Semper Amemus.

di Longriffiths
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La penombra della stanza era un perfetto equilibrio tra le loro abitudini e necessità.
Un leggero chiarore per Aziraphale, che aveva la strana mania, da quando anche l'altra parte del letto in cui dormiva era schiacciata da un peso, di svegliarsi durante il riposo. Lasciava le braccia di Morfeo per bearsi del volto assopito e rilassato del suo amato, e il flebile bagliore che dava il lampione sulla strada, lasciando due dita della tapparella sollevate, era perfetto per l'intento. 
D'altro canto, era abbastanza scuro da non disturbare il sonno di Crowley. Quella notte però, fu lui a destarsi. Una sagoma sul ciglio della porta li osservava, e il demone se ne accorse solo quando una voce a lui indigeribile parlò.
 
'Ciao Crowley'. Gabriele era in piedi, gli occhi ametista puntati su di lui. D'istinto Crowley si sporse verso Aziraphale, cercando di proteggerlo da eventuali miracoli e svegliarlo insieme.
'Oh, lui non si sveglierà. Così sciocco, il nostro Aziraphale. Facciamo due chiacchiere Crowley, da uomo a uomo mi pare si dica qui, vero?' 
Il demone lasciò la camera guidando il messaggero nel salotto, accomodandosi sul suo trono. Non fu difficile mascherare il fastidio che la presenza e lo sguardo di Gabriele gli infondevano, e mantenere un atteggiamento passivo, ed arrogante. A partire dal modo in cui si era seduto. 

'Mi spieghi che cosa è.. questo?'
'Un tavolo in mogano stile 1144'.
Il sarcasmo velato fece a botte con l'aria di sfida, nonostante il tono della divinità celeste fosse pacato. Sedeva poco distante, con evidente e forzata compostezza.

'Questa è una grossa, illecita falla nel Piano Divino. Va estinta. Tu sei un Demone. Ed io lo so, che tu ricordi che cosa vuol dire essere una creatura come Aziraphale. Stargli vicino non ti restituirà la sensazione, ma potrebbe estinguerla a lui. Lo so che sai quanto siano importanti candore, purezza, integrità per un angelo.' 
Il volto di Crowley, malgrado l'impegno impostosi, non poté che contrarsi in una smorfia iraconda, intuito il sentiero del discorso. Ciononostante, non fiatò. Per l'opposizione, fu un diligente invito a proseguire. 

'Abbiamo sorvolato la fraternizzazione..' 
'Sorvolato? Non siete riusciti a distruggerci, vorrai dire.' 
'Prima o poi lui dovrà tornare. Credi che lo riaccoglierebbero, se sapessero quel che ho visto? La tua vicinanza lo penalizza.'
'Non farei, e non gli farei fare niente che gli impedisse di ritornare.' 
'Abbi un po' di rispetto allora. Se tenessi davvero a lui, non ci staresti insieme. Fa' la cosa giusta, ora che sei di nuovo davanti alla possibilità di scegliere.'

Gabriele svanì in una trascendenza traslucida, e nel momento della scomparsa, il miracolo su Aziraphale sparì con lui. 
La stanza era come l'aveva lasciata, se non per un piccolo particolare.

'Tutto bene, caro? Mi sono svegliato e tu non c'eri.' 
'Già, ero a.. bere. Torna a dormire, angelo.' 
Senza aggiungere altro, il biondo si assopì sul petto del suo amante, il quale sonno gli era stato bruscamente sottratto, ed era ignoto il momento in cui gli sarebbe tornato.  
Un brivido lo orripilò. 




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