assalto alla nuova repubblica

di The_Kimo
(/viewuser.php?uid=1131694)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Due soldati con indosso la vecchia uniforme delle guardie imperiali, solo con il loro nuovo logo impresso sul petto, scattarono sull'attenti nel vedere Cribe camminare verso di loro. "Benvenuto signore!" Esclamò uno di loro "Gli altri triumviri la stanno aspettando assieme ai rappresentanti!" 
"Quindi sono l'ultimo?" Chiese lui cercando di pettinarsi i capelli con la mano sinistra.
"Temo di sì signore!" Disse la prima guardia con tono imbarazzato.
"Ma oggi è lei la star!" Replicò l'altra afferrando uno dei pomelli della porta, subito imitato dal collega.
Cribe prese fiato: "Allora aprite ragazzi!" E poi sottovoce: "Si va in scena!

*

Dorian Leuf era seduto sul suo scranno osservando Sena Starr! Era stato lui a convocare la riunione appena aveva saputo della vittoria del suo collega: a volte gli capitava di invidiare l'abilità militare di Cribe, ma in fondo sapeva di essere indispensabile al funzionamento del triumvirato almeno quanto lui! E quanto Sena ovviamente!
Loro tre erano i leader indiscussi di questo rimasuglio dell'Impero: avevano stabilito che nessuno di loro avesse una carica più alta rispetto agli altri, proprio per cercare di evitare lotte intestine, che avevano devastato la galassia dopo la morte dell'Imperatore.
Dorian si occupava della politica! Si occupava di nominare i rappresentanti delle regioni planetarie e lunari in base alle necessità della gente, oltre a cercare da anni di stipulare un messaggio che avrebbe potuto convincere gli altri imperiali rimasti nella galassia ad unirsi alla loro causa. Durante l'era dell'impero lui era stato un semplice assistente personale, prima di un senatore, poi di un moff! Ora non ricordava manco come si chiamassero coloro per cui aveva lavorato, perché dopo la morte di Palpatine aveva sparato al suo capo per poi darsi alla fuga in uno dei pianeti più isolati del settore, dove poi erano arrivati anche gli altri due!
Sena era la loro leader economica! Era stata incarcerata due volte per inside trading, finché dopo la sua evasione non si era unita ad un pilota che fuggiva da Coruscant a causa delle rivolte. Questo pilota, diventato ormai suo marito, si era poi unito alla flotta di Cribe, e così finalmente a Sena si era aperta un'occasione: aveva rubato una vera fortuna ai vari conti governativi, prima dell'Impero, poi della Nuova Repubblica, ed aveva così finanziato non solo il benessere del popolo, -che in questo modo era favorevole al loro governo, nonostante le limitazioni che avevano dovuto imporre riguardo ai messaggi extra-planetari- ma anche a poter pagare i commercianti ed i contrabbandieri che avevano dato loro tutte le risorse necessarie a fortificare il sistema!
Ed infine c'era Cribe: lui era il leader militare, l'artefice delle vittorie che avevano ottenuto, ed anche della loro esistenza come sistema che ambiva all'indipendenza. Ed ora stava arrivando pronto per essere acclamato!
Nella sala, di forma triangolare, sedevano una cinquantina di persone: i rappresentanti, eletti dalla popolazione, erano seduti su due panche poste alle spalle di ogni scranno, sul quale sedeva il triumviro. Tra i rappresentanti spiccavano i leader industriali, quelli dei trasporti planetari ed i comandanti delle forze militari e delle navi più grandi.
Con i passi rumorosi dati dalle suole rigide che impattavano sulla pietra scura del pavimento, Cribe fece il suo ingresso nella sala, venendo accolto da un vivace applauso, che lui accolse con un mesto sorriso.

*

Ci vollero circa due ore: due ore in cui l'ex imperiale aveva dovuto fare un resoconto dettagliato della battaglia a quella massa di umani e alieni che lo avevano letteralmente affogato di domande, ed ora che finalmente erano usciti, Cribe si stravaccò sul suo scranno tirando un sospiro di sollievo. Congedate le guardie imperiali con un gesto della mano, rimase nella grande sala, assieme ai suoi due "colleghi."
"Meno male che se ne sono andati!" Esclamò Sena stiracchiandosi e massaggiandosi le corna che creavano una piccola corona sul suo cranio. I suoi capelli neri riuscivano a nasconderle quando li pettinava in occasione degli eventi pubblici, ma in privato preferiva avere la testa libera.
"Si infatti!" Le concesse Cribe spettinandosi i capelli con aria stanca. "Mi pento di aver smesso di fumare! Avrei potuto avvalermi della scusa di un buon sigaro per uscire a prendere una boccata d'aria!"
"Non potevi fare scelta migliore Mhison!" Lo additò Dorian "Quei sigari ti avrebbero ucciso molto più dolorosamente di un colpo di blaster!" 
"Sei sempre il solito tu!" Ridacchiò l'altro facendosi versare un bicchiere di Alderaan Twist da un droide protocollare "Ma ti concedo che preferirei morire colpito dai blaster che di un tumore ai polmoni! Perciò alla salute!"
"Alla salute!" Rispose Sena scolandosi il bicchiere con aria soddisfatta.
"Veniamo a noi!" Riprese Dorian cercando di darsi un tono autoritario: "Ho altre...quasi ventiduemila richieste di asilo che ci sono arrivate da vari angoli della galassia!"
Circa un anno prima, i tre avevano fatto creare ai loro hacker un canale di comunicazione quasi impossibile da rintracciare, che avevano poi diffuso nei sistemi in cui sapevano essere ancora abbastanza forte la presenza di sostenitori dell'Impero. 
"Quanti di essi sospetti che siano sinceri?" Gli domandò Sana mentre si faceva riempire nuovamente il bicchiere.
"Secondo i droidi che monitorano il controllo delle emozioni, lo sono quasi tutti!" Fu la sua replica: "Ma i droidi possono essere ingannati, come anche gli umani del resto! Tu che ne pensi?" Concluse rivolgendosi a Cribe.
"Potresti richiedere ad ognuno di loro una trasmissione in olo-messaggio! Sempre ammesso che già non te l'abbiano data!" Rispose il vecchio comandante: "Potremo così tentare di confrontare i loro volti coi database della Nuova Repubblica...chissà che non porti a qualche risultato!" 
"Non mi sembri troppo convinto!" Incalzò la zabrak: "Cosa ti preoccupa?"
"Mah!" Si alzò scrocchiandosi la schiena: "So che produciamo molto più cibo di quanto ce ne serva, ma se non ci procuriamo del Coassio, presto la nostra flotta avrà seri problemi!" Spiegò camminando verso il centro della sala. "Una volta raffinato, il combustibile che ci rimane, sarà sufficiente a garantirci l'autonomia per non più di sette o otto mesi! Se ne dovessimo sprecare troppo per andare a raccogliere tutte queste persone, potremmo rischiare di non riuscire più a proteggere il nostro sistema, per il fatto che non avremmo più abbastanza carburante per attaccare eventuali nemici!" 
"Di questo non  mi preoccuperei!" Lo interruppe Dorian con un sorriso soddisfatto. 
"Prego?" 
"Uno dei miei informatori mi riferisce che nel pianeta in cui risiede, Megalox Beta, attendono un grosso carico del prezioso combustibile appena raffinato!" Continuò il leader politico: "Ovviamente non mi fidavo..." aggiunse anticipando le possibili domande "ma ho svolto le dovute indagini: tre tonnellate di Coassio sono partite da Kessel non più tardi di trenta ore fa, e dopo la raffinazione, un trasporto le aspetta per andarle a depositare proprio su Megalox Beta!"
"Tre tonnellate di Coassio?" Si stupì Cribe "Perché un pianeta scarsamente popolato e ancor più scarsamente presidiato come Megalox Beta avrebbe bisogno di tutto questo combustibile?" 
"Lo ignoro!" Ammise Dorian alzandosi a sua volta per raggiungere il centro della sala, dove si trovava il proiettore di ologrammi. "Ma forse il nostro amico della città-prigione potrà spiegarcelo!"
"Aspetta, aspetta!" Lo interruppe Sana scattando in posizione eretta. "Vuoi dire che il nostro contatto è un detenuto della città-prigione Megalox? Come diavolo è possibile che abbia i mezzi per contattarci? E come sappiamo che non sia una trappola?"
Dorian sorrise battendole una mano sulla spalla: "Perché la città-prigione è autogovernata da quando lui è finito la dentro!" Disse mostrando i denti in un sorrisetto maligno. "Inoltre ha conquistato con la forza bruta quella che un tempo era la struttura degli uffici e l'ha trasformata nella propria fortezza personale! Insomma, è il re della città-prigione!"
"E perché dovremmo fidarci di questo...chiunque sia?" Insistette Cribe. "Un criminale, probabilmente molto abile nella lotta, si conquista il dominio di una città-prigione, quindi anche la proposta di liberarlo non basterebbe a spingerlo a darci informazioni sensate! Quindi spiegamelo: perché ti fidi di questa informazione e perché sei così sicuro che costui non sia in combutta con la Nuova Repubblica?"
Dorian fissò i suoi due colleghi con uno sguardo di sufficienza: "Chiedeteglielo voi stessi!" Replicò accendendo il proiettore per le olo-chiamate. 
Nel momento in cui apparve l'ologramma, tutti i presenti capirono al volo il motivo per cui la fiducia di Dorian fosse ben riposta: davanti ai loro occhi si manifestò l'immagine di un Hutt, ma non di un Hutt qualsiasi: il suo corpo era incredibilmente pulito e muscoloso, e sul suo bassoventre erano impiantate dodici zampe meccaniche terminanti in degli uncini.
La sua enorme bocca si spalancò in un sorriso e, in un buon basic, disse: "Salve amici! Vi stavo aspettando!"
Nell'evidente stupore dei suoi colleghi, Dorian intrecciò le braccia dietro la schiena e, ricambiando il saluto, esclamò: "Salve a te, Grakkus the Hutt!"




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3910063