A Te, Maestro

di Baudelaire
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Corpo tremante
Dita vibranti
Sui tasti neri
Sui tasti bianchi
Postura rigida
Distorta
Per quel male
Dannato
Che ti spezzava la schiena
Le ossa
Le spalle
Ma non l’anima
Non il coraggio
Non quell’amore
Smisurato
Devastante
Per la musica
Unica e sola ragione
Per la quale
I tuoi polmoni
Inspiravano aria.
Eri Vita
In una meravigliosa forma
Seppur tanto imperfetta
Eri Fuoco
Nelle mani celestiali
Che impugnavano
La bacchetta
Un mago, quasi
Le sette note
Al tuo cospetto
Come i tuoi musicisti
Gli occhi fissi
Su di te
Luce
Splendore
Maestro ineguagliabile
E incommensurabile
Hai lasciato il Vuoto
Che sarà questo mondo senza te?
Un luogo più arido
Spoglio
Inerte
Svuotato
Di ogni dolcezza.
Era Estasi
Nei tuoi occhi
Sul tuo volto
Quando la musica
Prendeva vita
Dal tuo corpo.
Estasi
Quando l’orchestra
Obbediva
Al tuo comando.
Non eri che uno strumento
Nelle mani di Dio
Mandato sulla Terra
Per donare pace
Sollievo
Alle nostre anime
Incoscienti
Inconsapevoli.
Troppo presto
Sei volato via
Che ne sarà di noi
Poveri disillusi
Senza più
Il tuo sublime canto?
Che ne sarà?
Non lo immagino
Non oso
Tutto ciò a cui riesco a pensare
È che i migliori
Se ne vanno sempre per primi
E a noi poveri mortali
Non resta che aria
Tra le dita
E occhi
Gonfi di lacrime.




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