First
Date
13 settembre, undici anni
Cammina velocemente per le
strade di Konoha, stringendo tra le esili mani una piccola scatola avvolta con
cura in un sacco da pranzo. Ha cucinato lei stessa i biscotti che contiene, rifiutando
per la prima volta l’aiuto offertole da sua madre; lei ormai è grande, può benissimo cavarsela
da sola e poi per lui farebbe questo e altro.
Si ferma vedendolo intento ad
allenarsi al solito posto; sul viso le si forma un breve sorriso perché,
inutile negarlo, Sasuke-kun è dannatamente carino qualsiasi cosa faccia,
persino quando cerca di colpire il bersaglio che ha davanti con i suoi piccoli
pugni.
Sakura sente il suo cuore
battere più velocemente e la fronte imperlarsi di sudore; stringe con
tutta la forza di cui dispone il pacco che tiene fra le mani, cercando di convincersi
che non c’è alcun motivo per essere agitata. Lei non è
più un bocciolo, si è
trasformata in uno splendido fiore e ormai i suoi capelli sono abbastanza
lunghi, quindi Sasuke-kun non la respingerà di sicuro.
Lui è sgarbato con
tutte le altre ragazzine del villaggio che lo importunano – solo lei ha
il diritto di farsi avanti, quelle
non devono neanche guardarlo – ma di sicuro con lei sarà gentile
perché gli ha preparato dei biscotti e, si sa, piacciano a tutti i
bambini, anche quelli più scorbutici. Senza contare che lui è il
suo principe azzurro quindi non può trattarla male, dopotutto suo padre
le ha sempre ripetuto che lei è una piccola principessa, quindi perché non può esserlo anche per
Sasuke-kun? Certo, i veri principi hanno gli occhi azzurri e i capelli biondi
ma a lei non importa, non vuole certo ritrovarsi con uno come Naruto Uzumaki
– lui è insopportabile
– e poi le piace l’idea che il suo sia diverso da quello delle
altre.
Avanza nella direzione di
Sasuke a piccoli passi e, una volta fermatasi al suo fianco, chiude
istintivamente gli occhi, allungando le braccia e porgendogli il pacchetto.
“Ecco, io ti avrei
preparato questi, sono tutti per te, tienili, prendili pure, mangiali!”
esclama tutto d’un fiato con voce tremula, in maniera vagamente non
coerente, senza neanche salutarlo. Nonostante il suo evidente nervosismo,
è sicura che lui li accetterà con un sorriso e che la ringrazierà, offrendogliene uno –
dopotutto, li ha cucinati lei -. In
seguito, Sasuke la prenderà per mano e insieme se ne andranno in giro
per Konoha come due fidanzatini, scatenando l’invidia e la gelosia delle
altre bambine. Il loro primo appuntamento, al quale ovviamente ne seguiranno
altri, sarà semplicemente perfetto.
Sakura riapre lentamente gli
occhi verdi per poi fissare il volto di Sasuke, convinta che lui abbia
già preso il pacco e che stia mangiando i biscotti. Rimane stupita
quando lo vede continuare i suoi allenamenti senza degnarla della minima
attenzione: probabilmente è timido e non sa bene come comportarsi con
lei. Il pensiero che lui la stia respingendo non sfiora minimamente Sakura:
è impossibile che un principe azzurro non accetti un regalo dalla sua
principessa.
“Sasuke-kun?”
mormora incerta, sentendosi improvvisamente a disagio. Inizia a sbattere i
piedi per terra senza ricordarsi delle raccomandazioni di sua madre di non
farlo mai per non sembrare una bambina viziata. Lei ha organizzato un
appuntamento perfetto e lui non può assolutamente essere timido, no.
Sasuke deve prenderla per mano e portarla in giro per Konoha, proteggerla da
tutti i pericoli che incontreranno sul loro cammino e giurarle amore eterno.
Quando il ragazzino si gira fissando
per un attimo con i suoi occhi neri l’insopportabile
bambina davanti a sé, Sakura sente tutto l’ossigeno svanire
dai suoi polmoni e per un istante si dimentica come si fa a respirare. Non
è bello, sarebbe una definizione troppo riduttiva; lui è molto di
più, è… non sa neanche lei come definirlo.
Rimane immobile mentre Sasuke
la sorpassa senza degnarla di un’occhiata; non ha neanche la forza per
dirgli di restare, di darle una sola, misera possibilità. Sente le sue
illusioni infrangersi sotto il peso della delusione: non avrà
l’appuntamento perfetto che ha tanto desiderato, non avrà proprio
niente.
Lascia cadere il pacchetto
mentre le prime lacrime iniziano a rigarle le guance; si lascia cadere a terra
per poi piegare le gambe e abbracciarsele con le mani, continuando a
singhiozzare disperatamente.
15 ottobre, dodici anni
Si guarda intorno
tristemente, cercando di individuare il luogo in cui Sasuke è andato a
mangiare; ormai fanno parte dello stesso team per cui sarebbe stato carino
aspettarla per potere pranzare insieme. Sospira, affranta: forse è
troppo ingenua nello sperare che improvvisamente lui si comporti in maniera
gentile con lei solo per quello stupido motivo. Dopotutto non c’è
fretta, d’ora in poi loro due passeranno molto tempo insieme e
riuscirà sicuramente a trovare il modo per farsi apprezzare da lui. Non c’è fretta.
Si siede su una panchina,
prendendosi il volto tra le mani e pensando alla strategia migliore per
conquistarlo: fisicamente non può competere con una ragazza con Ino,
è troppo piatta e l’unica curva che ha in evidenza è quella
della fronte. Alza lo sguardo, scoraggiata, per poi spalancare gli occhi,
incredula: Sasuke la sta fissando,
per di più in maniera intensa.
Arrossisce bruscamente,
dandosi della sciocca: per vincere l’imbarazzo, immagina cosa potrebbe
succedere se lui si avvicinasse a
lei dicendole che gli verrebbe voglia di baciare la sua fronte.
Sospira nuovamente, cercando
di scacciare quella immagine dalla sua mente: preferisce non illudersi. Ormai
non è più una bambina e ha smesso di credere nelle favole; non
vuole rimanere nuovamente delusa.
“Che bella fronte
spaziosa che hai. Mi viene voglia di baciarla.”
Alza lo sguardo,
boccheggiando stupita: non riesce a crederci, la sua favola sta per diventare realtà.
“O almeno così
credo che direbbe Naruto.”
Come non detto: si dà
mentalmente della stupida per essersi illusa nuovamente. Abbassa lo sguardo,
sconfitta, senza rendersi conto che nel frattempo Sasuke si è seduto
vicino a lei. Quando lo sente chiederle cosa pensa di quel baka rimane
inizialmente perplessa per poi rispondere in tono deciso. In fondo anche lui
non sopporta Naruto – e come
potrebbe essere diversamente? -.
Per Sakura quel ragazzino
biondo è solamente un’insopportabile rompiscatole che si diverte
ad intromettersi nei suoi tentativi di farsi apprezzare da Sasuke e che si
diverte nel vederla fallire ogni volta. Lui non sa niente di lei, non sa che
farebbe anche l’impossibile per riuscire a farsi apprezzare
dall’Uchiha perché lei è davvero innamorata di lui.
Così dicendo avvicina
le sue labbra a quelle del ragazzo seduto vicino a lei con le gote rosse di
piacere. Non può ancora crederci, sta per baciare Sasuke-kun. Nonostante
avesse fantasticato parecchio sul loro primo appuntamento non se lo sarebbe mai
aspettato così, soprattutto non si sarebbe mai aspettata che
l’Uchiha le facesse delle domande su Naruto. Ma tutto questo non ha
importanza, non è un sogno e quello è a tutti gli effetti il loro
primo appuntamento: è perfetto così
com’è.
All’improvviso vede
Sasuke stringersi le mani intorno allo stomaco e alzarsi bruscamente in piedi per
poi correre via gridandole di aspettarlo lì. Si porta un dito alla
bocca, sorridendo: ora capisce perché un anno prima l’aveva
respinta quando lei gli aveva preparato quei biscotti. Non perché non ne
volesse sapere di lei ma perché è realmente timido.
Quando lo vede si alza in
piedi, felice, pronta a riprendere dal punto in cui erano interrotti. Non nota
il cambiamento di espressione avvenuto nel suo volto, molto più dura di
prima. Sentendosi chiedere nuovamente dove sia quello scemo di Naruto, rimane stupita dal nuovo tentativo del ragazzo di
cambiare argomento. Risponde che per lei quello là è solamente un
attacca brighe che si comporta così perché orfano e perché
non ha nessuno disposto a dirgli come comportarsi.
Rimane stupita nel vedere
Sasuke girarsi lentamente verso di lei e fissarla sprezzante, dicendole che la
solitudine è un dolore che non ha nulla a vedere con l’essere
sgridata dai genitori. Non riesce a capire come mai la conversazione abbia
preso quella piega del tutto sgradevole per lei: pochi attimi prima erano sul
punto di baciarsi mentre ora…
“Sei insopportabile.”
Sente qualcosa rompersi
dentro di lei: non è possibile, lui non può averla definita con
lo stesso aggettivo con cui lei ha sempre catalogato Naruto. Sconsolata, si
trascina fino alla panchina su cui pochi secondi prima era seduta insieme a
Sasuke, pensando che forse anche quel baka si è sentito così
quando lei gli ha detto quelle cattiverie. Chissà, forse d’ora in
poi riuscirà a trattarlo meglio… anche se ovviamente non
rinuncerà a provare di farsi apprezzare dall’Uchiha. No, loro due
avranno il loro primo appuntamento.
17 marzo, dodici anni
Rimane immobile continuando
ad aspettarlo, senza preoccuparsi del freddo che avverte o del fatto che sia
notte fonda. Non le importa niente, lei deve sapere se Sasuke passerà di
lì o no, a costo di restare nello stesso luogo per dei giorni interi
senza mangiare, bere e dormire.
Sorride tristemente nel ricordarsi
tutti i suoi vani tentativi di riuscire ad ottenere un appuntamento con il
ragazzo; non è mai riuscita a farsi apprezzare realmente da lui. Che
strano, in fondo si può dire che anche questo sia una specie di
appuntamento, quello che deciderà le sorti del loro team. Non è
sicura che lui se ne voglia andare realmente da Konoha eppure qualcosa le dice
che sarà così: una ragazza non si sbaglia mai su queste cose,
anche se vorrebbe con tutta se stessa che fosse così.
Alza lo sguardo dal terreno
quando sente il rumore di alcuni passi vicino a lei: non emette una sola parola
quando Sasuke si ferma davanti a lei, stupito di trovarla lì,
limitandosi a fissarlo con occhi imploranti. Rimangono così per qualche
secondo finché l’Uchiha non rompe il silenzio esclamando:
“Cosa stai facendo in questo luogo nel bel mezzo della notte?”
“Sapevo che saresti
venuto qua se avessi avuto intenzione di andare via così ti ho aspettato
qui.” risponde semplicemente, sincera. Abbassa nuovamente lo sguardo
quando vede il ragazzo superarla; vorrebbe piangere eppure trattiene a stento
le lacrime. Forse c’è ancora una sola possibilità di
fermarlo, forse è ancora è in tempo: non può permettersi
di rovinare tutto piangendo.
“Vai via di qua e torna
a dormire.”
La sua voce gelida la colpisce duramente, facendola soffrire; inizia a
piangere, affranta, comprendendo quanto sia vicina a perdere Sasuke-kun per
sempre.
Si volta verso il ragazzo
fissandolo con il viso ricoperto di lacrime: i ricordi la assalgono
prepotentemente. Le ritorna in mente il giorno in cui Iruka-sensei formò
i team mettendoli nella stessa squadra, quando lui l’accusò di
essere insopportabile, tutte le missioni portate a termine con successo insieme
a Naruto.
Boccheggia quando sente
Sasuke risponderle che no, lui non
ricorda. Scuote la testa, bagnando la strada con le sue lacrime: dopotutto non
importa, c’è lei a ricordare per entrambi.
Lei sa del suo passato, sa
perché vuole andarsene da Konoha: tutto per vendicarsi di suo fratello,
Itachi Uchiha. Eppure sa anche che è inutile, la vendetta non
servirà a nessuno, né a Sasuke né tanto meno a lei. La
risposta del ragazzo la lascia stupita: l’unica ragione per cui continua
a vivere è portare a termine i suoi propositi di vendetta. Lui non può essere come Naruto e
Sakura, non può.
Inizia a piangere ancora
più forte, senza riuscire a fermarsi: non importa che lei abbia degli
amici e una famiglia, se lui se ne va sarà come essere sola. Allora urla con tutte le sue
forza, con tutto il fiato che ha in gola quello che vorrebbe dirgli da tanto
tempo: lei lo ama, non può lasciarla lì. Per lui è
disposta persino ad abbandonare il villaggio, ad aiutarlo a uccidere Itachi.
“Sei davvero
insopportabile.”
Rimane con gli occhi sgarrati
nel sentire di nuovo quella parola
rivolta a lei: questa volta l’espressione di Sasuke è diversa, sul
suo volto sembra essersi formato qualcosa a metà strada tra un sorriso
rassegnato e un ghigno. È come se le dicesse che quella è la sua
strada, che non può tornare indietro nonostante le sue suppliche, che
è meglio che lei vada avanti senza di lui.
Le lacrime si fermano a
metà strada sul suo volto, è come se non riuscisse più a
piangere perché sarebbe troppo riduttivo: il suo è un dolore che
va oltre i pianti.
“Non andare! Se lo fai
urlerò!”
Prova a fare un ultimo,
disperato tentativo per fermarlo: non può finire così, non
può fallire, non può lasciarla.
Avverte un movimento d’aria provenire da dietro lei e, prima che abbia il
tempo di fare qualsiasi cosa, sente Sasuke mormorare un: “Grazie.”
In quel momento capisce:
malgrado tutti i suoi tentativi di farlo rimanere là, ha fallito miseramente.
Lui se ne sta andando e non può fare niente. Non è riuscita a
fermarlo, non ce l’ha fatta ad ottenere un vero appuntamento con lui come
ha sempre desiderato. Strano come poco prima avesse pensato che in fondo questo
incontro non fosse nient’altro che un suo ennesimo tentativo di avere un
primo appuntamento con lui. Ha fallito quella sera esattamente come nei mesi
precedenti. Ormai è tutto finito.
Sente qualcosa colpirla
all’altezza del collo e lentamente inizia a chiudere gli occhi, non prima
di avere mormorato un flebile Sasuke-kun.
L’ultima cosa che vede è la mezza luna alta nel cielo, incompleta, proprio come lei senza
l’Uchiha.
21 giugno, diciassette anni
Corre il più
velocemente possibile tra le strade bagnate di Konoha, maledicendo fra
sé e sé il lavoro massacrante svolto quel giorno
all’ospedale, l’influenza di Ino che la sta costringendo a stare a
letto lasciando a lei il compito di occuparsi di tutti i pazienti e anche la
pioggia scrosciante che sta scendendo. Non vede l’ora di tornare a casa
per potersi preparare una tisana calda, lavare i corti capelli rosa e riposarsi
per tutto il resto della giornata.
Entra dentro un negozio
ancora aperto come una furia, sospirando di sollievo per avere trovato un luogo
nel quale ripararsi. Scuote leggermente i capelli guadagnandosi
un’occhiataccia da parte del proprietario, per niente contento
dell’acqua che la ragazza ha versato sul suo pavimento. Si guarda intorno,
incuriosita, notando come il negozio sia quasi vuoto, cosa del tutto normale a
quell’ora; solamente i ritardi si affrettano a terminare i loro acquisti.
Tra questi Sakura riconosce un ragazzo della sua età, con capelli neri
dalla pettinatura alquanto strana e
un kimono che lo fa sembrare più bello di quanto non sia in
realtà.
“Sasuke!”
esclama, correndo verso di lui sorridente. Avrebbe dovuto aspettarselo, quale
altro ragazzo di quasi diciassette
anni potrebbe ridursi a fare le compere all’ultimo minuto?
“Mph, Sakura.”
risponde lui, loquace come sempre,
tornando a concentrare la propria attenzione sulle due scatole di sashimi che
tiene tra le mani. Le osserva, frustato e anche piuttosto arrabbiato: lui, il
grande Sasuke Uchiha, il ninja che ha affrontato varie questioni spinose
uscendone quasi intatto, quali lo
sterminio della sua famiglia, il periodo trascorso con Orochimaru,
l’uccisione di suo fratello Itachi, l’entrata nell’Akatsuki e
altre piccolezze del genere, non
è disposto a permettere che due semplicissimi pesci riescano ad avere la
meglio su di lui. Rimane perplesso quando vede Sakura prenderne in mano uno con
un gran sorriso e rimetterlo nel posto di appartenenza.
“Questo è
sicuramente quello più fresco, Sasuke.” esclama la ragazza
ricevendo per tutta risposta un breve cenno che, molto probabilmente, dovrebbe
essere di ringraziamento.
“Se vuoi ti aiuto a
finire di fare la spesa, così faremo più in fretta.”
aggiunge, dimenticandosi dei suoi precedenti propositi per la serata.
L’Uchiha la guarda per
un solo istante, annuendo frettolosamente; per quanto gli garbi poco
ammetterlo, in quel particolare contesto
Sakura è decisamente più brava di lui a cavarsela.
Venti minuti dopo, i due
escono dal negozio con un numero di buste davvero esagerato secondo Sasuke: la ragazza
ha insistito per fargli comprare un sacco di cose che con tutta
probabilità non gli serviranno mai.
“Ha smesso di
piovere!” esclama Sakura, soddisfatta. “Sono contenta di averti
incontrato, mi sono divertita con te… anche se non so quanto possa essere
buono il sushi pre-confenzionato. Di sicuro quello cucinato nella maniera
tradizionale è decisamente migliore.”
“Come se io sapessi come cucinarlo.” borbotta Sasuke in un sussurro
perfettamente udibile.
“Se vuoi posso
insegnarti io!” risponde l’Haruno, entusiasta di quel piano.
“È una delle poche ricette che mia madre mi permette di cucinare
senza temere che combini qualche guaio.”
“Vedremo.”
borbotta nuovamente l’altro, desideroso di tornare a casa per potere
riprendere i suoi allenamenti. “Alla fine ce l’hai fatta,
eh?” aggiunge, con tono sarcastico.
“A fare cosa?”
mormora perplessa Sakura, assumendo un’aria pensierosa.
“Ad avere il tuo primo
appuntamento con me… è da sei anni che ci provi ininterrottamente,
sarai contenta.” risponde, iniziando a camminare e alzando una mano in
segno di saluto.
Un largo sorriso si forma
lentamente nel volto di Sakura; ormai si era quasi dimenticata di quella
vecchia storia. Non avrebbe mai immaginato che il loro primo appuntamento
sarebbe stato così, senza nessun bacio e nessuna romantica passeggiata
per il villaggio con tanto di kunoichi invidiose di lei. Sa che è il
massimo che per ora può aspettarsi da un tipo come Sasuke e le va bene
così… senza contare che così sa già che quando loro
due saranno sposati non dovrà mandare il ragazzo a fare la spesa, almeno
di non volere rischiare un’indigestione. Sì, ha fatto decisamente
bene a informarsi sugli orari in cui l’Uchiha esce di casa per fare la
spesa, non c’è alcun dubbio.
16 luglio, diciassette anni
Sorride guardando il ragazzo
che cammina vicino a lei con la sua solita aria superiore; non riesce ancora a
credere che Sasuke la stia realmente accompagnando a casa dopo i massacranti
allenamenti a cui li ha sottoposti Kakashi-sensei. Beh, non che lui le abbia
detto esplicitamente che ha intenzione di farle da guardiano per tutto quello
che resta del tragitto ma è quello che Sakura ha dedotto dal fatto che
abbiano sorpassato la strada per arrivare a casa Uchiha da un pezzo.
“Allora, Sasuke.”
esclama la ragazza, cercando di interrompere il silenzio calato su di loro.
“Come mai hai deciso di accompagnarmi a casa?”
“Io non sto affatto facendo una
cosa del genere.” mormora Sasuke assumendo un’aria sdegnata.
“Ho semplicemente voglia di camminare, ecco tutto.”
Sakura si porta una mano
davanti alla bocca, cercando di trattenere una risata; da quanto il ragazzo
è diventato uno sportivo? Si sente lusingata dalle attenzioni che lui ha
iniziato a dedicarle da un mese a quella parte… attenzioni comprese
solamente da chi, come lei, è abituata a decifrare ogni minima
espressione e ogni minimo gesto da parte di Sasuke.
“Cosa farai tra una
settimana?” continua Sakura, cambiando argomento. È curiosa di
sentire come il ragazzo abbia intenzione di trascorrere il giorno del suo
diciassettesimo compleanno.
“Niente. Cosa vuoi che
faccia?” risponde in tono secco Sasuke.
“Vuoi dire che starai da
solo?” mormora in tono incredulo la ragazza; non riesce a sopportare
l’idea che lui non abbia compagnia proprio quel giorno.
“A meno che tu non
abbia intenzione di venire da me…” esclama in tono ironico il
ragazzo, fermandosi per poterla fissare negli occhi.
Sakura rimane in silenzio per
un paio di minuti, pensierosa, per poi commentare: “Sasuke, mi stai forse
invitando ad uscire con te?”
L’Uchiha si limita a
rispondere con un laconico: “Forse.”
per poi rifugiarsi in un dignitoso – almeno secondo la sua opinione
– silenzio.
Accorgendosi di essere
arrivata davanti alla sua casa, Sakura si finge pensierosa per qualche istante:
come se avesse bisogno di decidere se accettare la proposta di Sasuke oppure
no.
“D’accordo!” esclama sorridente, avvicinandosi rapidamente al
ragazzo e scoccandogli un veloce bacio sulla guancia prima che lui abbia il
tempo di scansarsi. “Ti avverto, ti insegnerò come preparare il sushi!”
conclude, prima di entrare in casa.
Sasuke rimane fermo per
alcuni minuti, portandosi lentamente una mano sulla guancia: non si aspettava
di certo quella mossa da parte di Sakura. Scuote la testa, irritato; non riesce
a credere di essersi veramente fatto incastrare da quella ragazzina. Se
qualcuno sei anni prima gli avesse detto che un giorno le avrebbe chiesto di
uscire con lui di sicuro avrebbe steso a terra il malcapitato nel giro di pochi
secondi dopo avergli riso in faccia.
E invece è realmente
accaduto qualcosa del genere: beh, alla fine non sarà poi così
male. Se tutti i ragazzi di Konoha hanno avuto il loro primo appuntamento con
delle ragazze e sono riusciti a tornare relativamente
normali da quell’incontro non vede nessun motivo per cui lui non può
cavarsela meglio di loro. Dopotutto, lui è Sasuke Uchiha, il ninja che ha
imparato ad uscire vincente da qualsiasi situazione … sebbene non sia sicurissimo
del fatto che compiere una missione di livello B sia come affrontare il primo
appuntamento con una ragazza.
Questa one-shot ha partecipato al contest “Il primo appuntamento!”
indetto da Domi_chan sul forum di EFP classificandosi
prima e vincendo il “Premio della Giuria”.
So che
è banale dire che non me l’aspettavo ma
è la pura verità *-*
Ero
terrorizzata dall’idea di essere andata fuori tema – non ho
propriamente descritto un primo appuntamento XD – e invece sono arrivata
addirittura prima *-*
Senza
contare il banner, assolutamente stupendo… grazie a sushiprecotto_chan per la disponibilità u__u
Grazie anche a Domi per la
velocità, l’efficienza e i giudizi accuratamente stilati. Se volete leggere il mio, potete
farlo in questa pagina (ve lo consiglio, così vedrete anche gli altri
banner, tutti bellissimi).
Complimenti
a Winry90, Kimly e Shurei,
le altre partecipanti al contest… è stato
un onore gareggiare con voi ^^
Beh, spero
che la one-shot vi sia piaciuta almeno quanto io ho
amato scriverla (L)
Credo che
ne farò un sequel… chissà, vedremo più avanti XD
Grazie a tutti e che il SasuSaku sia con voi! (L)