Personaggi:
Atsumu Miya, Shouyou Hinata, Kiyoomi Sakusa, Koutarou Bokuto;
Coppie:
AtsuHina
Raiting:
verde
Avvertimenti:
spoiler!!!
Note:
questa raccolta partecipa alla challenge 'Just stop for a minute and
smile', indetta da Soul_Shine sul forum di EFP, con il prompt numero 7:
'Grazie per il supporto
morale!', e alla 'challenge delle quattro stagioni',
indetta da rhys89 sul forum di EFP, con il prompt 2: 'abbraccio'.
L'arrivo
di Shouyou
Quando scoprì che Hinata Shouyou si sarebbe definitivamente
unito ai MSBY, Atsumu rimase piacevolmente colpito dalla notizia, pur
non nutrendo dubbi sul risultato delle selezioni. Avrebbe potuto
finalmente onorare la promessa pronunciata sei anni prima, alzandogli
la palla durante le partite ufficiali, giocando dalla stessa parte del
campo. Concesse perciò alle proprie labbra di stendersi in
un ghigno soddisfatto, mentre Sakusa lo osservava colmo di ribrezzo
dall'altro lato del tavolo, masticando il salmone in padella che aveva
appena preparato per pranzo.
«Non vedo l'ora che venga a vivere qui!»
farfugliò Bokuto, raggiante dalla gioia, sputacchiando
chicchi di riso ovunque. Sakusa ringhiò, minaccioso.
Atsumu, che stava sorseggiando dell'acqua, si strozzò nel
proprio bicchiere - Sakusa a quel punto emise un guaito frustrato, come
se lo stessero torturando. «Eh?!»
«Hinata si trasferisce qui! Avevamo una stanza libera, no?
Così paghiamo di meno l'affitto. Credevo che Omi-kun te
l'avesse detto!»
Atsumu si voltò verso Sakusa, rifilandogli un'occhiata
incandescente alla quale l'altro rispose con un'alzata di spalle, come
per tirarsene fuori.
«No» sibilò avvelenato, imponendosi di
restare calmo. «No, non l'ha fatto.»
«Guarda, Hinata me l'ha appena confermato per
messaggio!» continuò Bokuto, sventolandogli lo
schermo del telefono proprio sotto al naso.
«Arriverà domani! Che bello, non sto
più nella pelle!»
Atsumu non riuscì a chiudere occhio, quella notte. Non era
stato troppo complicato tenere celata la propria cotta per Shouyou,
fino ad allora. Quando si trovavano sul campo, con l'adrenalina che
scorreva rapida nelle vene e con il pensiero fisso esclusivamente sulla
vittoria, dominare i propri sentimenti e impulsi era fattibile, oltre
che necessario per salvaguardare la carriera. Atsumu
perciò era in grado di non perdere la testa non appena lo sguardo si soffermava su quegli occhi luminosi, o sulle labbra
spruzzate di lentiggini, o sui muscoli tesi delle cosce, almeno in
palestra. Quando si infilava sotto le lenzuola però, al
sicuro nella sua stanza... Beh, lì era solo, dunque poteva
permettere ai pensieri proibiti di scivolare via liberi.
L'unico lusso che si concedeva durante le partite e gli allenamenti era
quello di indugiare qualche istante in più sulla sua nuca,
scompigliandoli affettuosamente i capelli in seguito a un'azione
particolarmente ben riuscita, o di abbracciarlo un pelino
più spesso rispetto a ciò che il buonsenso
reputasse adeguato. Inoltre, Shouyou sembrava gradire parecchio le
attenzioni che gli riservava.
Viverci insieme, tuttavia, sarebbe stata una storia completamente differente. Un
contatto quotidiano avrebbe comportato diverse problematiche e messo di
certo a dura prova il proprio autocontrollo, portandolo sempre
più vicino all'infrangere quei limiti che si era costretto a
non valicare per non rischiare di intaccare o distruggere i rapporti
all'interno della squadra.
Difatti, non appena Shouyou si presentò il giorno successivo
con due grosse valigie tra le mani e i denti perlacei scoperti in un
sorriso raggiante, per Atsumu cominciò l'inferno. Dolce come
la melassa, certo, ma pur sempre un inferno.
A Shouyou bastò una settimana per ottenere ufficialmente il
titolo di coinquilino perfetto affibbiatogli da Sakusa, e questo era un
onore che nè Atsumu, nè Bokuto, avrebbero
mai potuto sperare di ottenere. Shouyou imparò
immediatamente la regola numero uno (non entrare in camera di Sakusa
senza il suo permesso, ovvero mai), inoltre rispettava con dedizione ed
entusiasmo i turni delle pulizie. Delle volte Atsumu lo ritrovava a
spolverare i mobili senza che nemmeno fosse previsto dal programma
attaccato al frigo tramite un magnete a forma di onigiri, che si era
premurato di portarsi da casa per non sentire la nostalgia di suo
fratello. Shouyou era discreto in cucina, sebbene dimenticasse spesso
di monitorare il tempo di cottura, e si offriva volontario per aiutare
i coinquilini non appena si verificavano imprevisti, come per esempio
Bokuto che urlava dal bagno 'è
finita la carta igienica!' e Sakusa scoppiava a piangere.
Non invadeva gli spazi altrui, non si attaccava al bricco del latte e
soprattutto utilizzava i propri asciugamani, ma forse perchè
durante il quarto giorno di permanenza fu costretto ad assistere
impotente alla furia spietata di Sakusa che si riversava su Bokuto,
menando fendenti a destra e a sinistra sulla sua schiena con il manico
della scopa, perchè si era azzardato a bere dalla propria
bottiglia - Atsumu portava ancora i segni.
In una settimana, ebbe dunque due rivelazioni sconvolgenti: non
soltanto scoprì che Shouyou fosse ordinato e pulito a
discapito delle apparenze caotiche, ma anche che Sakusa riuscisse a
tollerare la presenza di un altro essere umano.
In un primo momento, Atsumu s'era convinto che avrebbe potuto farcela,
che nulla sarebbe cambiato e che forse la presenza di Shouyou non
sarebbe stata tanto destabilizzante come aveva temuto, ma avrebbe solo
saturato quelle mura di buon umore. Poi, però, erano
iniziati gli incidenti. E con il termine incidenti, Atsumu intendeva
episodi che potevano essere considerati sia come benedizioni spedite
direttamente dal cielo, sia come condanne stilate dai demoni in
persona, che istigavano alla perdizione del proprio autocontrollo. Una
serata all'improvviso, lo vide uscire dal bagno con un asciugamano
decisamente troppo piccolo avvolto intorno alla vita, le ciocche
fiammeggianti e umide appiccicate sulla fronte, il collo gocciolante.
Shouyou gli rivolse un sorriso accecante e poi scomparve nella sua
stanza, socchiudendosi lentamente la porta alle spalle. Era abituato a
vederlo farsi la doccia nello spogliatoio, ma lì era
presente tutta la squadra, inoltre Atsumu s'impegnava a indirizzare lo
sguardo altrove, senza soffermarsi sulla sua figura. Adesso invece il
contesto s'era fatto più intimo ed eccitante, dato che
condividevano lo stesso tetto. La consapevolezza che l'altro si
trovasse nudo, a soli pochi passi da lui, lo rendeva maledettamente
affamato.
Persino le notti divennero estenuanti, Atsumu passava le ore a
riflettere su quanto Shouyou fosse letteralmente a portata di mano,
seppur al contempo così distante e lontano. La brama di
sgusciare nel suo letto come un ladro al buio si faceva sempre
più dirompente, e non sapeva per quanto ancora sarebbe
riuscito a tenerla a bada.
Ed era solo l'inizio.
Un altro giorno, Atsumu si svegliò con la gola arsa dalla
sete. Andando in cucina, scoprì che Shouyou meditava,
trovandolo a gambe incrociate seduto sul pavimento, baciato dalla luce
mattutina che penetrava leggera dalla finestra. Le sopracciglia color
carota erano incurvate in un'espressione placida, rilassata, le
lentiggini parevano stelle e le labbra si piegavano in un sorriso
appena accennato. Era perfettamente immobile, ma respirava
profondamente, alzando e abbassando lo sterno con un ritmo simile a
quello delle onde del mare. Magari pensava proprio all'acqua
cristallina di Rio, alla sabbia bollente e ai tramonti che Atsumu aveva
visto dalle foto su internet, per sentirsi un po' più vicino
a lui. Il pigiama sgualcito gli ricadeva morbido sulle spalle,
lasciando un lembo di schiena scoperto. Atsumu si ritrovò
col bicchiere a mezz'aria, la bocca socchiusa, e il corpo totalmente
paralizzato mentre lo contemplava.
Poi Shouyou aprì un occhio, voltandosi a osservarlo
perplesso.
«Atsumu-san? Ti do fastidio?»
«Che? No, no... Ma è una cosa che fai tutti i
giorni?» domandò, giusto per comprendere quanto
quell'abitudine l'avrebbe danneggiato. La sua voce risuonò
stranamente acuta.
«Oh sì, delle volte anche la sera!»
rispose l'altro gaio, poi abbassò di nuovo le palpebre e
tornò a concentrarsi sulla respirazione.
Atsumu rimase a bearsi di quell'immagine per qualche altro istante, poi
sgattaiolò nella camera in punta di piedi, appuntandosi di
non mettere il naso fuori dalla propria porta prima delle nove del
mattino.
Qualche sera dopo, Shouyou propose di vedersi un film tutti insieme. E
nessuno, nessuno, neanche Sakusa, avrebbe mai potuto dire di no.
L'espressione di Shouyou era troppo genuina e sincera per rifiutare,
perciò alle dieci si ritrovarono seduti sul divano
striminzito e rappezzato, sfogliando il catalogo di Netflix. Alla fine
scelsero 'Vento di passioni', perchè tutti ne avevano
sentito parlare molto bene. Dopo circa
mezz'ora dall'inizio, Bokuto crollò, ritrovandosi a russare
e a sbavare sulla spalla di Shouyou, che parve non curarsene affatto,
troppo preso dalla trama. Anche Sakusa, per una volta, sembrava
sinceramente interessato alla visione, mentre l'unica cosa che Atsumu
percepiva con chiarezza disarmante era il tepore del corpo di Shouyou
premuto contro il proprio. Quel sofà era decisamente troppo
minuto per loro quattro - considerando anche che una metà
fosse riservata a sua maestà Sakusa-sama, che necessitava
del proprio spazio personale per evitare di incappare nei loro germi o nella loro stupidità contagiosa, a detta sua.
I capelli di Shouyou profumavano di gomma da masticare alla fragola, e
gli solleticavano il collo. Atsumu avrebbe soltanto desiderato
affondarci il viso. Le guance divennero sempre più
calde, e trascorse le tre ore rimanenti appigliandosi a ogni briciolo
di coscienza per non cedere alla brama soffocante di ficcargli la
lingua in gola senza tanti complimenti.
Dopo quella che parve un'eternità, o forse solamente qualche
istante - oramai la vita di Atsumu era colma di contrasti - partirono i
titoli di coda e Shouyou cominciò a piangere. Dapprima
Atsumu non associò quei sospiri frammentati a dei
singhiozzi, ma quando lo sentì tirare rumorosamente su con
il naso, si rese conto delle lacrime che gli scendevano copiose lungo
le guance, infrangendosi con un morbido 'plic' sulla stoffa
dei vestiti.
«Oh no» esclamò Atsumu, paralizzato come
una volpe illuminata dai fanali delle macchine.
«Oh no» farfugliò Bokuto, svegliandosi
all'improvviso, il sensore nei confronti del proprio discepolo attivato.
«Oh no» fece eco Sakusa, altrettanto preoccupato.
«Ti prego, non
smoccolare sul divano.»
Si scambiarono uno sguardo terrorizzato, agitati e presi alla
sprovvista. Atsumu si alzò in fretta per afferrare una
manciata di tovaglioli dalla superficie del tavolo.
«No, Shouyou, non piangere... È solo un
film...» sussurrò, strofinandogli via premuroso il
sale dalle labbra e dal naso rosso.
«Sì, ma...» - e qui Shouyou
iniziò a ululare in maniera incontrollata, sgranando gli
occhioni color ambra umidi e impregnati di luce come la Via Lattea -
«...ma il
fratello, Atsumu-san...»
Atsumu lo avvolse tra le proprie braccia, lasciando che l'altro gli
premesse il viso contro il petto, infradiciandogli la stoffa della
felpa. Prima che potesse ponderare le conseguenze del proprio gesto, -
insomma, tremava come una foglia, qualcosa doveva pur fare! - Atsumu
gli accarezzò la nuca e gli stampò un bacio
dritto in fronte, tra le ciocche scarmigliate.
Non appena vide le espressioni allibite di Sakusa e Bokuto, che lo
fissavano a bocca spalancata da dietro le spalle di Shouyou, Atsumu
realizzò e sperò che la terra lo inghiottisse.
Shouyou non dimostrò di essersi reso conto di ciò
che era appena avvenuto, poiché continuò a
singhiozzargli sommessamente addosso, senza scomporsi e senza
slacciarsi dall'abbraccio.
Si calmò soltanto dopo una ventina di minuti, terminati i
quali barcollò verso la sua stanza distrutto, augurando
una buonanotte a tutti. Atsumu rimase imbambolato, con la
felpa sporca di lacrime e moccio.
«Sei innamorato di Hinata» osservò
Sakusa, non appena udì la porta della camera di Shouyou
chiudersi, con le sopracciglia arcuate in un'espressione sfumata tra il
meravigliato e il disgustato.
«No» rispose subito Atsumu. Poi cambiò
idea. «Sì. Sì, sono cotto e sto
impazzendo perchè medita ogni cavolo di giorno e sembra uno
spirito disceso dal cielo. E poi le cosce, Omi-kun, le cosce, e la
doccia e gli asciugamani piccoli e il suo odore che si sente ovunque e
il modo in cui dice 'Buongiorno
Atsumu-san!' la mattina e...»
Atsumu sospirò frustrato, interrompendo il flusso agitato
dei propri pensieri, sibilando qualche imprecazione fra i denti. Bokuto
gli appoggiò conciliante una mano sulla spalla, nel
tentativo di rincuorarlo.
«Lo vuoi un consiglio?» chiese, con l'aria di uno
che la sapeva lunga.
Atsumu non credeva che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe
necessitato del parere di Bokuto, ma tanto più in basso di
così non si poteva sprofondare. «Dimmi.»
«Beh, io glielo direi. O comunque, mi sbrigherei ad agire.
Insomma, Shouyou è parecchio conteso, no?» suggerì
Bokuto, continuando a dargli pacche incoraggianti.
Atsumu si irrigidì e boccheggiò. «Che
diavolo significa, parecchio
conteso?!»
«Beh» continuò l'altro, gettandogli
un'occhiata titubante «è che tutti hanno un debole
per Hinata, no? Io ho un debole per lui, Akaashi ha un debole per lui,
tuo fratello ha un debole per lui. Anche tutti i nostri avversari hanno
un debole per lui, Tsum-Tsum. Guarda Kageyama, o Hoshiumi. Persino Omi-kun ha
un debole per lui!»
Atsumu si voltò indignato verso Sakusa, aspettando - sperando - che
negasse, ma l'altro si limitò a ricambiare il suo sguardo
con le sopracciglia inarcuate nella medesima espressione disgustata.
«Perchè diamine sono tutti innamorati di
Shouyou?!» sbottò quindi, mentre il panico si
faceva strada nelle viscere come un verme in una mela.
«E perchè non dovrebbero?» disse Bokuto,
perplesso. «È solare, è spensierato,
è simpatico, è affettuoso, è educato,
è gentile, è altruista, è un bravo
giocatore...»
«In breve»
sussurrò irrisorio Sakusa, con le labbra incurvate nel primo
vero sorriso della settimana. «È tutto quello che
tu non sarai mai.»
«Grazie per il supporto, Omi-kun» rispose Atsumu
depresso, prima di avviarsi verso la propria stanza e di rifugiarsi
sotto le lenzuola, con il calore di Shouyou ancora addosso.
Note d'autrice
Posso dirlo? Lo dico. Signori, per me la MSBY è la squadra
migliore che Furudate ci abbia regalato. Erano secoli che riflettevo
sulla possibilità di scrivere una raccolta relativa alle
loro (dis)avventure, e la challenge di Soul è capitata
praticamente a fagiolo! Grazie Soul, ti sarò debitrice a
vita. Poi è subentrata quella di rhys che è altrettanto perfetta, e che fra l'altro impone un aggiornamento costante, quindi dovrei pubblicare un capitolo ogni dieci giorni. Comunque, a me fanno morire dalle risate, io vi
giuro che mi leggerei un romanzo in cui l'autore parla esclusivamente
di loro. Non so se effettivamente vivano insieme, ma mi sembrava troppo
appetibile come possibilità, e quindi ora vi beccate questa
raccolta. I capitoli saranno tutti collegati fra di loro,
cronologicamente parlando (dai, Atsumu, tifiamo per te!). Anche
perchè poi mi sono divertita veramente troppo a scrivere di
Sakusa che sclera per colpa di Bokuto, e ho in mente ventimila cose
(nel frattempo gli esami mi guardano malissimo). Sicuramente anche
Akaashi e Osamu ci degneranno della loro presenza, e niente, grazie per
essere arrivati sin qui. A prestissimo! ♥
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