100 personaggi, 100 storie

di BlackLoony
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Quando Pix scopre nuovi modi per disturbare la quiete del castello.


Ci sono stati dei giorni, verso San Valentino, a Hogwarts, che tutti ricordano ma nessuno ne vuole parlare.
Girando per il castello si potevano vedere ragazzi e ragazze persi nei loro pensieri, con aria sognante, magari nel tentativo di scrivere una lettera, ragazzi che correvano per il castello cercando non si sa chi. Era impossibile fare lezione. Non solo gli studenti erano in questo stato, ma anche gli insegnanti, e perfino Gazza. C’era chi subiva e chi tormentava, ma tutte e due le parti erano assoggettate al volere del Poltergeist.

«Cosa posso scriverle?» chiese uno studente al suo vicino, i libri da studiare lasciati in un angolo del tavolo.

«Possiamo fare lezione con i Tassorosso del quinto anno?» prese parola una ragazza, durante la lezione di trasfigurazione dei primini.

La McGranitt non ce la fece più. Dichiarò conclusa la lezione e uscì dall’aula, diretta all’ufficio del preside.

Nei corridoi, i pochi rimasti sani, avevano paura di girare per il castello, alcuni portavano il cappello anche all'interno del castello, e se lo premevano bene sulla testa per non far uscire neanche un capello, alcuni studenti si erano perfino rasati. I problemi più grandi li aveva il guardiacaccia Hagrid.

Minerva superò una mandria tra ragazzi e ragazze che correvano sbavando inseguendo un povero Gazza. Girò un corridoio e un ragazzo la fermò.

«Professoressa, mi aiuti, cosa posso fare?» chiese, cercando di allontanare da sé chiunque gli andasse vicino.

«Li schianti» rispose la professoressa, mentre un cuscino a forma di cuore si abbatteva sul volto del povero studente.

Minerva finalmente raggiunse l’ufficio del preside, si fece largo in mezzo a tutti gli studenti davanti alla porta, entrò e iniziò a parlare senza aspettare invito «Pix ha passato ogni limite! E vorrei sapere dov’è riuscito a prendere tale quantità di Filtro d’amore.»

Silente e Hagrid si voltarono verso la professoressa.

«Ecco, professore, Pix è venuto dietro la mia testa e mi ha strappato i capelli.» riprese Hagrid.

«Adesso capisco perché ho tutti quegli studenti fuori dal mio ufficio» sorrise Silente, era seduto dietro la scrivania, le mani giunte, comportandosi come se fosse una normale giornata scolastica. Il guardiacaccia non sapeva se sentirsi in imbarazzo o irritarsi per quella situazione.

«Per quanto riguarda come è riuscito ad entrarne in possesso» riprese il preside, rivolgendosi a Minerva, «avrei in mente chi è stato e, se ci pensa bene, lo sa anche lei» fece un occhiolino al volto sempre più esasperato della professoressa.

«Non si preoccupi, il Barone Sanguinario ha già sistemato Pix, e ho chiesto al professor Piton di preparare l'antidoto, raduni tutti gli studenti in Sala Grande e la faremo bere a tutti.»

«Come fa ad essere così calmo, c’è una confusione come non si è mai vista prima d’ora ad Hogwarts!» chiese Minerva, anche se si rilassò un poco all’udire le buone notizie.

«È  solo un San Valentino diverso dal solito.» sorrise il preside.

Gli studenti, riuniti tutti in Sala Grande, presero la pozione, ripristinando la normalità, nessuno fece caso a due gemelli che si diedero un cinque, contenti del risultato del loro nuovo filtro d’amore.


 

 





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