,con sparuti gruppi di alberi a farne
da occupanti.
“
Fateci
strada.”,disse
Ezio facendo segno con la mano ai due nuovi arrivati di mettersi a
capo fila,per poi partire,evitando di lasciare tracce della loro
presenza. Avanzarono ancor di più nella foresta,guidati dai
due
membri della tribù yoro,che titubanti continuarono avanzare
per
quella terra anche loro sconosciuta. Avevano ricevuto una qualche
informazione generale sul luogo in cui sarebbero dovuti incontrati
con altri yorozuku,ma quella foresta,per quanto simili a quelle
più
a sud aveva un atmosfera diversa,come se ci fosse qualcosa di strano
negli alberi,nelle pietre,anche il più piccolo filo d'erba
non
ancora scongelato sembrava dare l'impressione di nascondere qualcosa.
Eppure all'apparenza non aveva nulla di particolare,la primavera si
stava sostituendo alla stagione più fredda con
regolarità e la neve
ormai non era più un grande il grande problema che era
durante
l'inverno,quando le tempeste improvvise buttavano metri e metri di
neve e in cielo i tuoni davano il massimo della loro potenza. Ma ora
il sole,seppur non il più caldo dell'anno,era presente nel
cielo
chiaro e la sua presenza bastava a non far gelare la terra e far
sciogliere il ghiaccio che copriva il suolo,impedendo così
alla
natura di rinascere per l'ennesima volta. Forse era solo il fatto di
essersi separati dal gruppo principale,ma sopratutto da Koga e
Ayame,conoscenze della quale fidarsi ed essere protetti. Oppure il
loro timore più grande era l'inuyokai che stava alle loro
spalle.
Sesshomaru era dietro di loro,non li stava fissando quanto piuttosto
stava attento alla strada e dove li stesse portando,ma Ginta e
Hakkaku sentiva i suoi occhi su di loro e incerti non sapevano se
rivolgergli la parole e chiedergli scusa per aver deluso le sue
aspettative,oppure continuare a stare zitti ed evitare di farlo
arrabbiare. Forse la seconda scelta era la migliore. Infondo alla
fila invece disposti rispettivamente in coppia Toran ed Ezio a
coprire gli altri tre in avanti. Da quella mattina l'umano e la
pantera potevano dirsi stretti collaboratori,non proprio compagni
inseparabili,ma almeno erano d'accordo sul fatto che Sesshomaru fosse
il grande musone,sempre accigliato che avevano imparato a
conoscere,chi più chi meno,con esperienze e punti di vista
simili e
allo stesso tempo differenti. Calma piatta
all'orizzonte,passò
almeno mezz'ora senza essere attaccati,nessuna traccia sul terreno
che indicasse la presenza di Ainu ostili o di yokai belligeranti in
attesa di far scattare una trappola,era una cosa decisamente strana.
Probabilmente l'unica squadra in ricognizione in quella zona era
quella che li aveva aggrediti di mattina,nessuna traccia sul suolo
nevoso o sugli alberi li vicino. Possibile che nessuno li
attaccasse,nonostante il loro scontro così rumoroso? Forse
no,ma
sarebbe stato meglio non abbassare la guardia.
“Siamo
quasi arrivati,la tana e vicina,”,disse Hakkaku indicato la
collina
che si stagliava di fronte a loro,dalla superficie tondeggiante e la
vita arborea che gli cresceva sopra. Una altra decina di minuti ed
erano giunti alla base del grande rialzamento terroso. Alla base
della collina c'era un sentiero che si faceva spazio tra la neve al
cui inizio vi erano presenti due grandi e alte rocce monolitiche,una
per lato,con strane incisioni,dall'aspetto antico e misterioso.
“Siamo
arrivati.”,disse Ginta che insieme ad Hakkaku si erano
fermati ad
osservare la zona.
“Sicuri
che il posto sia questo? Io non vedo nessuno.”,disse Ezio
mentre si
guardava attorno,mentre le sue mani si preparavano ad usare l'arma
che gli sarebbe stata più comoda in quel momento. L'ambiente
attorno
a loro pareva disabitato,nessuna traccia di un lupo a guardia del
posto, ho un giovane cacciatore intento a portare una preda al resto
del clan,cosa che solitamente si faceva spesso durante l'arco della
giornata. Persino Sesshomaru e Toran avevano la strana sensazione che
qualcosa non quadrava in tutto quello,proprio come durante il
percorso che avevano fatto per giungere fin li. C'era qualcosa di
strano in quella parte di foresta e qualunque cosa fosse non era
nulla di rassicurante.
“
Ehi
voi due,esigo subito una spiegazione.”,disse una voce
maschile
provenire dall'alto del sentiero collinare. I due yorozuku
sull'attenti,in una posizione rigida e spaventata,come di qualcuno
che sta per essere rimproverato e non può far altro che
aspettare le
parole che non vorrebbe sentire. All'improvviso giunse in direzione
della salita un giovane uomo,vestito da una pelliccia di lupo
marroncino scuro e un semplice pettorale a cingergli il tronco,aveva
lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo legati con un
nastro sottile,due occhi dalle iridi blu,gambe e braccia nude,con
schinieri in pelliccia a proteggergli gli stinchi e non portava nulla
ai piedi. Ezio osservò l'ennesimo tizio svestito e gli venne
ancora
più freddo,possibile che da quelle parti ci fosse gente
così
resistente al gelo del nord?
“Koga
noi possiamo spiegare.”,disse Ginta preoccupato per la
reazione
dell'amico,oltre che capo tribù.
“
Ed
esattamente quello che vi ho chiesto di fare,allora,dove siete stati
fino adesso?” Disse Koga nervoso,per poi osservare le altre
persone
dietro di loro. Due li aveva riconosciuti sicuramente,la ragazza dai
lunghi capelli azzurri l'aveva già vista,ma non si ricordava
bene
dove e l'altro yokai invece non si ricordava il nome,tranne che era
il fratello maggiore di Inuyasha e che una volta aveva rischiato di
combatterci per colpa dei suoi due sottoposti. Ma il terzo invece era
la prima volta che lo vedeva,un tipo incappucciato,dall'odore
sembrava umano,ma aveva un qualcosa che non sapeva definire,come se
un alone di mistero circondasse tutta la sua persona,di certo era un
tipo da tenere d'occhio.
“E
voi due che ci fate qui? Se non sbaglio il territorio dei cani e
delle pantere e più a sud di qui,meglio che ve ne
andiate,non ci
sono affari che vi riguardano qui.”
“
Davvero?
Mi sorprende che
un lupo voglia parlarmi di territorio,detto da chi fa la tana in un
buco nella terra e dorme in mezzo alle carcasse delle proprie
prede,non venirmi a parlare di territorio dato che voi non
n'è avete
uno vostro,inoltre se sono qui è per una faccenda
personale.”
“E
dimmi cane perché mai dovrebbe importarmi delle tue
disavventure?”
“Perché
sfortunatamente tu protesti essere l'unico a sapere qualcosa in
più
di quel dannato che è venuto in queste terre.”
“Di
chi parli?”
“Sai
benissimo di chi parlo,l'ho hai visto e scommetto che l'ho hai anche
affrontato,perché se è così,non puoi
esserti scordato dei suoi
occhi.”
L'espressione
del giovane yoro si fece evidentemente sorpresa quando gli
parlò di
lui. Ricordava bene chi fosse l'uomo con la quale si era scontrato la
sera prima...e non aveva dimenticato i suoi occhi,un d'oro e uno
d'argento,che emanavano uno sguardo cortese,ma attento e
calcolatore,come quelli di un predatore astuto,un avversario che di
certo non aveva osato sottovalutare.
“Come
lo conosci?”
“E
una lunga storia.”
“Allora
vedi di dirmi tutto e di non tralasciare nessun
particolare,perché
ho intenzione di ascoltarla in ogni sua parte,seguitemi.”
Koga
diede le spalle ai nuovi arrivati e si incamminò sul dorso
della
collina,tutti gli altri lo seguirono subito dopo. Mentre scalavano
l'altura notarono che in mezzo ai numerosi ciuffetti di alberi
attorno a loro nascondevano gruppi di yorozuku,alcuni giovani,altri
vecchi,ma tutti armati,come se si aspettassero un attacco a
sorpresa,che probabilmente sarebbe potuto venire anche da parte loro.
Sesshomaru lo sentiva ancora,quella strana presenza e più
saliva
verso la cima più si rendeva conto che in mezzo ai tanti
lupi,non
solo guerrieri,ma anche donne e bambini erano presenti delle strane
sulla collina,oppure in bella vista come i massi sulla quale erano
presenti altre incisioni,dal disegno grezzo e particolare,oppure
strane colonne di pietra solitarie,nascoste tra gli alberi con
strisce di pelliccia dalle quale ciondolavano piccole miniature in
osso o legno,alcuni con forma di animali e altre di forme
più
bizzarre. Più saliva e più sentiva che quel
posto,qualunque cosa
fosse,nascondesse qualcosa,l'inuyokai non sapeva dire cosa con
esattezza,ma più andava su e più sentiva che i
suoi sensi
reagissero per lui,lo spingevano in avanti,inoltrandosi sempre
più
in quella parte del Giappone che non aveva mai visto e tanto meno
suscitato il suo interesse. Ma ora era li,non solo per Akira,ma anche
per capire quale connessione ci fosse tra di lui e quella terra dal
longevo inverno,non sapeva e non conosceva nulla di quella regione,ma
una cosa era certa,se Jin gli aveva mostrato un motivo per andare a
nord allora doveva essere li,in quel preciso momento della sua
vita,ma non sapeva cosa doveva fare se non scoprire di più
sui
misteri di quelle terre che forse,se la fortuna avesse voluto,gli
avrebbero dato una risposta esaudiente. Per ora c'erano solo
lupi,nulla che attirò troppo la sua attenzione. Giunti
finalmente in
cima si ritrovarono di fronte ad un buco scavato nella
terra,abbastanza largo da permettere ad una persona di passare senza
troppe difficoltà e dalla quale si poteva intravedere un
lungo
cunicolo illuminato da alcune torce di fortuna.
“Dove
ci stai portando?”,chiese Sesshomaru con fare sospettoso.
“C'è
una persona che vorrei tu conoscessi,mi aveva informato che uno
straniero sarebbe giunto qui.”,disse Koga indicandogli la
strada da
seguire,come a volerlo incoraggiare ad entrare in quell'antro
angusto. Entrò senza dire una parola e proprio quando gli
altri
stavano per seguirlo il giovane yoro si frappose fra loro e
l'inuyokai mostrandogli il palmo della mano,segno che era
intenzionato a farli passare.
“Che
stai facendo lupo?”,chiese Toran irritata da quel gesto
improvviso.
Koga la fissò arcigno.
“Io
ho già avuto a che fare con lui e per quanto possa sembrare
assurdo
lui e l'unico che lascerei passare in mezzo alla tribù dato
la
bizzarra situazione nella quale ci troviamo e oltretutto so chi sei
Toran del clan delle pantere,tempo fa tu è il tuo clan
rapiste un
umana a me cara e per liberarla ho dovuto combattere un tuo
simile,uno grande e grosso quanto un bue,un certo Shuran se non
ricordo male,quindi perché mai dovrei far entrare un nemico
della
mia gente?”
“E
successo molto tempo fa e oltretutto io e il mio clan non abbiamo mai
più avuto intenzione di rapire altri umani,da allora siamo
tornati
nelle terre dell'ovest e non abbiamo più torto un capello ad
anima
viva,se non per legittima difesa,io non sono tua nemica.”
“Non
posso esserne sicuro,questioni di sicurezza....”,poi rivolse
la sua
attenzione verso l'incappucciato,che restava dietro a Toran,con le
mani dentro le tasche dei pantaloni in pelle e l'aria rilassata,
“e
tu chi sei? Hai delle strane vesti e non mi sembri di queste
parti,togliti il cappuccio.”
“Togliermi
il cappuccio? Non so chi tu sia,ma i tuoi metodi di seduzione sono
pessimi. Se proprio vuoi che mi spogli almeno offrimi una
cena.”,disse Ezio in tono scherzoso,mostrando così
una certa
resistenza alle richieste del giovane yoro,ma senza dimostrarsi
arrogante o violento. Mostrarsi apertamente ostile tra quella gente
sarebbe stato un chiaro attacco all'autorità dello yorozuku
e per
tanto avrebbe rischiato di accendere un attacco verso di loro,contro
la gente che bene o male avrebbe potuto dargli un riparo per la notte
e un altro pasto per la sera. Koga da parte sua restò calmo
nonostante la battuta dell'umano,tuttavia aveva notato una strana
sicurezza provenire da quell'individuo della quale vedeva solo le
labbra e la barba ben curata. Per non parlare poi delle protezioni
che portava e la vistosa spada che teneva al fianco,bella,ma non
n'è
aveva mai visto una come quella.
“Va
bene buffone,dato che sei così spiritoso tu e la pantera
resterete
qui,Ginta Hakkaku,controllate che non facciano nulla di
sospetto.”
“Ma
Koga...”, dissero entrambi i sottoposti in tono lamentoso.
“Niente
ma,è un ordine in oltre siete in mezzo ai vostri simili,se
dovessero
fare qualcosa di poco furbo avreste comunque dei rinforzi a
disposizione,siete circondati dai vostri simili. Avete poco di cui
preoccuparvi.”
“Si
capo.”,risposero infine in segno di arresa,sapevano che
quando Koga
chiedeva una cosa non c'era nulla da fare per fargli cambiare idea,se
non altro il loro compito non era poi così difficile, o
almeno così
speravano. Koga si girò di nuovo verso l'entrata dove
Sesshomaru
attendeva immobile,calmo e distaccato,in attesa di essere condotto
all'interno dello stretto passaggio. Il lupo e il cane si squadrarono
per un attimo e tra i due di certo non c'era simpatia,restarono in
silenzio mentre Koga superò l'inuyokai senza nemmeno
guardarlo ed
entrò nel cunicolo.
“Seguimi.”
Sesshomaru
guardò un attimo verso gli altri due compagni di viaggio.
“Torno
subito.” e così disse,semplicemente,come se nulla
fosse e si
inoltrò anche lui,cominciando a muovere i primi passi verso
le
viscere della collina.
“Ehi.”,disse
Sesshomaru privo di qualsiasi tatto.
“Che
vuoi?”,chiese Koga in maniera scontrosa,tanto per ripagare il
suo
ospite della poca delicatezza con la quale si era rivolto a
lui.”
“Prima
hai detto che un uomo ti aveva detto dell'arrivo dello straniero,come
fai a essere sicuro che sia io?”
“Perché
dice che il vento gli ha annunciato il tuo arrivo.”
Allora,come
saprete ormai e stato annunciato il seguito di Inuyasha,quindi a
rigor di logica gli eventi narrati in seguito al finale della serie
in questa fanfic non potrebbe esistere,ma se vi dicessi che
teoricamente e possibile che anche questo futuro possa essere
possibile? Vorrei invitarvi a questo pensiero,così per
gioco.
Comunque vorrei ringraziare chi legge ancora i pochi capitoli che
pubblico e in particolar modo Bankotsu che non hai smesso di credere
in questa fanfic. Vi auguro una buona lettura in attesa della
riapertura delle biblioteche e delle librerie,che sempre ci aiutano a
viaggiare per mondi incredibili,ciao =).
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