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di Spettromonocromo
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"E per oggi è tutto, spero che il video vi sia piaciuto, mettete mi piace e iscrivetevi!"
esclamò lei mentre teneva in mano il telefono per riprendersi.
"E ora è il momento di montare il video." Pensò lei.
Si chiamava Aura, era una bracciarma di diciotto armi anni con la Sindrome di Asperger dal mento appuntito,
capelli castani lunghi fino al collo, un'ascia e occhi verdi, al posto della mano destra ha un'ascia
e come tutti i membri della sua specie, la sua pelle era fatta di metallo,
il suo vestiario abituale consiste in una maglietta bianca, una giacca nera e pantaloni grigi.
Si mise sulla sedia, importò i file, aprì il software di montaggio e si mise all'opera.
"Spero che il video faccia ridere..." pensò.
I suoi video spaziavano dai video comici ai vlog in cui esprimeva le sue opinioni.
Dopo un paio d'ore decise di prendersi una pausa dal montaggio e decise di uscire a farsi un giro.
Usci da quella casa le cui bianche mura e tetto rosso erano avvolti dalle piante rampicanti.
La bracciarma cominciò a camminare su quel sentiero il cui marrone della terra e dei tronchi degli alberi si alternava al verde dell'erba e delle foglie.
Lei nonostante ci avesse provato, nella vita non riuscì a farsi molti amici.
Di natura era timida, quindi provò a compensare con un comportamento esuberante, forse troppo.
Al contrario il suo comportamento esuberante era apprezzato dai suoi iscritti.
Le faceva piacere che il pubblico apprezzasse i suoi video ma avrebbe voluto anche degli amici in carne ed ossa.
"Non va bene se sei timida, non va bene se sei esuberante, come fai sbagli..." pensò.
"Vorrei parlare con qualcuno al posto di rispondere ai commenti!" pensò mentre camminava.
Le venne in mente che i genitori le dissero che al centro sportivo lì vicino stavano formando
una squadra di ragazzi con la Sindrome di Asperger.
"Magari lì andrà meglio..." pensò.
La bracciarma decise di ritornare a casa.
"Meglio tornare a montare il video..." pensò.




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