Ishi Vetra v Pole

di fantaysytrash
(/viewuser.php?uid=873878)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Note dell’Autrice

Tralasciando il fatto che tutto il discorso “siamo nate in un periodo che non accettava coppie omosessuali, ci siamo perse di vista per decenni e ora potremmo stare insieme ma abbiamo troppe questioni in sospeso” mi ricorda qualcuno – scommetto che proprio non riuscite a indovinare di chi si tratti –, Dasha è stata fin subito il mio personaggio preferito. Non potevo quindi lasciarmi scappare quest’occasione per esplorare anche in minima parte il rapporto con Tatiana. 

Il titolo è un proverbio russo traducibile in “cercare il vento nel campo”, e significa che è inutile cercare qualcosa poiché le possibilità di trovare ciò che stai cercando sono pari a zero, si riferisce a tutto ciò che è stato perduto irreparabilmente.

Or is it?

Buona lettura,

Federica ♛

 

 

Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a Samantha Stratton. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.

 

 

 

 

ИЩИ ВЕТРА В ПОЛЕ 

 

Vederla lì di fronte a te ti toglie il fiato come le prime volte in cui cadevi di peso sul ghiaccio dopo un salto mal riuscito.

È invecchiata – lo siete entrambe – eppure la riconosceresti ovunque, proprio come hai sempre sospettato. I capelli scuri sono ornati da fili argentei e gli occhi vivaci si sono spenti con gli anni, ma il viso dolce e paffuto che aveva allora le è rimasto, unico e inconfondibile nella tua memoria.

“Tatiana?”

“Ciao, moya dorogaya.”

Ripensi all’ultima volta in cui vi siete viste, separate da una lastra di vetro fredda quanto il vostro addio, un tocco fugace e nascosto per non essere scoperte da sguardi indiscreti.

Non sai se pentirti della tua decisione di aver inseguito i tuoi sogni olimpici piuttosto che l’amore; tutto quello che sei oggi lo devi alle tue scelte difficili, alle ore piccole e ai risvegli prima dell’alba.

Ma ora lei è lì, di fronte a te, e non sai cosa dire. Quali parole potrebbero mai comprendere tutto quello che avete passato? Potrà sembrare il contrario, ma siete state separate per quattro decenni, lei ha avuto figli e nipoti, e tu… tu hai avuto la tua carriera.

“Hai assistito alla gara?” chiedi quindi incerta, come se importasse davvero.

Lo sguardo che ti rivolge, a metà tra l’incredulo e l’incerto, è sufficiente per farti allungare una mano e toccarla, finalmente, dopo quella che è sembrata una vita intera, e non riesci a credere di avere una seconda possibilità con la donna che ami.

Tatiana ti sorride ed è come se tutte le tue preoccupazioni e angosce evaporino alla sola vista di tanta bellezza.

Avete molte cose di cui discutere, alcune delle quali non sarete mai in grado di aggiustare davvero, ma per la prima volta in quarant’anni non sei tormentata dalla minaccia del futuro; pensi solamente a goderti il presente.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3910250