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Salvataggio
Il rumore fastidioso e incessante della sveglia aveva risvegliato Selena dal suo tranquillo e pacifico sonno.
"Bene ha inizio un altra giornata" aveva detto a sè stessa per darsi la carica e il coraggio di alzarsi dal letto.
Amava studiare, ma andare a scuola era un'altra cosa, odiava con tutta
se stessa quell'istituto, perchè se da una parte, ovvero la
maggior fetta degli studenti, cercava di farsela amica a tutti i costi
quasi venerandola, dall'altro lato un gruppetto di sue compagne le
rendevano la vita scolastica un inferno.
"Dai Selena forza e coraggio che la scuola sta per finire, ancora
qualche mese e ti diplomerai" si era ripetuta, schiaffeggiandosi
lievemente le guance con entrambe le mani per risvegliarsi dal sonno,
serviva ancora un po' di pazienza e poi lo strazio sarebbe finito.
Ovviamente Vegeta non era a conoscenza di tutti gli atti di bullismo
verbale e non nei confronti della figlia, anche se sospettava qualcosa,
Selena era cambiata molto in quegli ultimi anni.
Lei avrebbe tanto desiderato parlargli di tutto ciò che le
attanagliava il cuore, ma sepeva che se lo avesse fatto lui sarebbe
intervenuto e non nel più consono dei modi, quindi preferiva
tenersi dentro sè quel senso di inquietudine che l'angustava.
Sbuffando si era alzata dal letto dirigendosi nel suo bagno privato,
aveva bisogno di una doccia per distendere i suoi nervi, certo avrebbe
preferito rilassarsi immergendosi completamente in una vasca da bagno,
magari con i petali di rosa, ma purtroppo doveva accontentarsi di una
misera doccia se voleva fare colazione e arrivare a scuola prima che la
campenella delle lezioni suonasse.
In casa Son l'atmosfera era completamente diversa, Rebekah si era
sveglia di buon'ora, come ogni mattina del resto, cominciando la sua
giornata con una serie di allenamenti, certo non molto faticosi visto
che il padre ci andava piano con lei.
L'allenamento con il padre era un buon metodo, almeno secondo il suo
punto di vista, per scaricare la tensione e lo stress; molte volte
aveva consigliato alla sua amica Selena di allenarsi con lei, ma la
risposta era sempre la medesima: "Becky per l'amor del cielo non
scherzare! Io sono brava a smontare e rimontare computer non a prendere
a botte la gente" e poi si metteva a ridere, quella risata cristallina
che sfoderava solo insieme a lei.
Selena era speciale per lei, nonostante fossero completamente diverse e
con interessi tutt'altro che simili, si completavano, la loro amicizia
era straordinaria, molte volte avevano discusso, dopo tutto anche nelle
amicizie c'è il bello ed il cattivo tempo, ma questo non le
aveva mai separata anzi, ad ogni litigio la loro amicizia diventava
sempre più forte.
Rebekah, si sentiva la ragazza più fortuna del mondo, aveva una
amica straordinaria ed una famiglia meravigliosa, ogni tanto aveva
qualche dubbio su Goten e sul fatto che fosse veramente suo fratello
data la sua svogliatezza e pigrizia, ma poi si ricredeva quando la
mattina prima di uscire di casa per andare a scuola, lui compariva al
suo fianco per darle un bacio sulla guancia e augurarle una buona
giornata.
Goten era un ingenuo di prima categoria, si lasciava abbindolare
facilmente dalle donne tanto da rimanerci male quando lo abbandonavano
senza dire niente, ma era questo il lato che Rebekah adorava di suo
fratello, la sua semplicità ed il gran cuore, in tutto e per
tutto ricordava suo padre.
"Direi che per oggi basta Rebekah, altrimenti tua madre ci lascia a
digiuno non so per quanto tempo" aveva espresso Goku mettendosi una
mano dietro la testa e ridendo di gusto, Rebekah sorrise
all'affermazione del padre e stancamente si lasciò cadere
sull'erba per godersi quella brezza primaverile dei monti Paoz.
"Papà pensi che riuscirò mai a diventare un super Saiyan
come Gohan e Goten?" Chiese chiudendo gli occhi e lasciandosi
accarezzare la pelle dai pallidi raggi del sole.
"Beh figliola, non saprei rispondere a questa domanda, ma non importa
io ti vorrò bene anche se non riuscirai a trasformarti, sei mia
figlia e ti amo così come sei... difetti e pregi" rispose il
padre sdraiandosi accanto a lei e capendo, forse per la prima volta,
quanto sua figlia fosse cresciuta diventando una bellissima donna.
"Papà, Becky la colazione è pronta" urlò Goten
atterrando successivamente vicino al laghetto dove padre e figlia si
stavano riposando, nessuno ebbe il tempo di rispondere che lo stomaco
di Goku cominciò a brontolare creando una risata in generale.
"Urca ho proprio fame" disse spiccando il volo successivamente.
Rebekah rimase seduta ad ammirare il risveglio della natura, certo la
sua filosofia di vita era affrontarla con un sorriso, ma in quel
momento aveva solo voglia di piangere ed urlare; Goten accorgendosi del
malumore della sorella si avvicinò accomodandosi al suo fianco.
"Papà mi ha detto che mi vorrà bene anche se non
riuscirò mai a trasformarmi" espresse angosciata poggiando la
testa sulla spalla del fratello, per tutta risposta Goten
l'abbracciò e le diede un bacio che si perse tra i suoi capelli
corti.
"Scusa ma non sei contenta? Che senso ha riuscire a trasformarti in
super Saiyan? E poi per quale motivo? Ti alleni abbastanza questo basta
e avanza, devi essere in grado di difenderti e così sei molto
forte non hai bisogno di essere un super Saiyan. E poi, ricorda che sei
mai dovesse succedere qualcosa alla terra ci siamo io, Trunks, Gohan,
papà e Vegeta, quindi non fossilizzarti su questa cosa tanto..."
"Goten sei un cretino" lo interrupe volando via velocemente piantandolo in asso come un babbeo.
"Ehi, ti fa male frequentare Selena così tanto" urlò
alzandosi velocemente per raggiungere il prima possibile casa e la
colazione, non capiva proprio cosa li passasse in testa a suo sorella
in questi giorni, fatto sta che non capiva che cosa avesse detto di
male da farla arrabbiare così tanto...
"Bah donne chi vi capisce è davvero bravo"...
"Buongiorno" disse Selena entrando nella sala da pranzo dove il tavolo
era allestito per la colazione, i capelli erano raccolti in una treccia
laterale legata da un semplice fiocco rosso, aveva indosso la divisa
scolastica composta da una camicetta bianca con annessa cravatta rossa
ed una gonna plisettata marrone che le arrivava fino al ginocchio, il
tutto era completato da un paio di collant color daino e un mocassino
nero con un tacco quadrato di sei centimetri.
"Buongiorno tesoro, stamattina sei bellissima, hai dormito bene?" Le
chiese premurosa la madre mentre lei si accomodava a tavola con lo
sguardo perso nel vuoto.
"Oh grazie mamma, si ho dormito molto bene grazie per avermelo chiesto"
rispose in modo gentile e con un sorriso sforzato, suo padre con la
coda dell'occhio si accorse che qualcosa non andava, si ok tecnicamente
Selena era sempre stata una persona taciturna e di poche parole, ma
quella mattina era diversa aveva percepito che qualcosa non andasse.
"Certo perchè fare il fantasma per casa tutta la notte significa
dormire bene vero Selena?" La rimproverò il padre guardandola
accigliato, di tutta risposta lei abbasso lo sguardo continuando a
mangiare il suo onigiri in silenzio.
"Allora posso esigere una risposta da te Selena? Cosa ci facevi in
piedi stanotte?" Bulma capendo le preoccupazioni del marito li
poggiò la mano sulla coscia sinistra, con quel gesto voleva
fargli intendere che quello non era il momento adatto per farla
parlare, Vegeta fece un sospiro per calmare i nervi e lasciare defluire
la rabbia che in quel momento voleva esplodere; era preoccupato da
morire per sua figlia, si era allontana molto da lui, e questa cosa non
gli andava molto a genio visto che Selena era turbata per qualcosa ma
non ne parlava con lui o con sua madre.
"Va bene Selena, ma l'argomento non finisce qui ne riparleremo quando
tornerai da scuola" disse facendo sentire ancora più in
colpa sua figlia che per non cedere alle lacrime si alzò di
fretta e furia dal tavolo salutando i genitori e scappando via da
quella casa e dallo sguardo severo e preoccupato di Vegeta.
Trunks come ogni mattina l'aspettava nel garage delle moto per darle un
passaggio a scuola, quando la vide arrivare con le lacrime agli occhi
gli corse incontro ad abbracciarla, voleva bene a sua sorella e vederla
ridotta in quello stato le faceva male, ma neanche lui capiva cosa
avesse, lei non aveva voluto parlargliene.
"Dai va tutto bene, ti voglio un bene dell'anima lo sai" e le diede un
bacio in fronte continuando a cullarla tra le sue braccia.
"Dai Elsa andiamo se no faremo tardi entrambi, monta in sella"
esordì Trunks sciogliendo controvoglia l'abbraccio,
perchè questo significava una lunga giornata di lavoro per lui.
"Elsa?" Chiese senza capire il fratello, poi come un flash le venne in
mente che quella mattina si era legata i capelli in una treccia
laterale, si mise a ridere, suo fratello era davvero un idiota
patentato.
"Metti in moto prima che ti congeli il cuore fratello" esclamò
sorridendo, Trunks ebbe un tuffo al cuore, sua sorella era stupenda
quando sorrideva cosa che non accadeva molto spesso ultimamente.
Con un groppo in gola entrò nell'edificio scolastico, si sentiva
osservata e ammirata allo stesso tempo, odiava quegli sguardi addosso,
la facevano sentire un oggetto e non una persona.
"Guarda e arrivata la Brief, ogni giorno diventa sempre più
gnocca, vorrei tanto farmela" sentì commentare un ragazzino
sicuramente di prima
"Io me la sbatterei anche qui davanti a tutti" aggiunse un altro,
Selena si sentì mortificata da quei commenti, lei non era un
oggetto da usare solo per il loro piacere sessuale, le dava il
voltastomaco il pensiero che avevano quei ragazzi di lei.
"Ehi primini piantatela Selena non è per voi, e non è
neanche carino fare certe affermazioni" pronunciò a mò di
rimprovero Seiya Takahashi, il capitano della squadra di baseball della
scuola, Selena sorrise e li mimò un grazie dirigendosi verso il
suo armadietto.
"Ehi Selena, guarda mi dispiace per quello che ti hanno detto" aggiunse
avvicinandosi a lei e mangiandola letteralmente con gli occhi, era
innamorato perso di Selena, era una dea in terra e l'avrebbe voluta
tutta per se, quindi cercava in tutti i modi di farsi spazio nel suo
cuore.
"Oh Seiya non preoccuparti, oramai ci sono abituata e poi non è
colpa tua" rispose per rassicurarlo, Seiya era molto bello, capelli
corvini occhi verde acqua, fisico abbastanza scolpito grazie allo sport
che praticava, ma di certo non era il suo tipo, tutte le ragazze della
scuola li morivano dietro ma non lei, certo non poteva negare che
l'aspetto fisico di quel ragazzo le piaceva e anche parecchio, ma non
si poteva dire altrettanto del suo intelletto, la questione era che
Seiya non fosse il suo tipo.
"No guarda Selena, sono davvero mortificato, oggi agli allenamenti gli
farò perdere la voglia di fare certi apprezzamenti... Comunque
mi chiedevo se al ballo di fine anno volessi venire con me, sai ho
ricevuto molte proposte ma le ho rifiutate tutte perchè vogli
andarci con te e magari finire la serata anche in modo romantico".
Ora Selena non era nata ieri, e non era neanche stupida ed ingenua come
molti credevano, sapeva cosa voleva Seiya da lei anche se all'apparenza
non sembrava così, lei non glielo avrebbe dato mai: si sarebbe
concessa solo all'uomo che un giorno l'avrebbe sposata per amore.
"Senti Seiya non voglio essere scortese o maleducata ma ho già
un cavaliere" detto questo girò i tacchi e si diresse verso la
classe di chimica, ma non si accorse che nascosta dietro l'angolo vi
era una persona che aveva ascoltato tutta la conversazione e presa da
una folle gelosia e rabbia progettò un piano per fargliela
pagare alla Brief.
Selena, dopo l'estenuante giornata di scuola, si stava dirigendo verso
gli uffici della Capsule, non aveva ancora voglia di tornare a casa ed
affrontare suo padre e quindi andare da suo fratello era l'alternativa
migliore.
Osservava rapita le vetrine di quei negozi, le piaceva molto
passeggiare per le vie del centro la distraevano dai suoi pensieri, poi
con un sorriso cambiò direzione dirigendosi nel parco vicino
agli uffici, avrebbe aspettato li Trunks all'aria aperta e nel
fratttempo si sarebbe goduta gli alberi di ciliegio in fiore;
sfortunatamente non si accorse che qualcuno la stava seguendo e non con
le migliori intenzioni, quindi senza accorgersi del pericolo si sedette
sotto un albero a godersi la brezza primaverile del pomeriggio.
"Ehi Brief" Selena alzò lo sguardo per ritrovarsi circondata da
Fumiko Hamada e dalle sue amiche, un senso di terrore la colse
all'improvviso, era terrorizzata da quelle bullette che le rendevano la
vita un inferno più di quanto fosse.
"Sbaglio o oggi ti ho sentito parlare con Seiya? Come te lo devo dire
che lui è il mio ragazzo e tu li devi stare alla larga?" si
avvicino pericolosamente a Selena prendendola per il bavero della
camicia a sbattendola contro l'albero.
Fumiko era almeno venti centimetri più alta di Selena e le sue
amiche non erano da meno, era la cheerleader della squadra di baseball
ma nonostante ciò non era popolare quanto la giovane Brief.
Aveva dei capelli color grano legati in uno chignon, il seno era
prosperoso e le gambe molto lunghe, era bella ragazza ma non ai livelli
di Selena.
"Io non ho parlato con Seiya e lui che si è avvicinato a me , te
lo puoi prendere a me non interessa" le rispose cercando di scalciare
per sciorgliersi da quella presa di ferro, ma tutto era invano, Fumiko
era molto più forte di lei nonostante fosse una semplice
terrestre.
"Oh ragazze avete sentito la puttanella cosa ha detto? Sei un troia
brutta stronza! Ragazze sapete cosa fare" e detto ciò la
gettò malamente a terra pestandoli successivamente il polso
della mano sinistra, un dolore lancilante portò Selena ad
urlare, mentre le altre quattro ragazze la stavano prendendo a calci e
a pugni.
In quel momento si pentì amaramente di non aver raccontanto
niente a suo padre dei continui messaggi minatori di Fumiko, voleva
piangere e morire allo stesso tempo, lei non aveva fatto niente di male
eppure si sentiva in colpa nei confronti di suo padre.
Goten stava passeggiando allegramente per il parco del centro, aveva un
appuntamento alla gelateria con Valese e non vedeva l'ora di
incontrarla, gli piaceva sul serio quella ragazza e sperava di sposarla
un giorno.
Fu distolto dai suoi pensieri da un grido che riconobbe, alzò lo
sguardo per trovare Selena poco più avanti che veniva
maltrattata e malmenata da cinque ragazze sicuramente compagne di
scuola vista la divisa.
Non ci pensò su un attimo e mosso da un moto di rabbia si
avvicinò a gran velocità per salvare la povera
malcapitata della Brief.
"O lasciate Selena e ve ne andate senza fare storie o non mi
fermerò solo perchè siete ragazze" disse in modo
minaccioso parandosi davanti Selena, cercando quasi di far da scudo con
il suo corpo.
"Venite ragazze questa puttana non merita la nostra attenzione" e come niente fosse se ne andarono.
Goten ribbolliva di rabbia quelle tipe dovevano pagarla, ma prima le
sue attenzioni doveva rivolgerle alla povera Brief che vedendolo
arrivare in suo aiuto le aveva sorriso svenendo successivamente mentre
un rivolo di sangue le usciva dalle labbra.
Goten la prese tra le braccia e stringendola forte prese il volo verso
casa Brief, Selena aveva bisogno di cure e anche molto infretta.
Atterrò nel giardino dove Vegeta stava faccendo delle flessioni
e Bulma sorseggiava un thè accompagnato da pasticcini, non
riusciva a spiergarselo ma in quel periodo aveva una voglia matta di
dolci.
Vegeta sentì qualcuno atterrare nel giardino ma non
prestò molto attenzione, o almeno fin quando sua moglie non
aveva gridato il nome di sua figlia terrorizzata, ed ecco che
alzò lo sguardo per trovare una Selena piena di lividi e
sanguinante tra le braccia del figlio di Kakaroth.
"Scusate se sono piombato all'improvviso, ma ho trovato Selena in
queste condizioni e sono corso senza pensarci" aveva espresso allarmato
Goten, correndo dietro Bulma che gli faceva segno di seguirlo.
La adagiarono sul letto ancora priva di sensi e Bulma si affrettò per chiamare il dottore.
"Mi spieghi che diavolo è successo?" sbottò Vegeta irritato e arrabiato allo stesso tempo.
"Non lo so Vegeta, stavo passeggiando nel parco centrale quando ho
visto che delle sue compagne la stavano picchiando e sono intervenuto,
ma non so altro" il sangue nelle vene di Vegeta si raggelò, se
Goten non fosse arrivato in tempo chissà cosa sarebbe successo,
poi cominciò a meditare sugli ultimi compartamenti di sua
figlia, arrivando alla conclusione che sua figlia da un pò era
vittima di bullismo, ed in quel momento si senti un padre perfettamente
inutile perchè non aveva ben compreso i segni che la sua Selena
gli aveva lanciato, di una cosa era sicuro che quei teppisti
l'avrebbero pagata molto cara per aver messo le mani sulla propria
figlia.
Note dell'autrice:
Ciao, eccomi finalmente sono tornata
con un nuovo capitolo un po' forte stavolta, ma la storia ha il rating
arancione quindi sono tranquilla.
Spero di essere riuscita ad esprimere
bene le vicessitudini ed i sentimenti dei personaggi, da questo
capitolo la storia comincia a prendere forma ed entriamo in uno
spaccato di vita di Rebekah ma anche nella quotidianità di
Selena.
Spero vi sia piaciuto, e se vorrete lasciarmi pareri, consigli o critiche costruttive sono ben accetti.
Detto ciò buona serata!
Princess_serenity_92
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