L'incanto infinito del primo amore.

di Elle Hood
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Al mio primo amore…ovunque tu sia.
 
 ******
 
Il tempo scorre, inesorabilmente. Sabbia che scroscia, in una clessidra, lieve, impossibile da fermare. Inutile pensare al passato. 

C'è solo il presente.

Nuovi progetti, nuove missioni, nuovi incontri.
La cosa più difficile del mondo è vivere, Brienne.
 
Con quello che il destino ha in serbo per te. Senza domande, senza aspettative né rimpianti.
A cosa servirebbe, del resto?

Sei giunta dove era addirittura impensabile. Ti vengono tributati fama, onori, rispetto.
 
Ignora quel sussurro che viene da lontano. Sei felice, qui e ora. O almeno, cerchi di esserlo.
 
Basta, tuttavia, una leggiadra melodia, un profumo, una risata, per riportare la tua mente nell’oblio.

Un oscuro giardino, sepolto nelle remote regioni della tua anima.

I ricordi di quei puri attimi di gioia.

Il doloroso memento di quello che avrebbe potuto essere e non sarà mai.

 
Sei stata tu, la sua scelta. 
Tu, solo tu.
Lui è tuo, per sempre.
Siete insieme.

Chiudi gli occhi, lasciandoti avvolgere in quella dolorosa realtà parallela.

La sfiori appena, con le dita, dipandando quei frammenti di immagini, di visioni.

Hai persino mentito a te stessa, negando quei pensieri.
Dove lui c'era sempre. E c'è, sempre.

Ti sembra di sentire il suo della sua voce e la luce dei suoi occhi, quando ti guarda.
 
Vi siete visti, in mezzo alla folla brulicante.
Vi siete scelti.
Vi siete amati.

Devi fuggire, perchè senti le lacrime affiorare, ti manca il respiro.

Rassegnati, non potrai mai essere felice come lo eri allora.
Mai più, Brienne, mai più.

Possono essere passati cinque, dieci, vent’anni…

Si è sempre in balia dell'incantesimo del primo amore.
Impossibile dimenticarlo.
 ******

Mi viene in mente la mia giovinezza e il mio primo amore, quando ero pieno di nostalgia e ora ho soltanto nostalgia della mia prima nostalgia. Cos’è la giovinezza? Un sogno. Cos’è l’amore? Il contenuto del sogno. (Søren Kierkegaard)


 




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