Few words, many worlds

di MissAdler
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Pirate!AU

Grazie a Koa per il suggerimento!

Avventura

Rating: verde

 


John Watson gettò il cinturone sul letto e sollevò in aria le mani senza smettere di fissare negli occhi quel pirata dal sorriso strafottente che si muoveva circospetto nella sua cabina privata. Sfoggiava un portamento elegante e dei lineamenti aristocratici decisamente atipici per un uomo di mare, così come la carnagione bianchissima e visibilmente setosa, arrossata solamente sul dorso del naso e sugli zigomi prominenti.

Era indubbiamente bellissimo, si ritrovò a pensare John Watson intanto che si sforzava di reggere quel suo sguardo intenso ed enigmatico.

Infine, dopo tanto navigare, se lo trovava finalmente dinnanzi. Ecco che aspetto aveva il famigerato Sherlock Holmes.

"Avete altre armi con Voi, Commodoro Watson?" gli domandò come se lo stesse canzonando, facendo suonare quella domanda tremendamente ironica.

Per tutta risposta, Watson si sfilò un pugnale dallo stivale e lo lasciò cadere a terra con un tonfo. Ma “Le Prince de la Mer" (così lo chiamavano i marinai francesi) non sembrava ancora soddisfatto.

"La casacca. Toglietevela. Adesso."

Mentre slacciava i bottoni dorati della sua alta uniforme, il Commodoro ascoltò con orrore le grida sul ponte, rumore di spari e imprecazioni sguaiate.

"I miei uomini..." provò a dire sfilandosi la casacca e abbandonandola sopra al cinturone.

"A loro non verrà fatto alcun male Watson, se Voi ci seguirete senza fare resistenza."

Sulle prime il Commodoro non seppe spiegarsi perché un pirata della peggior specie volesse portare a bordo del suo galeone proprio il soldato della Regia Marina che gli stava dando la caccia da oltre due anni, anziché limitarsi a trucidarlo su due piedi per poi affondare la nave con tutto il suo equipaggio senza troppe cerimonie.

Continuò a scrutare quel sorriso sghembo e inopportuno, e capì che trovare una risposta immediata non era prioritario, che l'unica cosa da fare, l’unica che la sua morale gli imponeva, adesso, era di obbedirgli senza fiatare, sperando in tal modo di preservare almeno il suo equipaggio.

E fu con le mani alzate e una rabbia mal trattenuta che si lasciò scortare sul ponte in maniche di camicia, sentendo dietro di sé il passo cadenzato del suo più acerrimo nemico.

Dopo tanto cercare, infine era stato lui a trovarlo e a farlo prigioniero, realizzò Watson con un sorriso mesto, alzando gli occhi sugli uomini che per due anni erano stati suoi compagni, consapevole che non li avrebbe rivisti ma i più.

 

 

 


 

ANGOLINO DELLAUTRICE

Per ora questa raccolta si conclude così, non escludo di aggiungere qualcosina in seguito ma per il momento preferisco dedicarmi ad altro.

Grazie a chi ha letto, seguito, recensito, a chi mi ha dato i vari suggerimenti. Avrei voluto pubblicare tutte le flash, ma alcune erano venute davvero troppo scarne, perciò ho scelto quelle che mi convincevano di più.

Spero sia stata una lettura piacevole.

MissAdler 

 





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