Non
ci volle molto prima che seguisse silenziosamente quei due
individui,erano sbucati chissà come e lo aveva aiutato con
quella
banda di invasati senza battere ciglio,come se il loro intervento
fosse in qualche modo obbligatorio,chi erano e perché
volevano che
incontrasse questa donna?E sopratutto chi era colei che doveva
incontrare,l'aveva nominata quell'incappucciato che aveva tentato di
assassinarlo e persino quell'elfo aveva accennato a lei,era
così
importante che lui la conoscesse? E se si perché mai? Aveva
le idee
troppo confuse per dare un senso logico a tutto questo,era notte
fonda,aveva dormito poco e soprattutto non voleva averci niente a che
fare con questa storia,ma a quel punto tanto valeva seguirli,almeno
non avrebbe rischiato di ritrovarsi con una freccia nel cranio,oppure
una martellata sulla spina dorsale,doveva stare attento a
ciò che
faceva,ma per ora si sarebbe accontentato di seguirli,poi,avrebbe
visto il da farsi. Si diressero fuori il villaggio,poco oltre le
protezioni di legno dove li un cavallo era stato legato ad un albero
solitario,coperto dalle ombre della notte.
“Gordlack,tu
sali dietro”
Disse
l'elfo dopo aver slegato l'animale e poi salirvici,il nano sembrava
infastidito dalla cosa.
“Perché
devo salirci sempre io dietro al ronzino?”
“Perché
tu sei quello più basso e poi il cavallo e mio,quindi decido
io dove
stai”
“Lo
saprei condurre meglio di te questo coso,lasciami le redini”
“Te
lo scordi e poi con la statura che ti ritrovi come faresti a vedere
la strada,se la testa del cavallo ti ostruisce la visuale?”
L'elfo
allungò la mano verso il compare che in tutto risposta mise
le
braccia incrociate al petto e con fare indignato girò la
testa
dall'altra parte.
“Sali
o giuro che ti lascio qui”.
Il
nano guardò prima la mano e poi l'elfo dritto negli
occhi,mantenendo
la stessa identica espressione.
“Nym,questo
discorso lo continuiamo in un secondo momento.”
Disse
il nano aggrappandosi saldamente al braccio dell'elfo e poi tirarsi
su con una certa fatica,dato che l'armatura e la bassa statura non
gli rendevano il compito molto facile.
“Come
siete teneri,mi viene quasi da piangere.”
Disse
Milziade con tono sarcastico e strafottente,ma i due lo ignorarono
bellamente,senza dare alcuna importanza alle sue parole,tuttavia
speravano realmente che fosse lui quello da reclutare con
così tanta
fretta,ai lori occhi l'umano non brillava per simpatia. Una volta
mossi i cavalli si diressero lungo un altra strada,che faceva un
percorso differente da quello che percorso in precedenza da
Milziade,per un buona mezz'ora spronarono gli animali a gran
velocità,la prateria attorno a loro era scivolata in una
tenebra
sottile,rischiarata da una luna piena,bianca come la madreperla,che
dolcemente illuminava il paesaggio,che contrastava ampiamente il
massacro che si era compiuto sotto quella candida luce. Dopo una
corsa sfrenata giunsero in un punto dove la continuità della
prateria era interrotta da una grande foresta,molto più
grande di
quella dove si era rintanato il grosso lupo,questa sembrava perdersi
per chilometri e chilometri di soli abeti a fare da scenario,senza
alcuna esitazione i tre entrarono al suo interno. Si mossero
lentamente,passando dalla corsa al trotto,dato che l'ambiente stesso
non favoriva grandi movimenti,soprattutto per animali così
grossi
come dei cavalli,creature a loro agio nei grandi spazi e non negli
ambienti stretti dato che permettevano poco spazio di manovra,per non
parlare dei probabili predatori che avrebbero potuto incontrare:lupi
e orsi se andava loro bene,forse qualcosa di peggio se fossero stati
sfortunati,per il momento sentirono solo un gufo solitario,la cui
voce riecheggiò nella notte.
“Dove
siamo diretti?” Chiese Milziade.
“Verso
l'interno della foresta si trova un vecchio santuario dedicato ad
Artemide,una volta arrivati troverai risposta alle tue domande. Disse
l'elfo senza nemmeno rivolgersi direttamente all'umano.
“E
come mai dobbiamo andare in questo posto?”
“Lo
saprai a tempo debito.”
“E
non posso saperlo adesso?”
“No.”
Scese
un silenzio di tomba tra i tre e per un attimo sembrava che i suoni
della foresta fossero l'unica che tornarono a sentire,l'elfo non
sembrava un tipo molto estroverso e il nano di per se stava sulle
sue,dei due era quello che sembrava meno scontroso,tuttavia Milziade
non poteva dirlo con certezza,dato che li aveva appena conosciuti e
sperava di scordarseli al più presto,quella notte stava
proprio
scorrendo nel peggiore dei modi.
“Sei
proprio simpatico”.Disse l'umano con ironia.
“Fidati,l'apprezzamento
e reciproco”Disse l'elfo con tono piatto e distaccato.
“Il
ragazzo è testardo,sbruffone,arrogante e pensa di essere
simpatico...il fatto che sappia far saltare i nervi ha un orecchie a
punta come te e già un punto a suo favore. Disse il nano con
fare
divertito,per contro l'elfo restò calmo,arrabbiarsi per una
battuta
fatta da un nano non era certo qualcosa di cui stupirsi,non lo faceva
per cattiveria,dato che questo era il carattere più comune
in voga
tra i nani,sopratutto nei confronti degli elfi,la rivalità
tra le
due razze era un fatto risaputo e poi,lui ormai lo conosceva da un
po' di tempo,tempo abbastanza a lungo da aver imparato a sopportarlo.
Tuttavia non era lui il problema. Era l'umano,Milziade,che gli dava
delle preoccupazione, a prima vista non sembrava un tipo molto
affidabile,sembrava svogliato,stanco,come se non facesse altro che
trascinarsi per il mondo,quasi per inerzia,gli era bastato uno
sguardo e qualche parola per capire che non era un tipo facile con la
quale avere a che fare,se fosse cattivo o no questo non poteva
saperlo,eppure sembrava sfuggirgli qualcosa di quel guerriero,ma non
sapeva dire cosa,chissà cosa ci aveva visto lei in
quell'individuo,lui personalmente non ci trovava nulla di
utile,oltretutto non sembrava nemmeno affidabile,solo lei lo
sapeva,quindi porsi domande su cose a lui sconosciute era solo un
inutile cruccio.
Impiegarono
almeno una ventina di minuti a cavallo,giunsero nel luogo
prestabilito,per raggiungerlo dovettero percorrere un sentiero
naturale che si dilungava lungo la foresta,che per via della poca
luce che filtrava tra gli alberi era stata una fortuna che l'umano
riuscisse a vederla e seguire le sue guide non fu certo una
passeggiata,dato che ogni tanto gli parve di perderli di vista,per
l'elfo e il nano invece la mancanza di luce forte non era un
problema,dato che le loro razze erano abituate a che fare con le
attività notturne nel caso degli elfi,oppure nello scavare
in
gallerie profonde e piene di strane creature,come nel caso dei
nani,che quindi riuscirono a percorrere la strada senza troppa
fatica,per poi arrivare.
Era
una strano edificio di legno rettangolare,costruito coi tronchi degli
alberi presenti nei dintorni,con un tetto piatto,mentre l'esterno era
privo di decorazioni,fatta eccezione per le due sculture fuori dalla
porta d'ingresso,che rappresentavano due cerve alte più di
un uomo.
Le porte del tempio erano chiuse.
“Siamo
arrivati”.Disse Nym mentre scendeva dalla
cavalcatura,Gordlack lo
seguì subito dopo,ma ebbe qualche difficoltà a
scendere,data
dall'altezza e dal peso dell'armatura,che gravò non poco
sulla
discesa,che per poco rischiò di farlo inciampare.
“Mai
una volta che riesca a scendere con semplicità da questo
dannato
ronzino.”
“Non
chiamarlo ronzino,stupido goffo barile di lardo,ti ci vorrebbe un oca
come mezzo di trasporto,altro che un cavallo.
“Vieni
a dirlo più da vicino,specie di
effeminato,rinsecchito,bastardo
dalle ossa gracili,sei così magro che nemmeno un ratto
proverebbe a
nutrirsi del tuo cadavere.”
I
due continuarono a rispondersi per le rime e tuttavia avanzarono
verso l'ingresso,come se per quei due fosse la cosa più
naturale del
mondo,dal suo punto di vista l'umano preferì non
intromettersi,vederli litigare non rendeva la serata migliore,ma se
non altro sentiva di non dover stare sulla difensiva. Poco dopo i due
aprirono dalla porta e invitarono il loro ospite a scendere da
cavallo,a quel punto anche Milziade lasciò la sua
cavalcatura,così
da poter entrare nel tempio,una volta dentro vide l'interno
dell'edificio,era pieno di polvere,era sul pavimento,sui muri,persino
l'aria ne era piena,sui muri erano presenti delle decorazioni,molto
probabilmente erano affreschi riguardanti il culto della dea e di
leggende inerenti al suo culto,ma il tempo non era stato clemente con
quelle rappresentazioni,che ormai erano sul punto di
sgretolarsi,insieme al legno sottostante,ormai vecchio e con traccie
di muffa. Nel fondo della stanza era presente la statua di una
donna,anch'essa di legno,alta,vestita da un chitone a gonna
corta,armata di un arco di piccole dimensioni e con una faretra
dietro la schiena,sotto di essa era presente una figura non ben
riconoscibile,era girata di spalle,illuminata a malapena da una
lucerna posta vicino a lei,era in ginocchio di fronte alla scultura
lignea,come in segno di devozione.
“Mia
signora”.
Dissero
il nano e l'elfo con rispettosa educazione. La figura si
alzò in
piedi,per poi girarsi verso di loro,era una ragazza,dai lunghi
capelli biondi e gli occhi verdi,avvolti in un velo trasparente e
sulla fronte portava un diadema dorato con al centro una decorazione
del medesimo materiale con la forma del sole,era magra,vestita con un
sontuoso chitone bianco ,sovrastato da un mantella di seta color
porpora che gli copriva il braccio destro,dalla spalla fino al polso.
“Ti
stavo aspettando,Milziade.
Disse
lei con tono gentile e rispettoso.
“Si....certo,tu
saresti?
“Oh
perdona le mie maniere,mi presento...”
La
ragazza fece un piccolo inchino.
“Il
mio nome e Augusta Lucilla,sono una sacerdotessa di Apollo,sono stata
io a mandare i miei amici a cercarti,ti ho convocato qui per
chiederti un favore,prima però devi sapere per quale motivo
sei
stato attaccato,forse ti chiederai per quale motivo sappia
dell'attacco...
“Tranquilla
dolcezza e chiaro come il sole che le uniche risposte sensate sono
due,o quei pazzi c'è li hai mandati tu e adesso sono
qui,caduto in
chissà quale trappola,oppure,sapevi dell'attacco prima
ancora che
avvenisse e hai mandato il signor sono simpatico come un manico di
scopa e il signor decorazione da giardino a farmi da balia,dico
bene?.”
I
due accompagnatori lo guardarono in cagnesco,sentirsi definire in
quel modo da uno alla quale avevano appena salvato la vita era
proprio una sensazione piacevole. Sapevano bene che gli umani erano
una razza strana,invecchiavano troppo velocemente,vivevano vite brevi
,che in tempi di guerra non esitavano a buttar via per inseguire
ambizioni personali e capricci di vario genere fini a se stessi,molti
umani erano così,ma quella sera scoprirono che potevano
essere anche
arroganti,presuntuosi e ingrati fino all'eccesso,persino Gordlack che
per carattere si era sentito avere qualcosa in comune con quell'uomo
ora doveva ricredersi. Ma sopratutto rivolgersi a lei in quel
modo,senza nemmeno il dovuto rispetto,come se fosse una qualunque
ragazza come tante altre,questo proprio non riuscirono a sopportarlo.
Proprio quando stavano per dirgliene quattro la ragazza si rivolse ai
suoi due collaboratori.
“Tranquilli,va
tutto bene”,Disse lei indicando a loro di non arrabbiarsi
verso
Milziade,”So bene che il nostro ospite ha un carattere un po'
difficile,vi chiedo solo di avere pazienza,se gli dei hanno voluto
che fosse qui ci sarà pure una ragione”.
“Come
fai a dirlo con certezza?”
Disse
Milziade con una certa curiosità.
“Perché
l'ho visto”
“L'ho
hai visto?”
“Si,nelle
mie visioni”
“Ah,certo,come
il tipo che mi ha aggredito nella mia stanza e mi ha detto che ti
avrei incontrato,se la sua profezia fosse stata veramente accurata
avrebbe saputo che gli avrei mollato quel gancio
secco,ascolta,sarò
anche uno scettico,ma ho già avuto a che fare con degli
indovini,sopratutto quando mi pagavano per dare la caccia a membri di
sette esoteriche,pensano tutti di essere bravi a vedere il futuro,di
essere gli unici a poter intravedere eventi che si devono ancora
manifestare e scemenze di questo genere,quando poi apparivo io per
catturarli o per ucciderli non sapevano più che cosa fare,ho
visto
personalmente com'erano bravi e facevano tutti pena,dal primo
all'ultimo,quindi mi perdonerai se sono così scettico a
tutto questo
e comunque,io cosa ci guadagno a stare qui con voi mentre potrei
andare via da tutto questo?”
“C'è
una motivazione per la quale ti ho fatto venire fin
qui,Milziade,voglio che tu svolga un compito per me”.
“Un
compito?”
“Si,tranquillo
sarai lautamente ricompensato”.
L'uomo
se ne restò in silenzio per un istante,non aveva idea di chi
fosse
lei,chi fossero quei due tizi lo avevano portato fin li,n'è
il
gruppo che lo aveva aggredito,n'è tanto meno cosa fosse
tutta quella
storia e in che modo lui potesse centrare,ma tuttavia,così
tanta
segretezza doveva pur avere una spiegazione e poi,considerate le
vesti che portava la ragazza avrebbe dovuto essere per lo meno una
nobildonna,ho una persona molto influente dalle sue parti,oltretutto
il nano e l'elfo possedevano protezioni e armi di una certa
qualità,non molto comuni da trovare in giro,per non parlare
delle
loro abilità nel combattimento,un arciere così
talentuoso e un
combattente così abile in un arma così pesante
non erano certo un
sostegno da poco,forse erano mercenari,ma dal modo in cui la
trattavano erano molto più che semplici uomini
prezzolati,no,forse
la posta in gioco,per quanto non fosse certo della sua effettiva
esistenza era un piatto piuttosto ghiotto.
Milziade
restò calmo,statuario,l'espressione neutra sul suo volto era
segno
di una precisa valutazione di quella offerta,la cui risposta
arrivò
poco dopo.
“In
questo caso accetto,tuttavia...
“Tuttavia?”
Chiese
Lucilla con ansia,mentre vedeva l'uomo di fronte a lui allungare una
mano aperta di fronte a lei.
“Prima
voglio un assicurazione,un pegno per assicurarmi che questo accordo
venga onorato in tutto e per tutto”
Milziade
squadrò un attimo la ragazza da capo a piedi cercando sul
corpo di
lei qualcosa che potesse prendere,che fosse piccolo,facile da
nascondere e che si potesse custodire con facilità,poi,lo
trovò.
era
un anello d'oro,dal disegno semplice e senza pietre posizionato
sull'indice destro,non spiccava certo per sfarzosità o per
lusso,si
quello sarebbe andato bene.
“quell'anello
andrà più che bene”
“Come,il
mio anello?”
Milziade
fece un cenno e la ragazza istintivamente strinse la mano destra con
la sinistra,come a voler nascondere l'oggetto alla vista del
guerriero.
“Non
posso,per me questo e un oggetto molto caro”
“In
tal caso va ancora meglio,dubito che dietro vi siate portati
inchiostro e pergamena per stipulare un contratto,dato che
comunque,non credo proprio che il compito che mi volete affidare sia
legale,o in un qualche modo autorizzato,quindi,se volete che
accetti,forse a voi sembrerà una richiesta assurda o priva
di
senso,ma preferisco sapere di avere una qualche sorta di
garanzia,piuttosto che accettare un compito a vuoto.
La
ragazza non seppe come reagire,a quella richiesta la ragazza era
titubante,sapeva bene cosa fosse giusto,ma quella richiesta tuttavia
gli sembrava crudele,lui la vedeva solo come un qualcosa alla quale
affidarsi,un assicurazione simbolica,ma per lei era molto di
più,qualcosa dalla quale non voleva separarsi,il guerriero
davanti a
lei sembrava impassibile,freddo,completamente distaccato da quello
che per lei avesse importanza.
“Va
bene,accetto.”
Si
sfilò l'anello dal dito e poi lo posò sulla mano
di Milziade,ma
quando la sua mano sfiorò quella di lui accadde qualcosa,si
sentì
mancare,quasi stesse per svenire,mentre nella sua mente,immagini e
suoni assaltavano il suo inconscio,come una branco di lupi che si
avventano su una pecora. Fiamme,fumo,donne che urlavano,corpi
martoriati,uomini in scintillanti armature che uccidevano civili
inermi e tra loro spiccava un simbolo,un asta sulla quale era posata
l'effige di un aquila d'oro,illuminata dal fuoco,più
splendente del
sole,un immagine maestosa,potente,ma anche crudele,priva di ogni
pietà. Poi la ragazza si riprese di colpo e fissò
dritto negli
occhi l'uomo che aveva davanti.
“Ehi
dolcezza,tutto bene?” Disse Milziade mentre le schioccava le
dita
di fronte agli occhi,”Sei con noi?”
“Si
sto bene,ho solo avuto...non importa.”
Disse
lei girando lo sguardo da tutt'altra parte.
“E
tardi,dovremmo riposare tutti,dato che domani ci aspetta un lungo
viaggio,poi,parleremo del vostro compito”.
“Concordo”.
Pronunciate
queste parole Milziade si allontanò dal resto del
gruppo,giocherellò
con l'anello passandoselo tra un dito e l'altro,quasi fosse un
piccolo svago personale,come un gatto che batte la zampa su un topo
solo per vederlo dimenarsi,poi,ormai annoiato lo infilò
sotto la
corazza,in una tasca interna posta vicino all'ombelico,dove
solitamente ci teneva erbe o ungenti,che solitamente usava per
impedire che le ferite più gravi si infettassero.
In
quello stesso istante il nano e l'elfo sentirono il forte impulso di
andare dal nuovo arrivato e dirgliene quattro sul suo
comportamento,poi forse chissà,un paio di frecce e un
martellata
sulla zucca gli avrebbero insegnato due cose sulle buone
maniere,sopratutto quando si era rivolta a Lucilla in quel modo,se
soltanto avesse saputo chi era lei veramente avrebbe certamente
tenuto un atteggiamento di gran lunga più rispettoso.
“Signora,chiedo
il permesso di poter usare il mio arco contro
quell'uomo,così almeno
imparerà cosa sia l'umiltà”.
Disse
Nym mentre la sua mano si stringeva ancora di più sul manico
dell'arma,Gordlack lo imitò in pieno.
“Per
una volta sono d'accordo con lui,lascia che me ne occupi io bambina
mia,le maniere di un uomo cambiano molto quando qualcuno gli fracassa
il costato con un martello.”
“No,non
posso permettere che gli facciate una cosa simile,se Apollo ha voluto
che lui fosse qui avrà le sue
ragioni,oltretutto...”
Lei
abbassò il volto,chiuse gli occhi e si
concentrò,cercò di
ricordare le immagine che aveva visto in
precedenza,sangue,morte,distruzione e poi,quell'aquila,quell'animale
dall'aspetto così fiero e regale,molti erano i popoli che
erano
stati sottomessi,con la forza o la paura sotto quell'insegna,che era
divenuto simbolo di conquista e dominazione,portata col pugno di
ferro. Gli era bastato un tocco,il solo sfiorare la pelle di
quell'uomo gli aveva scaturito in lei quella visione orrenda,che gli
impediva di provare un sentimento negativo verso Milziade,non dopo
quello che aveva visto,non dopo quella che aveva sentito.
Rialzò
la testa rivolgendo sguardo carico di volontà verso gli
altri due.
“
Ho
visto nella sua anima e ho trovato in lui un forte dolore,non
trattatelo male,ve ne prego,fatelo per me.”
Il
nano e l'elfo sostennero lo sguardo della ragazza,forte,deciso,ma
anche caritatevole,come potevano dire di no a lei,così
buona,anche
verso una persona simile,avrebbero preferito tenerla lontano da un
uomo di quel tipo,che non sembrava ne eroico ne disposto a
servire,era solo un mercenario,un cacciatore di mostri,un
sicario,insomma,un uomo che dava valore alla propria vita solo al
prezzo a lui più conveniente. Non sapevano cosa potesse aver
visto
in lui,ma se la loro signora diceva di non fare nulla,allora non
avrebbero fatto nulla.
“Se
questo è il suo volere io non mi opporrò,faccio
il primo turno di
guardia.
E
Detto questo,Nym si allontanò con l'arco già in
mano e uscì dal
tempio,al suo passaggio notò di fronte a se Milziade,che tra
le mani
teneva una coperta,recuperata dalla sella del sua giumenta,i due
scambiarono un occhiata,l'arciere gli rivolse un occhiata carica di
antipatia,con il volto statuario,mentre l'umano gli rivolse un
occhiata divertita,quasi sornione,con un sorrisetto che gli dava un
espressione decisamente arrogante.
“Ti
tengo d'occhio”.
Disse
Nym con tono piatto,per risposta Milziade gli fece un occhiolino come
a volerlo provocare,poi si distanziarono,allentando la tensione che
già si percepiva nell'aria. Restò fuori dal
tempio,controllava che
non ci fossero movimenti sospetti,strani suoni nell'aria,come ogni
elfo che si rispettasse sapeva distinguere il suono emesso da un
coniglio che muove qualche cespuglio,da un orso in cerca di una preda
assai sostanziosa,tuttavia non dovette preoccuparsi di sentire simili
cose,per quanto fosse bravo a farlo,il suo turno di guardia,circa tre
ore smise senza dare problemi,si fece dare il cambio dal nano,che
come si sapeva era gente poco avvezze ai boschi e alle foreste,troppi
alberi,troppe piante in generale,non come la montagna,solida roccia
da poter chiamare casa,con gallerie e passaggi che si estendevano
quasi all'inverosimile per miglia e miglia nella roccia
calcarea,tuttavia,Gordlack fece il suo turno con operosa dovizia,alla
pari del suo compare più alto,arrivando fino all'alba,per
poter
anche lui farsi una dormita mentre tutti gli altri si sarebbero
svegliati un paio di ore dopo.
Arrivata
la mattina,passò qualche ora,prima che gli unici due umani e
il nano
si svegliassero,i turni fatti per sorvegliare i dintorni del tempio
erano stati fatti in modo piuttosto approssimativo,dato il fatto che
recuperare il nuovo sgradito membro della squadra,sempre se
così lo
si potesse definire,aveva richiesto più energie e risorse
del
previsto,sbilanciando così il tempo dovuto per la
sorveglianza
notturna,per fortuna che elfi e nani necessitavano di meno ore di
riposo degli umani,solitamente dormivano solo dalle quattro alle sei
ore per notte,avendo anche ritmi naturali legati alla loro natura di
umanoidi ancora a contatto con la natura.
Fecero
una breve colazione a base di focacce al miele e acqua,nulla di
troppo regale,ma abbastanza sostanziosa da permettere di affrontare
il viaggio. Durante la prima parte della mattina,l'aria nel gruppo
era piuttosto tesa,Lucilla notò molto facilmente come
Gordlack e Nym
guardavano Milziade,non erano troppo entusiasti di vedere che era
rimasto,almeno in caso di fuga,avrebbero avuto la scusa per
inseguirlo e poterlo malmenare un po',invece niente,era rimasto li
con loro,come voleva lei,almeno adesso sapevano che un minimo di
dignità c'è l'aveva anche lui,anche se la
promessa di un guadagno
cospicuo non lo rendeva ai loro occhi più ammirevole.
“
Allora,in
cosa
consisterebbe il mio compito?”
Chiese
Milziade tutto ad un tratto,come a voler spezzare quel silenzio di
tomba.
“Dovete
accompagnarmi fino alla città stato di Aegis.
“Posso
sapere perché?”
La
ragazza dal canto suo sembrò non voler parlare
così,di getto,come a
volergli tenere nascosto qualcosa,persino i suoi due accompagnatori
non sapevano cosa rispondere,si scambiarono sguardi preoccupati,come
a non sapere cosa fare in quel momento,poi in loro soccorso
intervenne Lucilla.
“Ho
degli affari da svolgere li,affari che richiedono la mia
presenza”.
“Fate
la misteriosa vero?
“Ho
le mie ragioni,cercate di comprendere.”
“E
giusto,voi non mi conoscete nemmeno,sono solo un umile lama
vagabonda,che viene pagata per i suoi modesti servigi”
“Quindi
siete un mercenario?”
“Diciamo
solo che cerco le opportunità più remunerative
che la vita mi
offre,non sono un eroe se è questo che volete sapere,ma non
sono
nemmeno un tagliagole,insomma,sono un tipo dai mille
impieghi.”
Disse
Milziade con il sorriso sulle labbra,la ragazza da parte
mostrò un
timido sorrisino appena accennato,sembrava timida o in un qualche
modo non abituata a confrontarsi con persone di quel genere,tuttavia
non gli dava un impressione cattiva o alcuna sensazione sgradevole di
qualche,forse perché era stata influenzata in qualche modo
dalle
immagini che la sera prima erano entrate forzatamente nella sua
testa,in caso o nell'altro Milziade si era conquistato la fiducia di
Lucilla,anche se non n'è era consapevole.
“E
meglio cominciare a raccogliere le nostre cose,prima arriviamo in
città meglio e”.
Disse
Nym senza nascondere una sensazione di fastidio verso Milziade,sul
volto dell'arciere si era posata un'espressione quasi furente,come se
qualcosa lo infastidisse,tuttavia Gordlack e Lucilla non diedero
troppo peso alla cosa,Milziade invece si era totalmente
disinteressato,dato che non sentiva alcun legame con gli altri del
gruppo. Presero le loro cose,si sistemarono al meglio e si avviarono
ai cavalli,ma proprio quando uscirono dal tempio,ecco che si
ritrovarono di fronte ad un creatura bizzarra,sembrava una specie di
cervo,alto quanto una delle statue fuori dal tempio,dalle lunga corna
color dell'oro,che si ramificavano in numerose direzioni e con le
estremità più acuminate della punta di una
lancia,il suo manto era
marroncino,qualche puntino bianco alla base del collo e gli zoccoli
parevano rivestiti di bronzo,persino Milziade,per quanto fosse
abituato ad affrontare creature di ogni sorta era rimasto affascinato
da quella creatura,così bella da sembrare irreale.
Videro
la ragazza avvicinarsi all'animale allo stesso modo di come si
tratterebbe uno stallone purosangue,con rispetto e gentilezza
annullò
la distanza tra loro due e allungando la mano invitò il
grande cervo
ad annusarla,che subito la riconobbe come una persona fidata,una
volta conquistata la sua fiducia,Lucilla gli salì in groppa
e si
rivolse agli altri tre.
“Non
abbiate paura,la cerva di Cirenea non farebbe del male a nessuno...se
può evitarlo”.
Milziade
non riuscì a credere alle sue orecchie,aveva detto veramente
la
cerva di Cirenea? La stessa cerva di Cirenea? Quella stessa cerva del
mito di Eracle? No,non poteva crederci,un animale simile di fronte a
lui?
All'inizio
era rimasto basito dall'accaduto,ma poi,un pensiero si fece largo
nella sua mente,si guardò attorno e vide solamente Gordlack
e
Nym,oltre a Lucilla e quel ruminante di dimensioni innaturali,grande
quanto il lupo che aveva ucciso il giorno prima,il gruppo che lo
aveva attaccato la sera precedente,l'arrivo di quei due e alla fine
lei,quella ragazza,che aveva richiesto la sua presenza in quel
bizzarro gruppo ed infine,quello.
All'inizio
ci aveva scherzato su,sarebbe stata una delle sue tante disavventure
della sua vita,eppure sentiva che qualcosa non quadrava,come se il
tutto avesse un qualcosa di connesso,ma anche se fosse stato
così
perché mai era stata richiesta la sua presenza? Non poteva
saperlo
per certezza,forse era solo una sua impressione,ma forse non era
così.
“Ma
in che razza di situazione mi sono andato a cacciare?”
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