La fine di un'era

di Cossiopea
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La fine di un'era

 

Le percezioni, intorno a lui, erano offuscate.

Fulmini di collera squarciavano la nebbia della sua mente, il corpo che sprofondava in spasimi di assiduo dolore.

Fasci di luce, saette di Male, coprivano il mondo, scacciando ogni cosa, abbandonandolo dentro sé stesso, a soffocare nei propri rimorsi.

La sola cosa che rimaneva costante erano quegli occhi, uno sguardo impregnato di oscurità che sembrava trapassarlo attraverso la nebbia di timori, spingendolo in un baratro di sofferenza.

Si dimenò, urlando senza neanche rendersene conto. La voce gli fuggì dalle labbra mentre lacrime bollenti gli percorrevano il viso.

La sua mente, in preda al delirio, corse a Han, a Leia...

I loro volti si delinearono nel buio, ma i loro occhi erano vuoti, morti, la pelle putrefatta e attraversata da vermi. Aveva fallito.

Obi Wan, Yoda, l'intera stirpe degli Jedi... Lo avevano abbandonato. Era solo. Si rese conto di esserlo sempre stato.

Per un solo istante le saette si interruppero, la risata dell'Imperatore frantumò il silenzio.

Luke piangeva, dentro le sue lacrime si rifletteva una figura scura.

Lord Vader lo guardava morire attraverso una maschera, ma dietro di essa non c'erano altro che menzogne. Un uomo ormai defunto, un Jedi che aveva tradito sé stesso.

Il giovane allungò una mano verso di lui, continuando a piangere. Il suo cuore era diviso. Per un secondo temette di cedere.

Il Lato Oscuro premeva sui confini della sua coscienza, le tenebre gravavano sul suo spirito, spingendo per possederlo, per ucciderlo.

-Padre...- la sua voce era mozzata, venata da terrore -Ti prego...- aggiunse, in una tenue preghiera.

L'uomo, la macchina, un'ombra di ciò che un tempo era, si limitò a fissarlo, il suo respiro affannoso che scandiva quei lenti ed esasperati istanti di agonia.

Un'altra scarica.

Luke temette di morire, temette di fallire.

Si dimenò, contorcendosi mentre la voce dell'Imperatore gli arrivava distante, parole che gli rimbombavano in testa finché il significato svaniva tra gli echi.

Luke ebbe paura.

Poi, d'un tratto, quando la speranza ormai gocciolava insieme alla vita e alle lacrime, una voce fece zittire il clamore che il giovane aveva il testa, offuscando anche il dolore, riportandolo al presente.

-No.

Era detta quasi con rassegnazione, come se la decisione stesse ancora prendendo forma dentro di lui, riflettendosi negli occhi azzurri che si celavano oltre il buio.

-No!

Quella voce...

La voce di Anakin.

Luke ansimò mentre, attraverso le lacrime, guardava suo padre afferrare l'Imperatore con una foga inattesa, una determinazione che pulsava solo nel cuore degli Jedi.

Saette blu baluginarono sopra di loro, sovrastando ogni cosa e fondendosi con le urla del signore dei Sith.

Le sue grida si persero nel vuoto mentre precipitava. Il tempo si fermò.

Un'esplosione di energia eruppe dal pozzo oscuro. Poi più nulla.

Il silenzio che seguì sembrò prolungarsi per infiniti istanti, il tempo necessario perché finisse un'era... e ne iniziasse un'altra.

Luke deglutì, le forze che lentamente si riappropriavano di lui, la mente che riprendeva a correre. Il suo sguardo corse a suo padre, accasciato poco lontano. Il suo viso era ancora rivolto all'oblio in cui l'Imperatore era scomparso, il fiato che iniziava a rallentare.

Il giovane Skywalker sentì altre lacrime sgorgare dagli occhi mentre prendeva Anakin tra le braccia, dentro di lui emozioni contrastanti si scontravano senza che nessuna riuscisse a sovrastare l'altra. Una guerra continua, che, nonostante la pace, sarebbe rimasta viva nel profondo del suo cuore.

Non disse niente mentre trascinava il proprio padre, continuando a piangere.

La speranza di salvarlo si impossessò del suo spirito, un desiderio che sapeva vano... ma non poteva fare a meno di crederci.

I soldati correvano ovunque, macchie bianche e nere che guizzavano oltre il confine della sua visuale, ma Luke non ci fece caso.

Le energie lo abbandonarono mentre appoggiava suo padre a una rampa nell'hangar principale.

Il respiro dell'uomo si sincronizzò con il suo.

-Aiutami...- la voce gli giunse distorta -Aiutami... a togliere la maschera...

Il cuore di Luke sobbalzò e il ragazzo si sentì mancare.

-Ma così morirai!- protestò, stringendolo più forte, temendo di perderlo adesso che l'aveva appena ritrovato.

Anakin emise l'ennesimo sbuffo sconnesso.

-Niente può impedirlo ormai- disse, le parole mozzate dalla fatica e dal respiratore danneggiato -Almeno per una volta... lascia...- fece una pausa. Ogni respiro gli costava energia -...che ti veda con i miei occhi.

Luke sentì le lacrime spingere per uscire. Il suo mondo tremò.

Poi la consapevolezza gli crollò addosso con il peso di un intero universo. Suo padre sarebbe morto.

Annuì, ma tutto di lui stava urlando di non procedere.

Le mani gli tremavano mentre sfilava il casco nero che per anni gli aveva celato il capo. Trattenne il respiro mentre rimuoveva la maschera.

Un volto pallido, deturpato dalla guerra e dalla vita, eppure in quegli occhi chiari Luke scorse sé stesso.

Anakin sorrise e Luke, nonostante le lacrime, si ritrovò a ricambiare.

Per un meraviglioso attimo rimasero così, un padre e un figlio separati dall'olocausto finalmente tornati a guardarsi negli occhi. Per un meraviglioso attimo Luke si sentì a casa.

-Ora va', figlio mio- con quelle parole Anakin frantumò l'istante -Lasciami...

Il cuore di Luke accelerò mentre lui scuoteva la testa vigorosamente, ritrovandosi di nuovo a negare l'evidenza, crogiolandosi nella speranza vana.

-No- disse, tentando di controllare il tremore nella voce -Tu vieni con me. Non ti posso lasciare qui- deglutì a vuoto -Devo salvarti...

Suo padre gli regalò un altro sorriso.

-L'hai già fatto, Luke- disse mentre il giovane si sentiva svenire -Avevi ragione... Avevi ragione su di me...

Luke scosse nuovamente il capo, disperato, ma non disse niente.

Anakin inspirò a scatti.

-Dì a tua sorella... che avevi ragione- e il respiro cessò.

Il mondo di Luke gli crollò addosso.

Suo padre gli concesse un ultimo, tremolante sguardo. Le palpebre sfarfallarono, poi fu buio.

Il ragazzo scosse il capo, le guance rigate di lacrime.

-Padre?- lo scosse, ben sapendo che era inutile -Non ti lascerò...- un'altra bugia.

La testa dell'uomo ricadde all'indietro, inerme

Quando Luke rialzò lo sguardo il mondo era appannato dal pianto.

L'aveva perso. Di nuovo.

Il capo gli crollò in avanti, le lacrime che gocciolavano sul corpo senza vita di Anakin. L'universo intorno a lui tacque, in lutto.

Avevano vinto. Eppure, dentro di sé, Luke sentiva di aver fallito.





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