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The past never die
Sylvie è una boccata d'aria fresca, qualcosa di nuovo e tutto da scoprire, pura e genuina e priva di bugie.
Loro figlio è la luce dei suoi occhi e assomiglia a sua madre e di questo è grato.
Lo ama. Li ama. Come non ha mai amato niente e nessuno.
Quando suo figlio lo guarda e gli sorride e gli dice che vuole essere come lui, l'orgoglio gli riempie il cuore e il sorriso nasce spontaneo sulle sue labbra.
È una vita nuova.
È una vita bella.
È una vita libera da fantasmi e ricordi.
(I am not free. I am bound to you, as you are to me).
Occhi verdi e sorridenti, pieni di malizia.
Un'anima vendicativa e senza un codice morale.
Un mostro, un'erbaccia da estirpare.
(I want to be as I was once with you).
Per Sylvie, per il suo amore, per loro figlio, ha condannato sua moglie ad essere un'assassina.
Perché non ha mai voluto darle veramente una possibilità di redimersi. Perché pensare di aver sbagliato, di aver condannato un'innocente, è troppo anche per lui. Meglio condannare lei che se stesso. Meglio darle della bugiarda e convincerla che il mondo non le avrebbe mai permesso di cambiare.
(You will never believe me, will you?).
La sua donna non ha mai chiesto del guanto nascosto nel fondo del suo scrittoio, delle notti in bianco a ripensare a cosa sarebbe successo se.
Le ha semplicemente accettate. Perché lo ama. Anche lui la ama.
(You love me. And you always will).
Milady e Anne che si fondono e si mischiano, che chiedono vendetta e hanno una pistola tra le mani e fiori tra i capelli.
Sua moglie e la sua nemica.
Il suo sogno e il suo incubo.
Il passato da cui non sa scappare e da cui forse non vuole.
(If you don't came, you will never see me again).
Questa volta l'ha persa per sempre.
(The world seems diminished without you).
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