Riflesso

di Rei Murai
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Storia partecipante al #KaitoKurobaMonth indetto dalla pagina facebook: Detective Conan Fanfic (italian fan).
Prompt della settimana: Piano B.




Riflesso.
 
Con un gesto secco del polso spinse con forza la maniglia della grande villa vuota e mise il piede destro sul parquet incurante di macchiarlo con i residui di fango ed erba provenienti dal giardino.
Le 02 e 40 del mattino.
Gettò la giacca di lato, colpendo la lampada accanto al divano di pelle marrone. Questa rotolò sul pavimento, il suono attutito dal tappeto morbido che la madre aveva comprato qualche anno prima e che non avevano mai posizionato sotto il tavolino di vetro nella zona del salotto.
Tolse le scarpe e sfilò la cravatta, lasciando gli indumenti sul pavimento uno dopo l’altro.
Una volta all’interno del bagno contemplò di sfuggita la propria immagine riflessa allo specchio: era stanco, logorato.
Ferito.
Ruotò la manopola del rubinetto, attese che la vasca si riempisse e allo stesso tempo si diede una sciacquata veloce sotto il getto della doccia. Rimase per svariati secondi ad osservare l’acqua che scivolava sul pavimento di coccio, fino a raggiungere lo scarico e formare una piccola cascata rumorosa che si perdeva lungo i tubi sotto il pavimento.
Snake gli aveva sparato.
Proprio mentre si allungava ad afferrare il gioiello tanto agognato il proiettile lo aveva colpito di striscio alla spalla sinistra.
Rise, riprendendosi dallo stato di torpore che lo aveva accompagnato per tutto il tragitto fino a casa, mentre fuggiva ai suoi aguzzini e faceva in modo che perdessero le sue tracce.
Sciacquò via il sapone, mosse qualche passo incerto verso la vasca e si accasciò al suo interno lasciandosi avvolgere dall’acqua calda.
Piegò il capo all’indietro, oltre il bordo in marmo e tornò ad osservare il proprio viso riflesso nello specchio a tutta parete che circondava il lavandino.
Quanti giorni erano che non dormiva?
Quante ore aveva passato a studiare il piano per appropriarsi di Pandora per poi vedere il tutto svanire in una nube di fumo?
I suoi occhi chiari risaltavano sul vetro appannato, cerchiati da profonde e scure occhiaie. Un monito all’incuranza verso la propria persona che aveva dimostrato nell’ultimo mese.
 
Scivolò più a fondo nell’acqua, trattenendo il respiro e chiudendo gli occhi. Il silenzio e la tranquillità lo attanagliarono allo stomaco facendogli provare una sensazione sgradevole.
Era stato a tanto così da mandare in fumo tutto quello per cui aveva lavorato in quell’anno.
Ad uno sputo dal perdere la propria vita.
Ne valeva la pena?
Non c’era proprio un modo differente di agire?
Riemerse, respirando a pieni polmoni e tossendo con forza.
Ci aveva mai pensato davvero, ad altre strade, prima di iniziare quella follia che portava il nome di Kaitou Kid?
Domani attuerò il piano B si disse, raccogliendo le forze necessarie ad uscire dalla vasca.
Si frizionò con forza i capelli, contemplando ancora una volta la propria immagine riflessa, stentando a riconoscersi nel volto che sorrideva in sua direzione, con fare risoluto.
Domani, certamente, afferrerò quel gioiello e lo distruggerò una volta per tutte.




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