Spring will come again

di Duchessa712
(/viewuser.php?uid=1122558)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Catelyn non esce dalla sua stanza, non mangia, non beve, non dorme. Nessuno può vederla, non Irene, non Eddard, non Rickon e nemmeno i suoi genitori.
Si va avanti così da una settimana e Sansa decide che è un tempo più che sufficiente per poter piangere un bambino che non è mai nato. Lo ha perso una sera, un dolore acuto e poi una macchia di sangue e da allora ha allontanato tutto e tutti. Entra senza bussare, senza annunciarsi spalanca la porta e tira indietro le coperte. La ragazza la guarda spaesata e distrutta, il viso bagnato e gli occhi gonfi e rossi, rannicchiata su se stessa mentre trema, scossa da nuovi singhiozzi. Sansa la prende tra le braccia e le carezza i capelli annodati.
-Non si può continuare così. Non è la fine del mondo, lo so che stai male, ma la vita continua e se ti fermi alle prime difficoltà non ce la farai mai. Hai perso un figlio, non sei né unica né speciale, per questo,capita a milioni di donne ogni giorno. Tu però non sei milioni di donne. Tu sei Catelyn Stark di Grande Inverno e devi reagire-.
-Eddard mi odierà. Era così contento quando gli ho detto che sarebbe diventato padre-
-Eddard ti ama e poteva solo essere contento all'idea di avere un figlio da te. Sei intelligente, bella e determinata. E ce ne saranno altri, cucciola mia, te lo garantisco -.
Catelyn la guarda alla ricerca della bugia come ha imparato a fare da Irene e Sansa stessa e, quando non la trova, annuisce lentamente. Deve ricominciare a vivere pensa e, quando Rickon le corre incontro, la abbraccia e la riempie di baci, si convince che è davvero la scelta giusta.

L'inverno è arrivato. Grossi fiocchi di neve cadono al suolo ricoprendo tutto di bianco e Sansa li osserva dal letto in cui è confinata dalla febbre e dalla stanchezza. Sta morendo ma ne è felice,rivedrà i genitori e i fratelli morti troppo presto e lascerà il Nord in ottime mani. Irene sarà Regina entro il tramonto e non sarà mai sola. Avrà Brandon, nascosto nell'ombra per non oscurarla, Eddard che non ha mai lasciato sole le bambine che lo hanno aiutato quel giorno nella foresta, e Catelyn, bella e tormentata come sempre che qualche mese prima ha dato alla luce una bambina. L'ha chiamata Shireen, un nome Baratheon in memoria di Gendry, scomparso un anno prima, un nome dolce, che scorre sulla lingua producendo un divertente sfrigolio, o almeno questo è quello che dice Rickon che ama la bambina come una sorella, come si amano sua madre e sua zia. C'è Arya, Ago sempre al fianco e il volto addolcito dal lutto, pronta a indossare le sue maschere se significa proteggere la figlia e gli amati nipoti.
-Colombella-. Sansa scuote la testa divertita, perché è naturale che con tutte le persone possibili sia proprio Cersei ad accoglierla nel Mondo dei Morti. Cersei che è vestita di rosso, con i capelli biondi raccolti come una corona, che rifulge perfino nel fondo dei Sette Inferi. Cersei che la gurad orgogliosa, critica, e con un po' di dolcezza, che le tende la mano pronta a prendersi il merito di tutti i suoi successi. Cersei che è pronta a ricordare a tutti che è stata lei a prendere una ragazzina innamorata delle canzoni e delle favole e a mostrarle il mondo reale, a creare una Lupa da un uccellino, a renderla una Regina capace di durare, di essere ricordata in eterno. Cersei che però resta sempre Cersei e quindi la chiama Colombella come ad Approdo del Re, un modo per ricordarle come è cominciato tutto, come se Sansa se lo potesse mai dimenticare.
-Colombella vieni o no, ti stanno aspettando in tanti-. Un ordine nascosto da una richiesta, la mano tesa e il sorriso che non cerca neanche di nascondere che la rende più bella. La sta provocando, ricomincia a giocare, la studia, vuole vedere quanto è cambiata, quanto è rimasta la stessa.
-Come vuole Vostra Grazia-risponde Sansa con un sorriso che è gemello di quello della Leonessa che, questa volta Sansa ne è sicura, sorride veramente orgogliosa.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3916513