These Violent Delights Have Violent Ends

di fantaysytrash
(/viewuser.php?uid=873878)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black

Pairings: Sirius/Remus

Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico, Erotico

Note/Avvertimenti: Missing Moment, Lime

Prompt: Ricordo

Contesto: Libro III, Marauders Era

Note: Il titolo è un verso della canzone “New Year’s Day” di Taylor Swift. 

Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a J.K. Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.





THESE VIOLENT DELIGHTS HAVE VIOLENT ENDS

#2 – HOLD ON TO THE MEMORIES, THEY WILL HOLD ON TO YOU



Memories warm you up from the inside. But they also tear you apart.”

— Haruki Murakami


Remus fa scorrere le dita sulla carta ingiallita della Mappa del Malandrino, dove i quattro nomi scritti sulla prima pagina sembrano prendersi gioco di lui man mano che li legge.

Lunastorta.

Un mostro che ha perduto tutto ciò che di più caro aveva, restando solo in un mondo troppo crudele per il suo temperamento.

Codaliscia.

Spazzato via in meno di un secondo da una maledizione ben piazzata, troppo debole per resistere agli intrighi del lato oscuro.

Ramoso.

Tradito dal suo migliore amico, ucciso a sangue freddo insieme al resto della sua famiglia.

Remus indietreggia quindi sul nome precedente, ed è colpito da un conato di vomito improvviso ma non inaspettato.

Felpato.

Non riesce nemmeno a formulare dei pensieri coerenti mentre si sofferma su quello che un tempo era un soprannome affettuoso appartenuto a un uomo gentile.

Una persona leale, un amico fidato, un amante generoso.

Se si concentra intensamente, Remus riesce ancora a percepire le carezze delicate che Sirius gli riservava nel cuore della notte, mentre James e Peter dormivano nei loro letti e loro due ne condividevano uno solo.

Ricorda come – non potendo scagliare un incantesimo Muffliato quando gli altri due erano nella stessa stanza – erano costretti a mantenere i loro gemiti a poco più di lievi sussurri, le dita intrecciate che rischiavano di lasciare lividi e gli occhi resi scuri da quel piacere totalizzante che solo i loro incontri notturni riuscivano a donare.

La bocca di Sirius, così abile ed esperta, su cui fantasticava anche da sveglio, è ancora oggetto dei suoi più reconditi desideri e risveglia in lui un lato quasi animalesco che non ha niente a che vedere con la sua natura mannara.

Molto spesso si vergogna con quanta frequenza si ritrovi immerso nei ricordi, nella sensazione ingannatrice del corpo inebriante del suo ex-amante, ma non può essere biasimato quando il passato è di gran lunga migliore del presente.

Cosa gli è rimasto infondo ora? Ha un lavoro – che è molto più dignitoso di quanto abbia mai osato sperare – ma non ha amici, non ha famigliari, non ha accolto nessun altro nel suo letto in oltre dodici anni.

È un uomo solo, e l’unica cosa di valore che possiede è il ricordo di tempi passati, la memoria di una felicità perduta.

Riporta lo sguardo sulla pergamena che ha tra le mani e accarezza quasi inconsciamente la parola Felpato, accorgendosi a malapena della singola lacrima che ha centrato in pieno la ragione della sua angoscia.


[408 parole]





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3910421