Simon Pegg, l'anello e la chiave.

di yolima90
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Una bella mattina, i cittadini di Hoville si svegliarono e quello che trovarono fuori dalla porta era da togliere il fiato. Finalmente era arrivato il giorno del compleanno di Albert Pegg.
Per le strade di tutta la città si respirava un'aria di festa. Le case, i palazzi, i negozi, erano stati ricoperti di striscioni e palloncini. Uomini vestiti di rosso e giallo camminavano per le strade regalando a ciascuna persona un pacchetto di pop corn insieme a un biglietto che ricordava a tutti che la festa avrebbe avuto inizio solo alle cinque del pomeriggio e sarebbe durata per tutta la notte fino all'alba del giorno dopo.
Ai bambini che si aggiravano, impazienti, intorno alla Villa Pegg, furono regalati dolciumi e palloncini ma non solo, li fu data la possibilità di vedere il backstage della festa. Il dietro le quinte. Per l'occasione, Albert aveva portato nel suo enorme giardino ( grande quando due campi da tennis) alcuni pony, un elefante, scimmie ballerine, una vasca enorme contenente dei pesci rossi, una ruota panoramica e una pista da ghiaccio. In città vennero accesi i lampioni a una certa ora e musica classica venne diffusa in tutte le vie. Sembrava un film della Disney. Alle cinque in punto e due secondi, Albert Pegg, sul tetto di casa sua diede via alle danze.
Quando il padrone di casa ebbe ricevuto tutti gli ospiti, si dedicò ai pasti. Nel menù vi erano scritti tre antipasti a base di carne e pesce, quattro primi, quattro secondi e cinque dolci. Albert Pegg aveva chiamato le migliori aziende vinicole in tutta la California e si era fatto mandare, dell'ottimo vino dall'Italia per i palati più fini. La gente mangiava e ballava, sembrava che non sapessero fare altro. I bambini correvano e gridavano di gioia quando i primi fuochi d'artificio esplosero nel cielo.
Alle undici venne organizzato un cinema all'aperto e fu proiettato Star Wars, Indiana Jones e Jurassic Park.
E finalmente arrivò il discorso di Albert, alle due di notte quando la gente iniziava a sentirsi stanca e i piedi gridavano pietà. Non avrebbe fatto un lungo discorso, ma solo alcune parole di ringraziamento e di com'era stato bello vivere a Hoville per tutti quegli anni. Fu un bel discorso di addio, Albert non disse veramente che stava per partire, non voleva che lo si venisse a sapere. Qualcuno dei presenti si asciugò ripetutamente gli occhi con un tovagliolo e quando Albert Pegg giunse alla fine del suo discorso finì per applaudire più forte degli altri.
Poi la festa riprese e Albert Pegg poté sparire tra la folla senza che nessuno se ne accorgesse.


 




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